Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Gli scugnizzi di Diego
La perla di Insigne e i gol di Letizia, Tutino e Quagliarella, tutti con un pensiero al D10S E De Luca ringrazia Gattuso
Aveva aperto le danze Gaetano Letizia in Benevento-Juventus di sabato: un gol pesantissimo, con il quale il ragazzo di Scampia cresciuto nel Pianura, ha fermato la Juventus già in vantaggio con Morata. Letizia ha mimato la «M» con le dita e a microfoni accesi ha raccontato pensieri e emozioni di quell’attimo. «Pensare a lui è stato immediato. Non ho avuto il piacere di vederlo giocare ma, grazie ai racconti dei miei genitori e di mio zio, sono cresciuto con il suo mito. Diego era il simbolo della 10 e secondo me, lo ribadisco, quella maglia andrebbe ritirata da ogni squadra perché nessun altro sarà mai alla sua altezza». Se anche Messi dice la stessa cosa, se il capitano del Napoli Insigne chiude ogni discussione su di lui, dieci naturale in nazionale, («quel numero è suo») significa che il destino di quel numero è già segnato.
L’altra perla da attaccante vero, valsa il primo posto solitario in serie B alla Salernitana, è stata di Gennaro Tutino, napoletano di Giugliano, sul campo del Crotone. «Il pensiero è corso veloce a Diego Armando Maradona, il più forte di tutti i tempi. Per chi ama il calcio ed è nato a Napoli non può che essere così», ha raccontato dopo la partita. E ha aggiunto: «Giocare a Salerno
per me è uno stimolo in più per fare meglio. La mia mentalità è voler vincere sempre e spero di poterlo fare con la Salernitana». Nel nome di Diego, ora più che mai.
Eccoli i quattro scugnizzi di Napoli che probabilmente mai erano andati a segno nella stessa giornata di campionato e che si sono trovati a guardare il cielo dopo i rispettivi gol e a ringraziare il dio del calcio. Quagliarella è stato
l’ultimo, l’unico a non giocare in una squadra campana.
Intanto, in città continua la processione silenziosa davanti all’altarino nei Quartieri Spagnoli, dove domenica si erano recati tra gli altri sia Corrado Ferlaino che Bruno Conti. A Fuorigrotta, davanti allo stadio, restano alcuni dei cimeli portati dai tifosi. Gattuso dopo la sfida con la Roma aveva lanciato un appello proprio ai tifosi. «Celebrare
Maradona è meraviglioso, ma non dimentichiamo che c’è il Covid. Mettiamo sempre la mascherina», aveva raccomandato. Ieri il governatore Vincenzo De Luca lo ha ringraziato: «Le sue parole ci aiutano a governare questo periodo difficile e a vincere la battaglia contro il Covid difendendo la salute delle nostre comunità».