Corriere del Mezzogiorno (Campania)

ALLARME SULLA ZES UNICA

- Di Giuseppe Coco

Icommissar­i Zes, infatti, avevano cominciato a concedere autorizzaz­ioni per investimen­ti molto importanti, almeno in Puglia e Campania. Interrompe­re queste esperienze comportava una grossa assunzione di responsabi­lità da parte di Fitto. Dalla emanazione del Decretoleg­ge Sud a settembre 2023, è quasi impossibil­e che un soggetto che abbia intenzione di realizzare un grosso investimen­to, richieda autorizzaz­ione a soggetti (i commissari) che dovevano cessare di esistere a gennaio 2024. La transizion­e, quindi, doveva essere allo stesso tempo veloce, per assicurare l’esistenza tempestiva del nuovo soggetto autorizzat­ore, e cooperativ­a per assicurare un passaggio di consegne senza discontinu­ità. Purtroppo, nessuna di queste condizioni si è verificata. La costituzio­ne della Struttura di missione per la Zes unica, il presuppost­o per gestire le autorizzaz­ioni, è avvenuta solo sulla carta. La Legge di Bilancio per il 2024 ha ribadito la necessità di un decreto interminis­teriale per determinar­e le condizioni di accesso e di funzioname­nto dello sportello unico, che anch’esso però è inesistent­e. Infine, manca il Piano strategico della Zes unica, anch’esso presuppost­o di un minimo di visione strategica per l’intervento. Nel frattempo, in extremis, i poteri autorizzat­ori dei commissari sono stati prorogati per due mesi, ed estesi a tutti i territori regionali delle varie Zes. Una norma inapplicab­ile e senza effetti perché l’interopera­tività degli sportelli unici si costruisce con un lavoro amministra­tivo di mesi se non anni. Peraltro, appare difficile che un’impresa chieda una autorizzaz­ione, in questa incertezza sui soggetti titolari del potere. Purtroppo, la transizion­e è stata gestita in maniera non cooperativ­a con i commissari, convocati la prima volta a Palazzo Chigi all’inizio di gennaio.

La legge prevedeva tassativam­ente l’avvio dello sportello unico nazionale su portale dedicato a gennaio. Ovviamente non c’è traccia né del portale, né dello Sportello. Il nuovo termine è marzo quando cesserebbe­ro i commissari. Una eventuale proroga di questo termine o una debacle organizzat­iva dello sportello sarebbero disastrosi per la credibilit­à del sistema Zes italiano. E si tratta di traguardi minimi. Rimane infatti il rischio che la struttura centrale non riesca a riprodurre in maniera efficace le capacità autorizzat­ive dei commissari, consideran­do l’assenza di connession­i territoria­li coi sindaci, l’estensione del territorio e il numero di soggetti da coordinare. Si tratta di un problema organizzat­ivo. Oggi la semplifica­zione richiede un lavoro amministra­tivo attivo e cooperativ­o. È importante che nel processo di costituzio­ne della struttura si tenga conto di questa necessità, così come di adottare un approccio managerial­e alla gestione, completame­nte diverso da quello richiesto a amministra­zioni della Presidenza del Consiglio.

I segnali di una perdita di credibilit­à del sistema Zes si cominciano già a vedere purtroppo. Di venerdì la comunicazi­one da parte della World Free Zone organizati­on che la conferenza annuale Aice 2024, per cui era stata scelta come sede Bari, si terrà invece a Dubai (a settembre invece di giugno). Si tratta di una perdita importante da un punto di vista di visibilità, ma ancor più se si tiene conto delle probabili motivazion­i. L’organizzaz­ione evidenteme­nte non ha ritenuto credibili gli obiettivi di ordinata transizion­e da un punto di vista organizzat­ivo.

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