Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Gli scugnizzi di Diego

La perla di Insigne e i gol di Letizia, Tutino e Quagliarel­la, tutti con un pensiero al D10S E De Luca ringrazia Gattuso

- Monica Scozzafava

Aveva aperto le danze Gaetano Letizia in Benevento-Juventus di sabato: un gol pesantissi­mo, con il quale il ragazzo di Scampia cresciuto nel Pianura, ha fermato la Juventus già in vantaggio con Morata. Letizia ha mimato la «M» con le dita e a microfoni accesi ha raccontato pensieri e emozioni di quell’attimo. «Pensare a lui è stato immediato. Non ho avuto il piacere di vederlo giocare ma, grazie ai racconti dei miei genitori e di mio zio, sono cresciuto con il suo mito. Diego era il simbolo della 10 e secondo me, lo ribadisco, quella maglia andrebbe ritirata da ogni squadra perché nessun altro sarà mai alla sua altezza». Se anche Messi dice la stessa cosa, se il capitano del Napoli Insigne chiude ogni discussion­e su di lui, dieci naturale in nazionale, («quel numero è suo») significa che il destino di quel numero è già segnato.

L’altra perla da attaccante vero, valsa il primo posto solitario in serie B alla Salernitan­a, è stata di Gennaro Tutino, napoletano di Giugliano, sul campo del Crotone. «Il pensiero è corso veloce a Diego Armando Maradona, il più forte di tutti i tempi. Per chi ama il calcio ed è nato a Napoli non può che essere così», ha raccontato dopo la partita. E ha aggiunto: «Giocare a Salerno

per me è uno stimolo in più per fare meglio. La mia mentalità è voler vincere sempre e spero di poterlo fare con la Salernitan­a». Nel nome di Diego, ora più che mai.

Eccoli i quattro scugnizzi di Napoli che probabilme­nte mai erano andati a segno nella stessa giornata di campionato e che si sono trovati a guardare il cielo dopo i rispettivi gol e a ringraziar­e il dio del calcio. Quagliarel­la è stato

l’ultimo, l’unico a non giocare in una squadra campana.

Intanto, in città continua la procession­e silenziosa davanti all’altarino nei Quartieri Spagnoli, dove domenica si erano recati tra gli altri sia Corrado Ferlaino che Bruno Conti. A Fuorigrott­a, davanti allo stadio, restano alcuni dei cimeli portati dai tifosi. Gattuso dopo la sfida con la Roma aveva lanciato un appello proprio ai tifosi. «Celebrare

Maradona è meraviglio­so, ma non dimentichi­amo che c’è il Covid. Mettiamo sempre la mascherina», aveva raccomanda­to. Ieri il governator­e Vincenzo De Luca lo ha ringraziat­o: «Le sue parole ci aiutano a governare questo periodo difficile e a vincere la battaglia contro il Covid difendendo la salute delle nostre comunità».

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Da sinistra a destra, Gaetano Letizia (Benevento) Gennaro Tutino (Salernitan­a) e Lorenzo Insigne, capitano del Napoli
Bomber Da sinistra a destra, Gaetano Letizia (Benevento) Gennaro Tutino (Salernitan­a) e Lorenzo Insigne, capitano del Napoli
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