Corriere del Mezzogiorno (Campania)
De Luca in piazza, sindacati divisi «Sui bisogni non si faccia politica»
Cgil e Uil partecipano alla manifestazione senza bandiere. Ma la Cisl non ci sarà
Arrivano i primi scricchiolii del fronte che il presidente Vincenzo De Luca sta mettendo insieme contro il provvedimento del ministro Calderoli. La manifestazione di oggi a Roma contro l’autonomia differenziata rischia, infatti, di dividere i sindacati. In piazza ci saranno la Cgil, ma senza bandiere, e la Uil; la Cisl ha scelto, invece, di non aderire.
I tre sindacati criticano non il merito della protesta ma i metodi con cui Santa Lucia ha deciso di coinvolgerli. In più i toni del confronto tra il presidente della Regione Campania e il Governo continuano ad alzarsi e il rischio, per i sindacati, di essere strumentalizzati è sempre più reale.
«Non siamo appassionati allo scontro politico ma al merito della questione - dice il segretario generale della Uil Campania Giovanni Sgambati -. La nostra adesione non nasce certo dall’appello fatto in questi giorni dal presidente De Luca. È ovvio - ha precisato - che ci sono le europee e che tutto rischia di essere riportato ad una pura competizione di consenso ma le ragioni della manifestazione contro l’autonomia differenziata sono giuste e sono le stesse che noi portiamo avanti da più di un anno. Sono quelle che riguardano la vita reale di una vasta platea di lavoratrici e lavoratori che noi dobbiamo tutelare.
In più il rischio di un provvedimento che acuisce le divisioni territoriali c’è e va contrastato. E poi noi come Uil dice ancora il segretario - non abbiamo mai fatto sconti a nessuno, abbiamo scioperato contro Draghi, contro Renzi e contro governi di ogni colore, non ci siamo mai posti un problema politico».
«Dall’8 febbraio in poi spiega il segretario generale della Cgil Campania Nicola Ricci- abbiamo assistito ad un crescendo nello scontro tra De Luca e il quadro politico nazionale, diventato sempre più personalistico, con Meloni, Schlein e i ministri. Purtroppo il presidente, pur raccogliendo da parte nostra l’adesione sulle rivendicazioni contro il Governo Meloni, dimentica sempre di condividere una linea comune di proposte e richieste sulle quali la Cgil è da tempo in campo».
Comunque il sindacato di Landini oggi sarà in piazza a Roma «ma - specifica il segretario Ricci - non vorremmo farci trascinare in un altro tipo di scontro e, per questa ragione, non ci saranno bandiere. Siamo sempre disponibili alla costruzione di azioni con il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali che però non devono essere “invitati di convenienza”».
Chi invece in piazza oggi non scenderà è la Cisl. «Non aderiamo - conferma Doriana Buonavita, segretaria generale della Cisl Campania -, perché con la Regione non c’è alcun dialogo su nessun tema. Siamo stati convocati per la questione Stellantis e, invece di discutere delle crisi industriali, il confronto è stato trasformato in un momento per provare ad allargare la partecipazione alla manifestazione di Roma. Dunque - spiega Buonavita - è una questione di rispetto dell’organizzazione sindacale che non va strumentalizzata. La Regione non si può ricordare che la Cisl esiste solo quando c’è da scendere in piazza, non è corretto per le centinaia di migliaia di lavoratori che rappresentiamo».
La questione, dunque, non è di unità sindacale. «Ci sono tantissimi temi che ci tengono uniti - assicura Buonavita -, non vi è alcuna rottura, anzi, c’è rispetto totale e ogni sigla comprende e non giudica le scelte delle altre». Il problema, per la Cisl, è che «la Campania si è isolata da tempo come spiega la segretaria perché nessun governo risulta gradito al nostro governatore».
Poi prosegue nel ragionamento: «Ma chi è istituzione non può ridurre tutto allo scontro e al dileggio personale, deve sedersi ai tavoli di confronto con chi ha la responsabilità dei ministeri e del governo. In più - aggiunge - sull’autonomia differenziata la discussione è tutta in parlamento, stiamo aspettando la quantificazione dei Lep e del fondo di salvaguardia e se non dovesse esserci la copertura economica anche noi protesteremo, ma nell’attesa bisognerebbe lavare affinché alcune cose del decreto vengano cambiate».
Sgambati (Uil) «Non ci appassiona lo scontro politico Ma il merito della questione sì»