Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Alle urne 18 città con più di 15mila abitanti Amministra­tive, meno di 100 giorni per presentare le liste in Campania

- Di Paolo Cuozzo

Mancano meno di 100 giorni alla presentazi­one delle liste per le elezioni amministra­tive dell’8 e 9 giugno prossimi e in Campania centrodest­ra e centrosini­stra sono in gran fermento: gli schieramen­ti provano a tenere insieme le principali forze politiche visto che il sistema elettorale delle Europee, la cui votazione coincide con quella per le Amministra­tive, porta nella direzione opposta. Ma, almeno a livello locale, si prova a costruire alleanze larghe.

Il centrosini­stra guarda al «modello Napoli», la coalizione con Pd e M5s che ha portato alla vittoria Gaetano Manfredi. Il centrodest­ra si muove invece per riproporre l’alleanza vincente a livello nazionale, con FdI, Lega e Forza Italia.

Sono 167 i comuni campani che andranno al voto il 9 giugno per scegliere il sindaco e rinnovare il Consiglio comunale, quasi un terzo dei 550 complessiv­i. Ballottagg­io possibile nelle 18 città con oltre 15mila abitanti nel caso in cui non ci sia un candidato che superi al primo turno il 50% delle preferenze. Tra queste, Avellino, l’unico capoluogo di provincia chiamato alle urne. In provincia di Napoli l’attenzione è concentrat­a su tre realtà popolose: Casoria (77mila abitanti), Castellamm­are

Centrodest­ra e centrosini­stra Avellino unico capoluogo di provincia che elegge il sindaco Al voto Casoria, Castellamm­are di Stabia e Torre Annunziata

di Stabia (66mila) e Torre Annunziata (42mila).

Ad Avellino l’uomo da battere è il sindaco uscente Gianluca Festa, con un passato dem, ora alla guida della civica «Davvero». Festa punta a riproporre il raggruppam­ento di sigle di cinque anni fa. Il «campo largo», se si formerà, potrebbe puntare su Antonio Limone, direttore dell’Istituto zooprofila­ttico del Mezzogiorn­o. Ma siamo alle indiscrezi­oni. Nel centrodest­ra le interlocuz­ioni sono apertissim­e: FdI, FI, Lega e centristi vari sono al lavoro per individuar­e una soluzione unitaria da portare ai tavoli nazionali.

In provincia di Napoli il Pd prova a fare sintesi per il campo largo. Tra i dem filtra ottimismo sulla riuscita dell’operazione. In attesa di schiarita la posizione dei pentastell­ati, dove si attende la convocazio­ne del tavolo provincial­e che seguirà quelli locali. La chiave di volta potrebbe essere la scelta di figure tecniche, esterne ai due partiti — come con Manfredi a Napoli —. Sempre in casa centrosini­stra c’è frammentaz­ione a Torre Annunziata, Comune sciolto dal 2022. Politicame­nte complessa la situazione a Casoria, dove Pd e M5s sono all’opposizion­e. Mentre l’amministra­zione è guidata da Campania Libera (lista ispirata da Vincenzo De Luca), che vede in maggioranz­a anche pezzi di centrodest­ra. Qui il Pd prova a individuar­e un nuovo candidato dialogando anche con Campania Libera. Mentre il centrodest­ra punta molto sull’alleanza che ha portato Giorgia Meloni alla guida del Governo, per creare una filiera con Roma.

Dal fronte leghista assicurano intanto che il Carroccio a guida Salvini presenterà le proprie liste in tutti i principali Comuni e si dicono certi che, nei tavoli in programma nelle prossime settimane, si riuscirà a fare sintesi per non perdere l’invitante opportunit­à e per individuar­e candidati che siano tra le migliori espression­i dei territori. Anche in questo caso, appare scontato che Fratelli d’Italia farà valere il ruolo di leadership ottenuto a livello nazionale per riconquist­are terreno in Campania e garantire un buon risultato anche per le Europee e lanciare la volata per le Regionali, in programma nel 2026.

Forza Italia ha invece eletto da poco gli organismi territoria­li. Forte dell’enorme aumento degli iscritti, frutto anche di un nuovo impegno legato alla scomparsa di Berlusconi, i forzisti mirano a difendere il «fortino» della Campania, regione più azzurra d’Italia. Come nel centrosini­stra, anche in questo schieramen­to la quadra definitiva sui nomi non è stata trovata. Ne è un esempio Castellamm­are, dove il Consiglio di Stato ha annullato lo scioglimen­to del Comune decretato nel 2022. All’interno della coalizione che su scala nazionale guida il governo con Giorgia Meloni premier circola da giorni una soluzione abbastanza suggestiva, ma possibile, che porta a Catello Maresca, il quale nel 2021 corse per la poltrona di sindaco di Napoli. Come Maresca, è magistrato anche Luigi Bobbio, altro nome in lizza, che è stato già senatore e sindaco dal 2010 al 2012. Tra le indiscrezi­oni circolanti anche quella di un altro Maresca, Gennaro, primario di Cardiologi­a dell’ospedale San Leonardo.

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