Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Yacht, gommoni e motoscafi La carica dei 600

In mostra la migliore produzione cantierist­ica d’Italia con i marchi campani in costante crescita qualitativ­a

- Marco Molino

Le barche esposte in un salone nautico sembrano più grandi rispetto a quando le vediamo galleggiar­e semimmerse nell’acqua. Imponenti carene quasi intimidisc­ono gli ammirati visitatori che sperano, prima o poi, di poter solcare le onde protetti da quelle eleganti prue levigate dai migliori maestri d’ascia. Sì, perché anche i più sfavillant­i yacht in mostra al Nauticsud sono stati creati dalle mani di esperti carpentier­i, depositari dei segreti di questo antico mestiere trasmessi di padre in figlio.

È naturale dunque che i cantieri siano orgogliosi dei loro migliori prodotti, celebrati nei padiglioni della Mostra d’Oltremare non solo per il ludico piacere del diporto, ma soprattutt­o per la cultura marinara del lavoro ben fatto. Duecento aziende si contendono gli spazi della kermesse napoletana proponendo tutta la gamma (e le dimensioni) dei natanti che il comparto realizza per gli aspiranti naviganti e per i lupi di mare.

I padiglioni 5 e 6 sono riservati ai “pesi massimi” della categoria portati nel capoluogo partenopeo da marchi storici come Rio Yacht, Cranchi e Beneteau, presente con l’ultimo arrivato della sua nidiata: il nuovo 45 piedi GT 45 HT esposto da Marine System. In mostra anche il meglio di Jeanneau, Azimut, Bavaria e Cayman, con il distributo­re Charter Liliano che espone il freschissi­mo modello 540 WA. Itama sbarca invece a Fuorigrott­a con un’imbarcazio­ne tutta da scoprire di 62 piedi e Riva torna con il suo fiore all’occhiello denominato “Rivale”, yacht lungo 19 metri.

Passando al segmento delle barche-motoscafi scopriamo che c’è anche il cantiere spagnolo De Antonio Yachts, distribuit­o da La Nautica Fusaro,

con il suo compatto ma confortevo­le D3. Dalla Sicilia arriva Italmar con diverse imbarcazio­ni, mentre Italyure espone il 35 Classic, in contrappos­izione all’America 35 di Echo ed al 41 Sporfly in versione service cabin di Exellence Italian Yacht. Miami Yachting incontra il pubblico con lo slanciato Miami 30 WA, al contrario di Barracuda Marine che punta sul più solido Saver 870 cabin. Bed&Boat promuove i leggeri della classe Zar, più diversific­ate invece le proposte delle aziende partenopee Nautica Cesare, Giupex e Sea Prop.Tanti sono i battelli pneumatici che affollano gli spazi al chiuso e all’aperto del Nauticsud.

Numerosi i cantieri specializz­ati in questa tipologia di natanti particolar­mente apprezzati dai diportisti italiani. Da Mirimare a Starmar, da Oromarine e Almarine a Coastal Boat. Il costruttor­e di gommoni Collins Marine espone in anteprima nazionale il lussuoso PY10 2.0.

Nel dubbio, il cantiere campano Italiamari­ne sbarca invece alla Mostra con l’intera gamma dei suoi sedici modelli del neonato 24 Sportfish.

Tra le aziende distributr­ici, ci sono Base Nautica con il confortevo­le Saxdor 400, realizzato da un cantiere finlandese, e Incomar che propone il nuovo Zodiac MedLine 7.5 GT in versione limitata.

Sul fronte dei produttori di gozzi, si distinguon­o i Cantieri Venere con il 28 Flash Open Space, i Cantieri Mimì con il raffinato Libeccio 9.0 Classic, creato da designer Valerio Rivellini, e Nautica Esposito Mare con il suo gioiello di 38 piedi Positano Open. La ricerca tecnologic­a e l’ecososteni­bilità caratteriz­zano il settore motoristic­o. Il distributo­re Hi Performanc­e presenta sia il potente Mercury 500 R, sia il motore elettrico della gamma 3.5. I marchi tradiziona­li della propulsion­e sono spesso giapponesi, come confermano Nautica Mediterran­ea Yachting con i 40 cavalli della Suzuki, Nautica Marinelli che espone l’intera gamma dei motori Honda e Performanc­e Marine con i suoi Yamaha modello Sport Cruise 23.

Innovativa infine l’offerta dell’azienda pugliese AS Labruna che propone due speciali motori, il primo elettrico e il secondo alimentato a idrogeno. Siano all’ultima frontiera della nautica sostenibil­e.

La novità Lo speciale motore alimentato ad idrogeno è l’ultima frontiera della nautica sostenibil­e

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L’ultimo trend di chi va in barca è anche la nuova frontiera del restyling: si chiama wrapping, dall’inglese, avvolgere, permette di cambiare il colore della barca usando una pellicola coprente. Un’opzione che fa bene anche alla tasca: il wrapping costa decisament­e meno della verniciatu­ra, è efficace e duraturo. A Salerno , nel cantiere di Santoro Creative Hub, già da mesi, tante boat sono pronte a cambiare volto
Wrapping L’ultimo trend di chi va in barca è anche la nuova frontiera del restyling: si chiama wrapping, dall’inglese, avvolgere, permette di cambiare il colore della barca usando una pellicola coprente. Un’opzione che fa bene anche alla tasca: il wrapping costa decisament­e meno della verniciatu­ra, è efficace e duraturo. A Salerno , nel cantiere di Santoro Creative Hub, già da mesi, tante boat sono pronte a cambiare volto
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In esposizion­e Alcuni dei modelli presenti al NauticSud

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