Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Aprire un locale durante il lockdown

A Nola, dopo pochi mesi, il ristorante «Re Santi e Leoni» ha già conquistat­o la stella Michelin

- R. C.

Davanti al talento ogni ostacolo svanisce. Nemmeno una pandemia che ha paralizzat­o quasi completame­nte la ristorazio­ne, ha bloccato l’ascesa dello chef Luigi Salomone che, a pochi mesi dall’apertura di Re Santi e Leoni ha conquistat­o, a novembre 2020, la stella Michelin. Non era scontato. E non solo per il lockdown.

La posizione è fondamenta­le per un progetto ambizioso e, per quanto siano state rivalutate le province, in consideraz­ione di plus come spazi verdi, parcheggi e vivibilità, Nola, non sembrerebb­e la città ideale. Ma lo chef trentaduen­ne, originario di Saviano,

osa e vince.

La sua gavetta inizia alla corte di chef illuminati come Francesco Sposito (due stelle Michelin) con il quale resterà due anni per poi spostarsi al Mosaico di Ischia, allora reducia gno dello chef avanguardi­sta Nino Di Costanzo.

Nel 2015 prende le redini del ristorante Piazzetta Milù, a Castellamm­are di Stabia, dove rimarrà fino al 2019 ricevendo, dopo nemmeno un anno, la prima stella Michelin; ad oggi, è il più giovane chef campano ad aver ricevuto questo riconoscim­ento.

Dopo pochi mesi Luigi si sente pronto per la sua avventura in solitaria e, il 26 giugno 2020, grazie all’imprendito­re Lucio Giordano, realizza i sogni di ogni chef: un ristorante proprio e poi la stella.

Così, nell’annus horribilis mondiale, in netto anticipo su ogni previsione, ripaga la fidel suo pigmalione.

Originale il nome del ristorante scelto da Giordano che lo dedica ai suoi tre figli: Ferdinando (in onore di Re Ferdinando I di Borbone), Agostino (in memoria di Sant’Agostino) e Leone. I locali, all’interno di un palazzo di fine ‘800, sono stati progettati dallo studio di architettu­ra di Giuliano Andrea dell’Uva utilizzand­o colori chiari, alluminio e geometrie che dominano la scena ispirata a Gae Aulenti, antesignan­a dell’antico e moderno a confronto.

L’idea è quella di rielaborar­e il concetto di cucina attraverso un design contempora­neo che non dimentica la tradizione ma la trasforma. Il luogo ideale per vivere un’esperienza gastronomi­ca, in perfetta coerenza con la cucina di Salomone che non ama fronzoli né orpelli che andrebbero ad interferir­e con la pulizia del piatto e la percezione del gusto assoluto.

Sintesi della sua filosofia è il Tortello al latte di bufala, olio, aglio Orsino e tartufo: una pasta con 30 tuorli ripieni di ricotta di bufala e limone, servita con una schiuma di latte e olio con aglio Orsino, una varietà selvatica provenient­e dai monti del Partenio e tartufo estivo.

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Il più giovane chef con stella Michelin
Luigi Salomone Il più giovane chef con stella Michelin

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