Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Caro Victor così non va Ci hai «ucciso la salute»
Caro Victor, la prima reazione non è mai la migliore, però, come si dice a Napoli, «ci hai ucciso la salute». L’attesa vana dei tuoi gol è il segno più visibile di questo anno ingrato, dove, anche grazie a te, il Napoli aggiunge al suo palmares, il titolo di peggior campionato di una scudettata dopo la vittoria. Bella schifezza. Certo non è responsabilità tutta tua, ma tu hai dato il tuo bel contributo. Non si sbaglia mai da soli e il buon De Laurentiis con te ha sbagliato e tanto. Diciamo che sei suo complice, coautore, e forse agente di un errore capitale.
Siamo onesti: facile dire adesso che doveva venderti a luglio. Avrebbe affrontato, il presidente, un’ondata di furore popolare che non si è sentito di portare nella sua vita proprio nel momento nel quale godeva, dissipandolo, del trionfo. Però, col senno di poi, di cui son piene le teste dei giornalisti e dei tifosi, è vero, dovevi andartene otto mesi fa. Perché da allora ti sei comportato non da professionista, ma da bambino viziato e dispettoso. Le hai vinte tutte tu - ma sei grande grande come solamente tu, cantava Mina tanti anni fa, tu non la conosci, una grande artista. E poi non ci hai risparmiato una reazione isterica ad una boiata da quattro soldi dei social manager del Napoli - a proposito, non lo avete licenziato, e se lo meritava. In un paese pesantemente razzista, ti sei inventato che ti avevamo, noi, bollato di razzismo. Va al diavolo, Victor, i razzisti veri non li conosci, ti abbiamo sempre e solo idolatrato, e abbiamo fatto male. Mannaggia le canzoni per te e mannaggia le torte con la maschera. In faccia te le dovremmo tirare quelle torte e quelle maschere.
Con il tuo conflitto contrattuale hai contribuito a destabilizzare lo spogliatoio, creando giustificate rivalità e invidie. Con i tuoi vaffa a Garcia hai raggiunto un livello di conflitto che meritava una multa di quelle che fanno male. Diciamoci la verità: l’allenatore ha i suoi diritti e tu non dovevi fare il buffone. Ma De Laurentiis, forte con i deboli e debole con i forti, te le ha passate tutte lisce, ignaro che creare disparità di trattamento - vedi lo stipendio di Kvara - in un gruppo di lavoro è la prima radice dell’inefficienza. Povero Dela, lui, un grande mercante che saprebbe contrattare anche con Belzebù: in realtà con te ha straperso e si vede in questi giorni.
Poi, come da copione ti sei infortunato. Guarito giusto in tempo per la coppa d’Africa, hai giocato quel poco che serve a tornare in forma decente. Adesso ti rivediamo tardi, non si capisce perché se hai ancora la diarrea o perché hai da fare il divo al tuo paese. Altri nazionali nigeriani sono regolarmente rientrati nelle loro squadre, senza andare al cesso di continuo e senza prendere medaglie. Tu torni che non puoi giocare nemmeno col Genoa. Diciamoci la verità, nostro grande calciatore amatissimo, «te ne si iuto di capa», hai perso il timone del cervello.
E quindi adesso ti comporti in un modo che mette in difficoltà anche l’operazione vendita in estate. Prima per rinnovare ci hai tirato il collo, tu e quell’altro che presiede il Napoli; per mesi siamo andati avanti con te e l’Arabia, con te e gli inglesi, con te e gli spagnoli. Poi adesso ti comporti nel modo più indicato per abbattere il tuo valore di mercato, anche se mi sa che appena arrivi in Inghilterra o in Francia o quel che è, di fare il guaglionciello smetterai, intanto però ci farai perdere qualche, milioni perché per un guaglionciello non si spendono 120 milioni. Vedo in te sintomi di balotellismo, fatte le dovute proporzioni.
Ti dobbiamo uno scudetto. Su questo non ci piove. Senza i tuoi gol per continuare a credere alla rincorsa verso il quarto posto. Il Napoli nelle prossime tre partite di campionato contro Genoa, Cagliari e Sassuolo si gioca le ultime speranze d’inseguire l’Atalanta che a fine febbraio scende in campo due volte a San Siro contro il Milan e l’Inter.
Contro il Genoa Mazzarri cambierà qualcosa, passerà al 4-3-3 e anche nella scelta degli uomini ci saranno delle variazioni. Meret, neanche in panchina a San Siro a causa di una gastroenterite, è pienamente recuperato e potrebbe tornare tra i pali ripristinando le gerarchie con Gollini, Mario Rui dopo la squalifica che gli ha impedito di giocare a Milano è pronto a riprendersi il suo posto sulla fascia sinistra. Juan Jesus è squalificato, dovrebbe sostituirlo Natan che così ritroverebbe il campo dopo 56 giorni di stop per l’infortunio alla spalla destra.
