Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Dal Pd alla Lega, tutti con Geolier «Ora basta con le discriminazioni»
I neoborbonici: «Offese contro Napoli e il ragazzo di Secondigliano». Zinzi: «È un modello di umiltà» L’europarlamentare dem Picierno: «La camorra dietro il successo? Solito stigma di noi figli del Sud»
Le forze politiche si fondono in un coro unanime a favore di Geolier. Hanno annusato l’odore della popolarità, confermata dalla dubbia salva di fischi abbattutasi venerdì sul rapper, e nessuno rinuncia a prendere le sue difese: dalla Lega al Pd.
Geolier, prima ancora dell’esito finale del festival, si è aggiudicato la serata di venerdì e il premio virtuale della civiltà, spiazzando con un’abile mossa la domanda insinuante rivoltagli ieri da una giornalista in conferenza stampa, secondo la quale la vittoria della penultima giornata avrebbe dovuto suscitargli un moto di disagio. «Mi sento a disagio — ha risposto il rapper di Secondigliano — a rispondere a questa domanda».
Anzi, ha persino escluso che le proteste fossero riconducibili a intenti discriminatori: «I fischi — ha detto — sono un modo per esternare un parere, come un applauso. Mi sono esibito all’Ariston mentre le persone fischiavano e se ne andavano, è stato difficile».
Ecco come un giovane interprete musicale affermatosi non solo come riferimento delle nuove evoluzioni artistiche legate al rap e al trap, rischi anche di trasformarsi in uno strattonato emblema politico-identitario.
Non perde occasione il Movimento neoborbonico per intervenire contro le contestazioni a Geolier, in particolare su quanto assistito in conferenza stampa: «Abbiamo chiesto alla Rai e all’Ordine dei giornalisti di intervenire perché si tratta, evidentemente, di una tesi discriminatoria contro Napoli e il ragazzo di Secondigliano. L’episodio si lega alle numerose offese del mondo dei social con i soliti beceri luoghi comuni su ipotetici “voti della camorra” o di “analfabeti” o di “percettori di redditi di cittadinanza” e forse anche ad una parte delle contestazioni nel teatro dopo la vittoria».
Il mondo politico, come accennato, si è scatenato nella difesa del rapper di Secondigliano. «Noi gente del Sud non fischiamo mai né un artista né uno sportivo del Nord, né di un altro paese. Forza Geolier, sei tutti noi!», scrive sui social Stefano Graziano, deputato di Aversa e capogruppo dem in commissione Vigilanza Rai. Anche Pina Picierno, da Teano, vice presidente pd del Parlamento europeo, interviene: «Leggo sui social e sui giornali che qualcuno insinua che dietro il successo di Geolier ci siano giri strani, per alcuni addirittura la camorra. È uno stigma che accompagna tutte e tutti noi che siamo figli del Sud e della Campania, un pregiudizio frutto dell’ignoranza e della semplificazione». Picierno elenca i successi dell’artista napoletano: «Dietro Geolier c’è un popolo di ascoltatori e ascoltatrici enorme: 85mila copie di dischi venduti nel 2023, 6 milioni di ascoltatori mensili su Spotify». E conclude: «Mi dispiace deludere tanti, ma il Sud è anche questo: è talento, innovazione linguistica, musicale, alle volte talmente fiero e complesso che non riuscite a capirlo. Un abbraccio a Geolier, fiero rappre
sentante del Sud e della nuova canzone napoletana».
Il deputato verde Francesco Enilio Borrelli parla di «deriva antimeridionalista». Mentre dal consiglio regionale è Bruna Fiola, anche lei dem, a proporre «al presidente De Luca di coinvolgere l’artista quale testimonial del contest contro il bullismo e cyberbullismo nelle scuole della Campania — spiega —. Gli attacchi discriminatori contro il giovane artista partenopeo sono frutto di un giudizio superficiale. Tutti dovrebbero poter esprimere se stessi liberamente attraverso le proprie opere, senza essere soggetti a pregiudizi».
Ma non sono soltanto i i politici meridionali ad intervenire a difesa del rapper napoletano. Nel centrodestra è la senatrice milanese di Forza Italia, Licia Ronzulli, a prendere le distanze dagli attacchi a Geolier: «La sua musica può piacere o meno, ma fischiare un ragazzo di 23 anni, colpevole solo di aver fatto il suo lavoro, ossia cantare, è inaccettabile, per questo voglio esprimere la mia solidarietà a Geolier per la contestazione ricevuta a Sanremo e per i commenti osceni sui canali social della Rai. La dirigenza della Tv pubblica — sottolinea — intervenga subito sui propri account per far rimuovere gli insulti razzisti contro Napoli e i napoletani. Ad Amadeus, che in conferenza stampa sostiene che gli haters si devono ignorare perché ci sono sempre stati, rispondo che sbaglia. Non possiamo stare in silenzio davanti al razzismo, che sia allo stadio o sul palco dell’Ariston, e minimizzare, proprio a pochi giorni dalla giornata contro il bullismo, dove tutti ci indigniamo per denunciare atti vili».
Dalla Lega è il deputato casertano Gianpiero Zinzi a ribellarsi al pregiudizio territoriale: «Geolier è la rappresentazione di un Sud che vuole competere, sa di poterlo fare e con tanta consapevolezza dimostra di essere forte, vincendo. È un modello per le nuove generazioni: umile, pieno di talento e tanta voglia di fare e mettersi in gioco. Le scelte musicali sono personali e non si discutono. Ma reazioni scomposte come i fischi non fanno bene alla musica e all’Italia».
Don Maurizio Patriciello, parroco del Parco Verde di Caivano, gioisce: «La nostra madre lingua - lingua, non dialetto - napoletana portata in questi giorni dal giovane Geolier sul palco di Sanremo è viva — commenta —. Arricchisce non depaupera. Unisce non divide. Niente deve andare perduto delle nostre culture. Soprattutto quando si fanno veicoli di fratellanza, di giustizia, di pace, di amore. Grazie. Emanuele. Ti aspettiamo al Parco Verde. Vieni».