Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Reggia di Portici, un incanto siglato Fai

Meta privilegia­ta del Grand Tour, fu edificata per volere di re Carlo di Borbone nel 1742 Annoverata tra i luoghi del cuore preferiti, paga ancora oggi lo scotto di una scarsa pubblicità

- Carmelo Prestisimo­ne

Da Bellavista dritto verso il porto del Granatello eccolo il Palazzo delle Meraviglie, la Reggia borbonica di Portici che negli anni ‘80 era il comune con la più alta densità abitativa d’Europa. Oggi è la seconda città italiana per la stessa ragione. Oggi il Real Sito, che fu residenza estiva della famiglia reale borbonica su un progetto a cui collaborar­ono Luigi Vanvitelli e Ferdinando Fuga, è uno dei luoghi più suggestivi della Campania Felix ma non così pubblicizz­ati, diffusi, divulgati come invece la sua storia meriterebb­e.

Meta privilegia­ta del Grand Tour e opera che nel ‘700 diede il via alla costruzion­e di una serie di ville (una trentina proprio a Portici) sul celebre Miglio d’oro. Fu la Reggia proprio ad acquistare un collegamen­to ferrato con il capoluogo campano con la prima ferrovia Napoli-Portici costruita in Italia e tra le prime in Europa. Pietrarsa ne testimonia il valore. Un monumento che è stato rianimato dal Fai, il Fondo Ambientale Italiano, che lo ha proclamato uno dei luoghi del cuore.

parco superiore ospita l’Orto Botanico e il Dipartimen­to di Agraria della Federico II, considerat­o da sempre uno dei migliori tra gli atenei italiani. Il museo presenta i reperti provenient­i dagli scavi in corso di Ercolano e Pompei.

I luoghi suggestivi del Real Sito che favoriscon­o una migliore visibilità per l’aspetto del marketing e di conseguenz­a delle suggestion­i migliori dal punto di vista iconografi­co hanno poi prodotto un sensibile incremento del numero dei turisti.

La cappella Palatina del 1749 che prese il posto del teatrino di corte con il maestoso trono su cui si sostiene la statua dell’Immacolata; l’altare sorretto da due colonne di marmo rosso provenient­i dal teatro antico di Herculaneu­m, l’organo a canne suoIl nato da Mozart con l’area della Pallacorda rappresent­ano i centri di maggior richiamo per i visitatori, come fanno sapere dal Fai.

E fu un caso che la Reggia venne edificata per volere di Carlo di Borbone. Tradizione o destino volle che il re e la regina Maria Amalia sorpresi da una tempesta furono costretti a cercare riparo. Lo individuar­ono nella villa d’Elboeuf dove vennero ammaliati dal contesto. Subito il sovrano acquistò i feudi di quel magnifico luogo per crearvi la sua residenza estiva. I lavori furono ultimati nel 1742 e da quel momento il luogo fu meta di pellegrina­ggi più o meno frequenti.

Negli ultimi anni proprio grazie al grande lavoro del Fai la reggia porticese è stata valorizzat­a e anche manutenuta nel modo migliore. Il manto erboso che copre la maggior parte dell’area è curato con attenzione da esperti giardinier­i che seguono i livelli di crescita dell’erba e delle piante che lo decorano. Una cartolina ideale per una città di alto profilo.

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La Reggia borbonica di Portici, i cui lavori di costruzion­e furono ultimati nel 1742. Al progetto collaborar­ono Luigi Vanvitelli e Federico Fuga
Il Real Sito La Reggia borbonica di Portici, i cui lavori di costruzion­e furono ultimati nel 1742. Al progetto collaborar­ono Luigi Vanvitelli e Federico Fuga

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