Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Mastella guarda a domani: «Tutti schierati contro di me Letta sleale, De Luca coerente»
A Caserta le sue truppe hanno contestato Enrico Letta, alleato di Carlo Marino e non suo a Benevento. Clemente Mastella ieri alle 15 ha lanciato sui social un appello ai beneventani, alle 19 ha chiuso la sua campagna elettorale al teatro Massimo. La riconferma in città non gli è riuscita al primo turno. «Non l’ho presa bene, a dire il vero, ma ora sono sicuro di vincere», ammette. Anche se quella sannita da guerra dei Roses tra dem e deluchiani si è trasformata in un tutti contro Mastella. «E quando si dice tutti, significa tutti. Dagli odiatori seriali ai leghisti, ai mercatisti». Al suo fianco però c’è stato dal primo momento e c’è Vincenzo De Luca.
«Sono stato un sindaco che è stato accanto alla gente — dice ad un giorno dal ballottaggio —: gli psicologi gratis durante il Covid, ho regalato grazie ad amici come Montezemolo e Della Valle 100 caschi e quattro ventilatori all’ospedale, senza toccare le finanze del comune, ho distribuito 6 mila saturimetri, mascherine a tutti». Eppure è andato a un passo dalla vittoria ma non ce l’ha fatta a conquistare più della metà dei beneventani, che diversamente da altre città, Napoli in testa, sono andati in massa a votare: 73,1 per cento. Per una manciata di voti Mastella è costretto al ballottaggio. E contro di lui, da ieri, ci sono il candidato dem Diego Perifano, apparentato con l’ex avversario Moretti, ma sostenuto anche dai 5 Stelle e dice, il sindaco, anche dalla Lega.
«Tutti contro di me. Odiatori seriali, anche la candidata di destra, leghista, sta facendo telefonate contro di me», si sfoga.
Contro di lui e contro Vincenzo De Luca che lo sostiene è sceso in campo anche tutto lo stato maggiore del Pd. Enrico Letta compreso. «Sleali — prosegue —: io sostengo loro a Napoli, Caserta e Battipaglia, sono con loro in Regione, e a Benevento mi fanno la guerra? Pensavo fosse stato educato meglio dalla Dc, Enrico Letta. Inelegante. Cosa è venuto a fare? Non è che acquisisce un voto in più. Anche perché le politiche saranno un’altra cosa».
In verità il Pd a Benevento per cinque anni è stato sempre all’opposizione. «Vero — replica Mastella —, ma nel frattempo è cambiato il quadro. Ci sono state le Regionali. E il Pd sta con la Lega al governo. E hanno lo scrupolo rispetto a me? Potrò mai votare il Pd di Benevento alle prossime politiche?».
Il ritorno a un bipolarismo di fatto, non lo fa desistere dal progetto di riunire i moderati sotto un’unica bandiera. «Proporrò la costituzione di un centro con Renzi, con Calenda, con chi ci sta — dice —. Anche questo atteggiamento, dire: abbiamo vinto a Napoli, col 22 per cento? È barocco. La verità è che non vincono da quando stavano con me». Cioé dal 2006 e il Pd neanche esisteva.
Ripensando poi alla notte del voto, al primo turno, ammette con amarezza: «Ci sono rimasto male sì, la notte delle elezioni. Molti pensavano che ce l’avessi fatta. Ma sono sereno qualunque sarà il risultato. Quelli che votano Perifano votano contro di me non per lui. Io credo di vincere, la gente non accetta ibridi». E quello tra Mastella e De Luca non è un ibrido: «Macché ibrido. Ringrazio De Luca e molto. Ma diciamo la verità, lui è stato corretto e coerente nei miei confronti. Ma anche io lo sono stato prima con lui e poi con Manfredi a Napoli». Tra l’alfabeto social, il bigliardino con gli amici al bar e una diretta su Fb, Clemente Mastella si gioca 50 anni di carriera politica. Nella sua Benevento.
Il segretario del Pd mi fa la guerra in casa Pensavo fosse stato educato meglio dalla Dc