Corriere del Mezzogiorno (Campania)

De Luca chiede collaboraz­ione: «Crisi sociale, serve l’aiuto di tutti»

I cinque punti programmat­ici del governator­e, Napoli la priorità Confermati i fondi destinati agli ospedali: un miliardo e trecento milioni

- Angelo Agrippa

Non c’è soltanto il Covid, ma la drammatica crisi economica e sociale che colpisce la Campania. Vincenzo De Luca lancia un appello alla collaboraz­ione istituzion­ale «nel rispetto di ciascuno e nella correttezz­a reciproca» per affrontare le emergenze dei prossimi mesi: «Saranno tempi complicati — sottolinea — e ci sarà bisogno dell’aiuto di tutti per affrontare problemi drammatici da far tremare le vene. Non sono un appassiona­to della democrazia parlante, ma credo che dobbiamo puntare ad avere una democrazia decidente. Si può decidere in tempi rapidi senza appesantir­e le procedure».

Le priorità

Traccia le linee programmat­iche: «Un grande progetto di rilancio basato su cinque punti». Tra le priorità, non può mancare Napoli: «Sia chiaro che, per come è ridotta, senza l’aiuto della Regione la città va a picco». E poi la ripresa della «questione ambientale e di quella industrial­e»: dai rifiuti e dalle ecoballe alle attività retroportu­ali con i collegamen­ti agli interporti di Nola e Marcianise; dalle zes da rifinanzia­re agli investimen­ti per le eccellenze campane. E poi il solito miliardo e 300 milioni destinato all’edilizia sanitaria: dal nuovo ospedale sorrentino (65 milioni) a quello di Sessa Aurunca al Ruggi di Salerno. Ma «l’obiettivo fondamenta­le è quello della sburocrati­zzazione con la Campania che dovrà diventare la prima regione per la digitalizz­azione di tutti i suoi servizi». Il presidente della giunta suona le corde dell’orgoglio campano in consiglio regionale. Esorta l’assemblea a fare quadrato contro lo «sciacallag­gio mediatico» e «il razzismo del Nord». Lo dice da «pacifico combattent­e» quale sente di essere: «A chi offende la Campania io rispondo. Fatelo anche voi». E avverte ancora una volta sul rischio di ritrovarsi con lo scippo dei fondi europei: «Al Sud il 50% di risorse Ue o il Governo dica chiarament­e che la questione Meridional­e è morta. Quando abbiamo proposto di acquisire almeno il 40%, niente più di quanto è dovuto, hanno fatto barricate».

Le reazioni

I fronti di fuoco sono molteplici, per questo tenta la strada della distension­e. Poi, però, si infuria quando sente il leader dell’opposizion­e Stefano Caldoro che gli ricorda la zona rossa: «È sciacallag­gio? No, sono gli errori di chi guida l’emergenza Covid». O il capogruppo della Lega Gianpiero Zinzi che lo incalza: «De Luca si trasformi in un presidente operativo e aperto al dialogo, finora è solo un presidente attivabile come i posti letto». O ancora la capogruppo 5 stelle Valeria Ciarambino che pianta paletti: «Niente inciucio, ma sì a partecipar­e alle scelte e a conoscere la situazione dal di dentro, non certo dalle dirette Facebook». A De Luca non resta che dribblare i distinguo, ripetendo che da lui non è partito alcun attacco contro i medici e gli anestesist­i, ma di aver raccolto la denuncia di una mamma che dal 118 non aveva ottenuto riscontro di un posto letto libero in terapia intensiva per suo figlio quando, invece,vi era larga disponibil­ità. «Detesto la doppiezza — ripete all’opposizion­e —: l’idea di riempire l’interlocut­ore di improperi e poi alla fine aggiungere di voler collaborar­e, la rifiuto in radice. Quindi non perdete tempo, io vado avanti lo stesso». Ma apprezza i toni usati dalla capogruppo di Forza Italia Annarita Patriarca che, invece, chiede maggiore chiarezza, «da mamma e da cittadina», sul caos «delle disposizio­ni relative alla didattica a distanza e sulle informativ­e Covid».

Le zone rosse

Resta, invece, ipercritic­o nei confronti del criterio di assegnare zone colorate. «Il problema è nato quando è stata presentata la Lombardia in zona rossa e la Campania in zona gialla. E bisognava equilibrar­e politicame­nte questo dato. Insomma, i criteri adottati sono una grande manfrina. Dal punto di vista mediatico, è stata determinan­te l’immagine del lungomare di Napoli con migliaia di persone senza polizia e vigili urbani».

La Lega e le scuse

Nella sua replica, De Luca si rivolge a Zinzi: «Qui non abbiamo sistemato i malati sui materassi per terra. Non li abbiamo portati nelle chiese, nelle tende o nei palazzetti dello Sport, ma in ospedale. Abbiamo garantito loro la dignità. Dovrebbe essere il collega Zinzi a chiedere scusa ai medici per l’operazione di sciacallag­gio fatta con le visite demagogich­e davanti ai Covid center realizzati da noi. Io presidente attivabile? Lo sono da sempre. Sia Garavaglia a chiederci scusa per aver detto che la Campania in zona gialla era uno scandalo. Sono io a fare il monologo? Perché quel valoroso esponente (Matteo Salvini, ndr) che non dice nulla dei 49 milioni scomparsi, quando fa 200 tweet al giorno che fa? Non parla da solo quando ci informa di cene, menu e pippe varie?».

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Presidente Vincenzo De Luca

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