Corriere del Mezzogiorno (Campania)
C’è «Futura» contro la povertà e l’esclusione
sia per il suo profilo tecnico di area, sia perché a Napoli già governa con Pd, Cinquestelle, Sinistra e liste civiche. Cosa che invece, a livello nazionale, non accade per l’incomunicabilità tra Conte e Schlein. Mentre a Napoli, il campo largo, esiste già ed è guidato dall’ex rettore. Che intanto nicchia, aspetta, osserva. Ha un dialogo aperto col governo e nel frattempo attende di vedere se i sindaci lo eleggeranno al vertice dell’Anci. La sua è una posizione comoda rispetto a quella di De Luca, il quale ha già lanciato, senza se e senza ma, con o senza Pd, la sua candidatura. Che però sarebbe la terza. Ecco perché prima occorre cambiare le regole e convincere il Pd che De Luca sia il cavallo su cui puntare ancora; poi c’è da far fare retromarcia al M5S sul «no» al terzo mandato. Il puzzle — di centrosinistra — si comporrebbe infine con Roberto Fico, che pare voglia provare a candidarsi per fare il sindaco di Napoli. Cosa che farebbe il paio con la discesa in campo di Manfredi alla Regione. E quindi con le parole di Martusciello.
«Èimportante riconoscere le persone non solo nei loro bisogni ma anche nei loro talenti». Sono le parole di Andrea Morniroli, cocoordinatore di Forum Disuguaglianze e Diversità, dette a margine di un incontro per relazionare sul primo anno di attività del progetto Futura, nato da un incontro di idee tra Luca Cordero di Montezemolo e Carlo Messina. Il progetto pilota promosso da Save the Children, Forum disuguaglianze diversità e Yolk, (presidente Clementina Cordero di Montezemolo), in collaborazione con Intesa San Paolo, si pone come risposta al problema sociale della povertà educativa femminile mettendo a disposizione 300 doti educative per donne tra i 13 ed i 24 anni. Operativo a Napoli, Roma e Venezia, prevede l’attivazione di piani personalizzati di accompagnamento educativo, definiti a partire dagli specifici bisogni e aspirazioni delle protagoniste. Al primo anno di attività, sono stati attivati 155 percorsi, di cui 38 a Napoli. Un progetto al femminile, dunque, che interviene con consapevolezza partendo dalle modalità escludenti degli stereotipi di genere. «Le disuguaglianze educative ed economiche oggi cancellano sul nascere le aspirazioni di crescita di tante ragazze e giovani donne, le più penalizzate anche nell’accesso al mondo del lavoro – ha dichiarato Raffaella Milano, direttrice programmi Italia-Europa di Save the Children – Il progetto Futura vuole tracciare una strada per rimuovere questi ostacoli e rafforzare i sistemi di welfare locale». C’è da chiedersi quanto, in una città come Napoli dove è ancora molto forte il ruolo della donna come “angelo del focolare”, incida l’inadempienza verso un’ uguaglianza sostanziale e, soprattutto, quanto valga un’opportunità. Per il sindaco Gaetano Manfredi: «Napoli presenta una forte necessità di politiche educative, soprattutto in determinate aree a elevata emarginazione sociale. Progetti come questi possono fornire un contributo concreto a ridurre i divari».
Attendista La posizione del primo cittadino è di comodo rispetto a quella del governatore