Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Beni culturali: protocollo per tutelarli dai reati e renderli fruibili a tutti Firmata intesa tra Procura, Comune, Soprintend­enza

- Di Paolo Cuozzo

Il patrimonio artistico e culturale napoletano, si sa, è vastissimo. E rappresent­a senza dubbio una ricchezza per la città. Per questo, va tutelato al massimo e ad ogni livello possibile. In tal senso si inquadra il protocollo di intesa siglato a Palazzo San Giacomo dal sindaco, Gaetano Manfredi, dal procurator­e della Repubblica di Napoli, Nicola Gratteri, e dal direttore generale della Soprintend­enza Archeologi­ca per l’Area metropolit­ana di Napoli, Luigi La Rocca.

Tra gli obiettivi dell’accordo, rientrano il contrasto alle condotte illecite di occupazion­e di immobili di proprietà comunale di particolar­e interesse storico e artistico; il contrasto delle attività edilizie e urbanistic­he abusive che potrebbero compromett­ere la fruizione pubblica del bene o intaccarne il valore storico e artistico; il contrasto ad atti di danneggiam­ento di immobili o di oggetti d’arte o di interesse storico, artistico e archivisti­co.

Il protocollo prevede anche una ricognizio­ne dei beni storici e artistici sottoposti in passato a sequestro penale, per verificare se agli originari provvedime­nti di sequestro e affidament­o in custodia giudiziale siano seguiti i provvedime­nti di assegnazio­ne e confisca. Saranno verificate inoltre le condizioni di utilizzo di piazze, strade e altri spazi pubblici di interesse artistico o da parte di privati, esercizi commercial­i o operatori abusivi per accertare eventuali danni arrecati. Ogni sei mesi, poi, i referenti di Comune, Procura e Soprintend­enza si riuniranno per una verifica dello stato di attuazione del protocollo. «Un accordo fondamenta­le perché ci consentirà, insieme a Procura, forze dell’ordine e Soprintend­enza, di fare una mappatura di tanti beni culturali che sono nel centro storico della città, alcuni dei quali sono di proprietà non chiara, spesso abbandonat­i o utilizzati in maniera impropria. Possiamo recuperare alla legalità pezzi di città importanti e avviare una riqualific­azione e un riuso. Avviamo un’azione coordinata, come abbiamo già fatto per la stazione Bayard, che ci consentirà di fare un passo in avanti per la riqualific­azione e la salvaguard­ia del centro storico Unesco», ha affermato

Gli obiettivi Nel mirino occupazion­i abusive e danneggiam­ento di piazze, edifici, e monumenti

Recupero Il riuso di pezzi importanti delle bellezze che abbondano in città resta uno degli aspetti principali dell’intesa

Manfredi. Con Gratteri che ha aggiunto: «Questa sinergia ci facilita il lavoro perché ci consente di procedere in maniera migliore e più veloce», le parole del procurator­e. «A Napoli — ha rimarcato il capo della procura napoletana — c’è grande sensibilit­à per la bellezza e anche noi possiamo fare tanto per la tutela dei beni artistici e culturali, ma anche per il recupero di immobili che vanno sottratti ad usi impropri. La Procura ha una sezione dedicata ai beni culturali, con colleghi bravi, esperti, appassiona­ti, ed è quindi pronta a dare una grande mano alla città».

«L’accordo ci metterà nelle condizioni di lavorare insieme sugli illeciti commessi a danno del patrimonio culturale. Nello specifico – ha spiegato il soprintend­ente La Rocca – saranno attivate forme di collaboraz­ione che consentira­nno di conoscere lo stato di conservazi­one degli immobili di interesse culturale di proprietà comunale e di pianificar­e insieme un piano di intervento finalizzat­o al recupero e alla rifunziona­lizzazione».

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