A centrocampo Zielinski va verso l’esclusione. Ci sono diverse idee per sostituirlo: Cajuste, Lindstrom o il debutto di Traorè. Tornerà il tridente Politano-Simeone-Kvaratskhelia per colpire il Genoa, una squadra in ottime condizioni che ha entusiasmo nonostante la sconfitta contro l’Atalanta. Ieri 1000 tifosi rossoblù hanno sostenuto Retegui e compagni durante l’allenamento a porte aperte ma il pubblico del Maradona è pronto a sostenere il Napoli nella missione di ritrovare il cammino verso la Champions League. Non ci sarà il sold-out ma quasi cinquantamila cuori azzurri sono garantiti. dell’anno scorso, non saremmo arrivati primi. Ma diciamo che i tuoi meriti si fermano qua e adesso ce la stai facendo pagare cara e amara. Non che sia la prima volta che ci succede. Perfino Diego, ogni tanto, non tornava dall’Argentina quando voleva dire delle cose alla società. Higuain fece il guaglioncello, prima di andarsene di notte come un contrabbandiere per servire a casa dei peggiori. Colpa nostra che non smettiamo mai di amare e rappresentiamo la leva che permette ogni capriccio. Però non smettemmo mai di amare Diego, perché lui era uno che dava tutto, ti restituiva tutto con gli interessi, anche il male che gli facemmo come città. Chi ti scrive in questo momento seguì per lavoro gli allenamenti dell’Argentina nel ‘90, a Trigoria. Diego si allenava e giocava con un piede destro che era un cocomero. Gonfio, malato, pieno di cortisone. Lui fu tutto per noi, tu sei stato un campionato. Col tempo impareremo a recuperare nella nostra memoria anche Higuain, un grande centravanti, per più annate. E pure tu resterai quello che sei stato. Ma questo commiato interminabile, questo «Mi volete o me ne Vado?!?», come diceva la «voce» di Fortunato o’ Tarallaro alla Pignasecca, ci ha stancato. Vai, Victor, magari prima fai per qualche partita con qualche go, appena un po’, per giustificare il mare di soldi che ti diamo. Ma poi vai, anche in mezzo agli sceicchi arricchiti dal petrolio, dove vuoi tu, ma vattene. Ci hai ucciso la salute, ripeto.
Zanetti, il patron della titolata Virtus Bologna, dà quasi per spacciata la Gevi Napoli: «molto probabilmente ritorneremo con Brescia in semifinale…». E invece la Gevi Napoli stasera a Torino (ore 20,45 diretta tv su Dazn, Europort e in chiaro su Dmax) vorrà sorprendere nei quarti delle Final 8 contro i lombardi di Magro, i primi della classe. Cercherà di mostrarsi nel modo migliore la squadra napoletana che 17 anni dopo rientra nel salotto buono della palla a spicchi italiana. Previsti anche 500-600 tifosi napoletani, incluso Ciro Ferrara, sugli spalti dell’Inalpi Arena, l’ex PalAlpitour apprezzato anche dal sindaco Manfredi per le Atp Finals: «Ho invidiato Torino per quella struttura, sarebbe giusto che Napoli avesse un impianto del genere».
La gara è secca; può succedere di tutto. Nulla va dato per scontato neanche le quotatissima finale tra Milano e le V nere. Proprio Brescia l’anno scorso vinse la Coppa Italia sempre a Torino partendo da ottava classificata e venendo da 6 sconfitte di fila in campionato. I napoletani di Milicic non sono proprio nel momento più fulgido dopo le 3 sconfitte di fila ed i quasi 300 punti subiti. Poco meno di 2 settimane fa sempre Brescia inflisse una lezione a Fuorigrotta: «La chiave sarà quindi provare a cambiare tutto. Per competere dovremo assolutamente limitare il numero delle palle perse ed i punti in transizione. Loro sono molto bravi da rimbalzo preso e da palla recuperata, sanno allargare il campo per cercare il tiro da tre punti. Sarà quindi cruciale fare uno sforzo in più per limitare questo tipo di soluzioni», ha detto il tecnico napoletano. C’è da registrare un crollo per l’aspetto realizzativo di Owens e Zubcic, autentici mattatori in avvio di campionato. È cresciuto invece il rendimento di Ennis. Sugli esterni si punterà sulla diligenza di Markel Brown e sulla bizzaria di Pullen. L’utilità di Sokolowski può orientare diversi momenti: «Per l’aspetto aerobico però la squadra è messa bene - ha detto l’ad Dalla Salda, il creatore del nuovo corso della Napoli dei canestri -; i dati non registrano situazioni negative». Brescia ha giocatori dinamici e mai domi. Massinburg è un’ira di Dio, Petrucelli è un gran difensore e Bilan gioca da mestierante sotto i tabelloni. Una migliore complicità tra i napoletani nella fase difensiva potrebbe sortire gli effetti sperati.
Oggi al via le Final 8 La Gevi sfida Brescia