Corriere del Mezzogiorno (Campania)

C’è «Futura» contro la povertà e l’esclusione

- Flavia Dolgetto

sia per il suo profilo tecnico di area, sia perché a Napoli già governa con Pd, Cinquestel­le, Sinistra e liste civiche. Cosa che invece, a livello nazionale, non accade per l’incomunica­bilità tra Conte e Schlein. Mentre a Napoli, il campo largo, esiste già ed è guidato dall’ex rettore. Che intanto nicchia, aspetta, osserva. Ha un dialogo aperto col governo e nel frattempo attende di vedere se i sindaci lo eleggerann­o al vertice dell’Anci. La sua è una posizione comoda rispetto a quella di De Luca, il quale ha già lanciato, senza se e senza ma, con o senza Pd, la sua candidatur­a. Che però sarebbe la terza. Ecco perché prima occorre cambiare le regole e convincere il Pd che De Luca sia il cavallo su cui puntare ancora; poi c’è da far fare retromarci­a al M5S sul «no» al terzo mandato. Il puzzle — di centrosini­stra — si comporrebb­e infine con Roberto Fico, che pare voglia provare a candidarsi per fare il sindaco di Napoli. Cosa che farebbe il paio con la discesa in campo di Manfredi alla Regione. E quindi con le parole di Martusciel­lo.

«Èimportant­e riconoscer­e le persone non solo nei loro bisogni ma anche nei loro talenti». Sono le parole di Andrea Morniroli, cocoordina­tore di Forum Disuguagli­anze e Diversità, dette a margine di un incontro per relazionar­e sul primo anno di attività del progetto Futura, nato da un incontro di idee tra Luca Cordero di Montezemol­o e Carlo Messina. Il progetto pilota promosso da Save the Children, Forum disuguagli­anze diversità e Yolk, (presidente Clementina Cordero di Montezemol­o), in collaboraz­ione con Intesa San Paolo, si pone come risposta al problema sociale della povertà educativa femminile mettendo a disposizio­ne 300 doti educative per donne tra i 13 ed i 24 anni. Operativo a Napoli, Roma e Venezia, prevede l’attivazion­e di piani personaliz­zati di accompagna­mento educativo, definiti a partire dagli specifici bisogni e aspirazion­i delle protagonis­te. Al primo anno di attività, sono stati attivati 155 percorsi, di cui 38 a Napoli. Un progetto al femminile, dunque, che interviene con consapevol­ezza partendo dalle modalità escludenti degli stereotipi di genere. «Le disuguagli­anze educative ed economiche oggi cancellano sul nascere le aspirazion­i di crescita di tante ragazze e giovani donne, le più penalizzat­e anche nell’accesso al mondo del lavoro – ha dichiarato Raffaella Milano, direttrice programmi Italia-Europa di Save the Children – Il progetto Futura vuole tracciare una strada per rimuovere questi ostacoli e rafforzare i sistemi di welfare locale». C’è da chiedersi quanto, in una città come Napoli dove è ancora molto forte il ruolo della donna come “angelo del focolare”, incida l’inadempien­za verso un’ uguaglianz­a sostanzial­e e, soprattutt­o, quanto valga un’opportunit­à. Per il sindaco Gaetano Manfredi: «Napoli presenta una forte necessità di politiche educative, soprattutt­o in determinat­e aree a elevata emarginazi­one sociale. Progetti come questi possono fornire un contributo concreto a ridurre i divari».

Attendista La posizione del primo cittadino è di comodo rispetto a quella del governator­e

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