Corriere del Mezzogiorno (Campania)
L’ultima «arringa» di Vincenzo Siniscalchi morto al convegno Anpi Scompare a 92 anni il decano dei penalisti napoletani
Vincenzo Maria Siniscalchi, decano dei penalisti napoletani, intellettuale poliedrico con la passione per la politica, l’impegno civile, ma anche per il teatro e le arti, è morto all’età di 92 anni, conservando fino all’ultimo istante quell’attivismo che ne ha sempre caratterizzato l’esistenza. Siniscalchi infatti nel pomeriggio di ieri stava partecipando a un convegno organizzato dall’Associazione nazionale partigiani d’Italia nel cinema Kerbaker, in occasione dell’apertura della sede Anpi di piazza Muzii. Proprio dopo aver concluso il suo intervento è stato colto dal malore fatale. Accanto a lui Sergio Costa, vicepresidente della Camera, ha provato a rianimarlo, poi sono stati chiamati i soccorsi ma il cuore dell’anziano avvocato aveva ormai cessato di battere. Il corpo, ottenuta l’autorizzazione, è stato trasportato nella sua abitazione e affidato alle cure di Marinella de Nigris, sua consorte, che con lui ha condiviso la professione di penalista e le tante battaglie politiche e sociali, e all’amore delle figlie Alessia e Francesca.
La vita di Vincenzo Maria Siniscalchi è stata intensa e variegata e le aule di tribunale hanno rappresentato per lui uno dei prosceni dove ha esibito le sue grandi abilità oratorie. Tanti i personaggi celebri che ha difeso nella sua lunga carriera con la toga sulle spalle. Impossibile ricordarli tutti, ma non si possono non citare Diego Armando Maradona, Franco Califano e Tinto Brass. Con quest’ultimo lo legava la passione per il cinema che diede vita a una grande amicizia.
Negli anni ‘70 Siniscalchi fu impegnato nella difesa di imputati per reati connessi alle attività dei Nap (Nuclei Armati Proletari) e di Autonomia operaia, in particolare la cittadina tedesca Petra Krause. Negli anni ‘90 difese i politici Ciriaco De Mita, Vincenzo Scotti, Antonio Cariglia (segretario del Psdi) e in numerosi altri processi di Tangentopoli. Fu anche il legale di molti gruppi imprenditoriali, tra i quali Impregilo, Lega delle Cooperative, La Fondiaria Assicurazioni, Ansaldo. Al suo attivo vi sono numerose pubblicazioni e relazioni congressuali sui problemi della difesa nel processo penale, sulla libertà di stampa e di diritto dello spettacolo, oltre a quelle di carattere politico parlamentare. Appassionato di arte, di teatro, amico personale di Gigi Proietti, Vittorio Gassman, Rea, Compagnone, Pomilio, Prisco, Pier Paolo Pasolini e di tanti altri protagonisti del mondo dello spettacolo. Siniscalchi è stato anche un arguto critico cinematografico. Ha collaborato alla realizzazione di film e sceneggiati televisivi. Ma anche giornalista, collaboratore di numerosi quotidiani napoletani. Importante anche il capitolo esistenziale dell’impegno politico: fu parlamentare dell’Ulivo per undici anni, presidente di molte commissioni e presidente della Giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera. Venne eletto, dalle Camere riunite, componente laico del Csm per il quadriennio 2006-2010.
Difficile insomma sintetizzare in un solo aggettivo una esistenza come quella di Siniscalchi. Marco Campora, presidente della camera penale sottolinea: «Oggi perdiamo un maestro». La presidente dell’Ordine degli Avvocati, Titti Troianiello aggiunge: «L’avvocato Vincenzo Siniscalchi, già presidente dell’Ordine avvocati di Napoli, grande principe del Foro, si è distinto in processi di fama nazionale, è stato anche un parlamentare, un raffinato cultore delle arti e del cinema, è stato una voce autorevole, spesso fuori dal coro, forte di un percorso giuridico e politico che ha reso grande l’Avvocatura napoletana».
Il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi ne ricorda «l’impegno profuso nell’attività professionale e civile. Ha contribuito con la sua esperienza e sensibilità alla definizione di proposte di legge in materia penale. Il suo impegno, espresso ai massimi livelli, non ha contrassegnato solo la carriera forense, ma è stato anche la cifra di partecipazione civica e appassionata al dibattito pubblico».
Sergio Costa, vicepresidente della Camera, è ancora turbato dall’accaduto: «Ero con lui, pochi istanti prima che ci lasciasse, e aver vissuto quegli attimi è stato tragico. Speravamo fosse solo un malore. Napoli perde un riferimento culturale importante. Stava intervenendo pubblicamente parlando di Costituzione e di partecipazione, temi che lo appassionavano da sempre».
Marco Sarracino, responsabile Sud del Pd «piange Vincenzo Siniscalchi, testa, cuore e braccia della sinistra napoletana». Il gruppo consiliare Pd al Comune di Napoli esprime vicinanza ai congiunti di Siniscalchi: «Dal suo impegno di grande giurista alla sua grande passione per il cinema, passando per il senso di appartenenza di speciale tifoso del Napoli, mancherà alla città una persona sempre in prima linea in tante battaglie politiche e culturali».
L’ex governatore Antonio Bassolino ne paragona la scomparsa a quella di Enrico Berlinguer: «Anche lui è morto mentre parlava a una manifestazione. Enzo è stato un grande avvocato, un parlamentare autorevole, un compagno e un amico caro».
Anche da centrodestra ricordano commossi la figura di Siniscalchi. Per Fulvio Martusciello, coordinatore di Forza Italia «Napoli perde una personalità di grande cultura e di linearità politica. Siniscalchi è stato in assoluto l’uomo più forte del centrosinistra della città di Napoli riuscendo a sfondare anche nei collegi più blindati del centrodestra. Da oggi la nostra città è più povera».