Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Il centrodestra reagisce indignato «No ai loghi di Regione e Anci nella protesta contro il governo»
ma è quello delle iniziative organizzate da De Luca e la mozione con carattere d’urgenza si riferisce «alla sospensione dell’utilizzo improprio del logo della Regione Campania per iniziative di carattere politico contro il governo nazionale».
Insomma, l’opposizione di centrodestra è indignata e chiede a chiunque di dissociarsi, a partire dal sindaco di Bari Antonio Decaro. Ma Anci Campania conferma che sarà in «piazza dei Santi Apostoli a Roma il 16 febbraio per difendere i 550 Comuni della Campania. Senza l’erogazione immediata del Fsc e del Piano operativo complementare — sottolineano i vertici dell’associazione — molti Comuni rischiano il dissesto, non potranno pagare le ditte che effettuano i lavori, non potranno completare le opere infrastrutturali e programmare la stagione culturale». Anci Campania «si è mossa su mandato diretto e preciso di centinaia di sindaci che, nel corso di un direttivo allargato all’assemblea, hanno deciso di dare all’iniziativa del 16 febbraio a Roma un carattere unitario, al di là di ogni colore politico e partitico. Senza farsi coinvolgere in alcuna polemica politica sull’Autonomia differenziata, su cui c’è già un deliberato di Anci nazionale del marzo 2023 nel quale ci riconosciamo». I Comuni della Campania «sono l’orgoglioso Sud degli amministratori locali, sono quelli che non si presentano con il cappello in mano e che difendono i diritti sacrosanti dei territori che amministrano. Per questo abbiamo chiesto al Governo, al presidente Meloni e al ministro Fitgiò un incontro per venerdì al fine di chiudere la tormentata pagina del FSC (Fondo sviluppo e coesione) che si trascina da 18 mesi e con diversi Governi. La nostra — si evidenzia — è una richiesta istituzionale legittima, del tutto ordinaria e composta. Molto diversa e distante dagli sguaiati interventi di alcuni parlamentari che, dopo essere stati assenti e silenti per 18 mesi, ora attaccano i sindaci con vergognose cadute di stile, descrivendoli in modo caricaturale e offensivo. E senza mai aver alzato un dito per aiutare i Comuni e gli amministratori della Campania».
Il senatore e commissario regionale di FdI Antonio Iannone accusa: «Quando i sindaci campani si sono visti recapitare un invito ad una manifestazione contro il governo con tanto di logo di Regione ed Anci Campania si è raggiunto il massimo della barbarie dell’uso politico delle Istituzioni. De Luca non può permettersi di usare il logo della Regione per una guerra politica personale in cui tenta solo di coprire i suoi fallimenti. Il sindaco Marino non solo non si vergogna — aggiunge Iannone — ma addirittura schiera il logo dell’Anci che dovrebbe rappresentare tutti i sindaci a prescindere dalle appartenenze politiche. Marino dovrebbe dimettersi per questo, ma visto che non ha senso della vergogna ho chiesto agli amministratori di Fratelli d’Italia di lasciare ogni carica».
Pierluigi Biondi, responsabile Autonomie locali di Fratelli d’Italia e sindaco dell’Aquila, e il sindaco di Striano, Antonio Del Giudice, vicepresidente FdI Campania e vicario di Anci Campania, attaccano: «Pur essendo abbastanza abituati alle stravaganze verbali del governatore De Luca, riteniamo inconcepibile che la presidenza regionale dell’Associazione nazionale dei comuni, che dovrebbe rappresentare tutti i sindaci, si accodi supinamente a un guitto che definisce `malati di mente´ esponenti di governo tra cui lo stesso presidente del Consiglio. Nel corso della recente assemblea di Anci Campania in alcun modo si è discusso di autonomia differenziata come invece vuole far e credere la propaganda deluchiana. Pertanto chiederemo formalmente al presidente Carlo Marino se per conto dell’Anci ha concesso il suo patrocinio e se ha autorizzato che il suo logo sia inserito nella locandina che annuncia una manifestazione a Roma per il prossimo 16 febbraio. Se così non fosse, Anci Campania deve chiederne immediatamente il ritiro e smentire la sua adesione. Sarebbe grave, al contrario, se Marino avesse avallato perdendo di vista il ruolo dell’Associazione, che non è una dependance del Partito Democratico».
Infine, tra il leader di FdI Iannone e il segretario metropolitano del Pd Giuseppe Annunziata si apre un nuovo fronte polemico. Con quest’ultimo che invita il primo «a chiedere al suo governo di difendere la Campania e tutto il Meridione, invece di attaccare il presidente De Luca e quello dell’Anci, Marino, e di avallare una riforma sull’autonomia differenziata che non fa altro che spaccare l’Italia, andando a danno solo ed esclusivamente del Mezzogiorno». Ma Iannone replica: «Il Pd non conosce la differenza tra istituzione e fazione. Lo conferma Annunziata con la sua risposta. Pongo una questione istituzionale sull’utilizzo dei loghi di Regione ed Anci e mi risponde il Pd. Capisco che si vergognano di usare il loro simbolo per promuovere una manifestazione, ma questo non li autorizza ad usare le istituzioni».
Le accuse «De Luca e Marino non hanno il senso delle istituzioni. Decaro prenda le distanze»