Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Bagnoli, Fitto dice sì a nuovi fondi E la colmata potrebbe rimanere
Il sindaco: per la rimozione servirebbero 300 camion al giorno per alcuni anni
NAPOLI C’è voluto più di un anno per riunire la prima cabina di regia su Bagnoli, presieduta dal ministro con delega per il Sud, Raffaele Fitto. Ma in poche ore, nella sala Verde della presidenza del Consiglio a Roma, buona parte del tempo perduto è stato recuperato, considerato che il ministro ha dato l’ok ai finanziamenti necessari per andare avanti con le bonifiche. Mentre Invitalia farà un approfondimento tecnico sull’inutilità della rimozione della colmata, che appare ormai molto ma molto probabile che possa essere messa in sicurezza e rimanere lì dove si trova, diventando una piazza a mare e anche una naturale darsena per un possibile porto. «Del resto — ha raccontato il sindaco di Napoli — bisogna considerare il fatto che per toglierla ci sarebbe una movimentazione di 300 o 400 camion al giorno per diversi anni per portare i detriti da una parte all’altra. un problema enorme».
Ma a margine della riunione della cabina di regia il dato è politico: il ministro, quindi il governo Meloni, ha detto «sì» alle richieste del sindaco Manfredi, in questo caso in veste di commissario di governo per le bonifiche. «Il governo come in altre occasioni conferma la massima disponibilità per Bagnoli per l’individuazione delle soluzioni più idonee ad accertare la realizzazione degli interventi», le parole di Fitto. Alla cabina di regia, insieme al ministro e al sindaco, erano presenti anche il viceministro dell’Ambiente e sicurezza energetica, Vannia Gava, i rappresentanti del ministero della Cultura, delle Infrastrutture e dei trasporti; e l’amministratore delegato di Invitalia, Bernardo Mattarella. Assente invece la
Regione Campania.
Al tavolo, Manfredi ha illustrato lo stato di attuazione degli interventi di risanamento ambientale e di rigenerazione urbana del sito di Bagnoli. Fitto ha chiesto a Manfredi le schede dettagliate con il cronoprogramma finanziario e le procedurale dei singoli interventi». E ancora: «La governance attuativa del progetto Bagnoli — sono sempre parole di Fitto — evidenza un modello di interventi che attraverso la concertazione e la piena collaborazione tra il Governo i soggetti istituzionali responsabili per la programmazione e attuazione degli interventi è l’elemento qualificante per affrontare le sfide relative a interventi di particolare complessità come la bonifica di questo sito, che attende da oltre 20 anni».
Per la bonifica servono 1,4 miliardi, in varie fasi temporali. Ma se la colmata rimanesse dov’è, si risparmierebbero circa 280 milioni. Previste anche «clausole sociali» per impiegare nei cantieri lavoratori del territorio. Manfredi, intanto, fissa un termine per la fine dei lavori: «L’obiettivo — ha detto — è concludere entro il 2030 la bonifica di Bagnoli, sia per la parte a terra che per quella marina». Chissà: forse, per quell’epoca, il mare tornerà a essere balneabile. Se ne parla da oltre 30 anni. vorrebbe candidare alla presidenza della Regione. Totonomi di cui, comunque, fa parte anche Martusciello.
La novità, però, come dicevamo, è un’altra: per il centrodestra, infatti, l’avversario non sarebbe più De Luca ma il sindaco di Napoli. Il quale sembrerebbe rispondere ai parametri del possibile candidato unitario del centrosinistra: