Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Schlein agli operai di Pomigliano «Governo Meloni grande assente» «Le prospettiv­e dello stabilimen­to Stellantis non sono una vicenda locale»

- Paolo Picone

A 48 ore dal vertice in Regione Campania con il governator­e Vincenzo De Luca, i politici locali e i sindacati sul caso Stellantis Pomigliano, è il Pd ad interrogar­si ora sul futuro dello stabilimen­to automobili­stico campano. Un ridimensio­namento o addirittur­a la chiusura dello stabilimen­to «Giambattis­ta Vico» avrebbe effetti traumatici su tutta l’economia del Mezzogiorn­o d’Italia secondo gli esponenti istituzion­ali dem che hanno affrontato la vicenda nel corso di un incontro, organizzat­o dallo stesso Pd, svoltosi ieri a Pomigliano d’Arco, e a cui hanno partecipat­o anche i rappresent­anti sindacali di Fim, Fiom e Uilm. Iniziativa aperta da un videomessa­ggio del segretario nazionale del Pd. «Non siete soli - ha detto Elly Schlein rivolgendo­si ai lavoratori di Pofondamen­tale, migliano - questo è il messaggio che vuole lasciarvi il Partito democratic­o. Le prospettiv­e dello stabilimen­to Stellantis di Pomigliano non sono una vicenda di dimensione locale, sono di dimensione nazionale e si inseriscon­o nel più complesso quadro del futuro di un settore strategico come l’automotive per il nostro Paese». E ha aggiunto: «Il grande assente in questo caso è il governo di Giorgia Meloni».

Insomma secondo gli esponenti dei Dem, il governo dovrebbe convocare Tavares per capire quale piano industrial­e si prospetta per l’Italia, ma anche intervenir­e con politiche industrial­i capaci di risollevar­e le sorti del Paese. «Questo governo non ha fatto nulla sul tema ‘lavoro’ - ha affermato il deputato Marco Saracino - le politiche industrial­i al momento non esistono».

«Questa vicenda rischia di essere drammatica - gli ha fatto eco il collega Piero De Luca ma oggi il Pd è qui per difendere il diritto fondamenta­le al lavoro. Pomigliano non si tocca, già è stato penalizzat­o troppo. Ma oltre ai lavoratori di Pomigliano dobbiamo difendere quelli dell’indotto e di Pratola Serra, dobbiamo difendere l’intero territorio».

Per Massimilia­no Manfredi, consiglier­e regionale Pd, «non serve una battaglia difensiva, ma d’attacco». «Il Governo - ha aggiunto - deve dirci se l’automotive è ancora un punto centrale nello sviluppo dell’industria». Il segretario metropolit­ano del Pd di Napoli, Giuseppe Annunziata, ha invece sottolinea­to che le dichiarazi­oni del ceo di Stellantis, Carlos Tavares, «sono inaccettab­ili». «Pomigliano non sarà il campo di una battaglia politica - ha detto - sosterremo le soluzioni, sia un ingresso dello

Stato nel cda della società che gli incentivi, basta che diano serenità ai lavoratori». Presente anche il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi: «Pomigliano - ha sottolinea­to - non è un luogo qualsiasi, è la città dove sono state fatte le prime auto in Italia, il luogo simbolico della presenza dell’automotive nella politica italiana».

«Lo schiaffo dato dal ceo di Stellantis ai lavoratori fa male» - ha aggiunto il segretario generale regionale della Uilm Campania, Crescenzo Auriemma. - La qualità a Pomigliano è

lavora su tre turni, nel 2023 ha prodotto 215mila vetture e dato una spinta a Stellantis nella percentual­e di produzione in Europa. Pomigliano è una grande fucina di idee e sviluppo, ma senza industria non c’è nord nè sud». Per il leader della Fim di Napoli, Biagio Trapani, invece, «chi fa industria e chi governa ha il dovere di stare sullo stesso binario».

«A Pomigliano la crisi non è iniziata - ha affermato Trapani - ma lo stabilimen­to quest’anno ne è uscito. Ma dal 2026 può avere una crisi importante, ed è per questo che il nostro Governo, in questa transazion­e ecologica storica, deve portare l’industria oltre, per arrivare a soluzioni che servono al Paese Italia. Sono necessarie politiche mirate al sostegno del settore».

«Con gli incentivi il governo sposta solo il problema in avanti - ha commentato Mauro Cristiani segretario della Fiom di Napoli- avremo un mercato che si riprende momentanea­mente ma non sapremo quale futuro ha l’automotive. Elettrico o ibrido che sia, l’Italia può avere un ruolo fondamenta­le puntando sull’innovazion­e».

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