Corriere del Mezzogiorno (Campania)

La prova verità

Con la Roma domani sera Napoli senza Osimhen e Bakayoko Gattuso chiede intensità e precisione sotto porta, ipotesi 4-3-3

- Ciro Troise

Schierando­si in dieci dietro la linea della palla il Rijeka giovedì ha rappresent­ato un ostacolo ma la prova-verità per il Napoli arriva domani sera contro la Roma, reduce da cinque vittorie consecutiv­e e ancora imbattuta sul campo in questa stagione. Fra gli azzurri non ci sarà Osimhen, la sua condizione migliora ma non è ancora rientrato in gruppo. Ospina ha svolto una porzione d’allenament­o con gli altri ma non è ancora recuperato, potrebbe essere confermato Meret anche contro la Roma. Nella parte finale della gara contro il Rijeka Gattuso, che domani dovrà rinunciare anche a Bakayoko, ha provato il 4-3-3. È un’opzione ma l’orientamen­to, al momento, è di confermare il 4-23-1 con Zielinski sotto punta alle spalle di Mertens che rappresent­a la certezza: in qualsiasi sistema di gioco sarà lui il centravant­i.

L’approccio

In cinque delle ultime otto partite il Napoli è andato in svantaggio, riuscendo poi a ribaltare il risultato soltanto a Benevento e a Fiume. «Abbiamo sbagliato alcuni primi tempi» ha ammesso Gattuso nella conferenza stampa alla vigilia della sfida di Europa League. Contro il Rijeka il Napoli ci ha messo un po’ di tempo a carburare, ha inciso anche il peso emotivo della scomparsa di Maradona. La continuità nella concentraz­ione, la capacità di stare sul pezzo in ogni momento della gara, l’atteggiame­nto sempre propositiv­o nell’aiutare il compagno in difficoltà rappresent­ano i punti fondamenta­li su cui ha insistito Gattuso anche nei pensieri rivolti alla squadra dopo la sfida contro il Milan. Gli azzurri stasera saranno in ritiro all’Hotel Palazzo Caracciolo.

La fase difensiva

Il Napoli ha subito 8 gol nelle ultime 8 partite, il tema della continuità nella concentraz­ione coinvolge soprattutt­o la fase di non possesso. E va detto che la Roma ha il secondo attacco del campionato, con 19 gol realizzati. Contro il Milan il Napoli è stato punito anche dalle ripartenze, i gialloross­i sono una delle squadre più letali in transizion­e, ribaltando velocement­e l’azione con Mkhitaryan e compagni. Ci sarà anche

Dzeko che ha nel Napoli una delle sue vittime preferite (ha già segnato quattro gol al San Paolo). Per la fase difensiva degli azzurri c’è anche un altro esame nell’esame: sarà il primo big-match senza Bakayoko, che si carica di compiti importanti sia nel dare equilibrio alla squadra che nell’aiutarla nella costruzion­e dal basso.

La concretezz­a sotto porta

Il Napoli è la prima squadra nei cinque principali campionati europei per media tiri (19 a gara), condivide il primato con il Bayern Monaco e il Liverpool per quelli in porta (6.9). In serie A è primo in entrambe le classifich­e. Gli azzurri, però, concretizz­ano molto meno rispetto a quanto produce, hanno il settimo attacco del campionato con 16 gol segnati. Le occasioni fallite sotto porta sono il leitmotiv anche delle tre sconfitte stagionali contro Az Alkmaar, Sassuolo e Milan. Gli errori riguardano anche i passaggi-chiave e la gestione delle ripartenze. Ieri la seduta si è conclusa con una lunga esercitazi­one al tiro.

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Capitani Insigne e Dzeko prima della sfida dello scorso luglio al San Paolo quando fu il Napoli a vincere

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