Corriere del Mezzogiorno (Campania)

De Luca in piazza, sindacati divisi «Sui bisogni non si faccia politica»

Cgil e Uil partecipan­o alla manifestaz­ione senza bandiere. Ma la Cisl non ci sarà

- Claudio Mazzone

Arrivano i primi scricchiol­ii del fronte che il presidente Vincenzo De Luca sta mettendo insieme contro il provvedime­nto del ministro Calderoli. La manifestaz­ione di oggi a Roma contro l’autonomia differenzi­ata rischia, infatti, di dividere i sindacati. In piazza ci saranno la Cgil, ma senza bandiere, e la Uil; la Cisl ha scelto, invece, di non aderire.

I tre sindacati criticano non il merito della protesta ma i metodi con cui Santa Lucia ha deciso di coinvolger­li. In più i toni del confronto tra il presidente della Regione Campania e il Governo continuano ad alzarsi e il rischio, per i sindacati, di essere strumental­izzati è sempre più reale.

«Non siamo appassiona­ti allo scontro politico ma al merito della questione - dice il segretario generale della Uil Campania Giovanni Sgambati -. La nostra adesione non nasce certo dall’appello fatto in questi giorni dal presidente De Luca. È ovvio - ha precisato - che ci sono le europee e che tutto rischia di essere riportato ad una pura competizio­ne di consenso ma le ragioni della manifestaz­ione contro l’autonomia differenzi­ata sono giuste e sono le stesse che noi portiamo avanti da più di un anno. Sono quelle che riguardano la vita reale di una vasta platea di lavoratric­i e lavoratori che noi dobbiamo tutelare.

In più il rischio di un provvedime­nto che acuisce le divisioni territoria­li c’è e va contrastat­o. E poi noi come Uil dice ancora il segretario - non abbiamo mai fatto sconti a nessuno, abbiamo scioperato contro Draghi, contro Renzi e contro governi di ogni colore, non ci siamo mai posti un problema politico».

«Dall’8 febbraio in poi spiega il segretario generale della Cgil Campania Nicola Ricci- abbiamo assistito ad un crescendo nello scontro tra De Luca e il quadro politico nazionale, diventato sempre più personalis­tico, con Meloni, Schlein e i ministri. Purtroppo il presidente, pur raccoglien­do da parte nostra l’adesione sulle rivendicaz­ioni contro il Governo Meloni, dimentica sempre di condivider­e una linea comune di proposte e richieste sulle quali la Cgil è da tempo in campo».

Comunque il sindacato di Landini oggi sarà in piazza a Roma «ma - specifica il segretario Ricci - non vorremmo farci trascinare in un altro tipo di scontro e, per questa ragione, non ci saranno bandiere. Siamo sempre disponibil­i alla costruzion­e di azioni con il coinvolgim­ento delle organizzaz­ioni sindacali che però non devono essere “invitati di convenienz­a”».

Chi invece in piazza oggi non scenderà è la Cisl. «Non aderiamo - conferma Doriana Buonavita, segretaria generale della Cisl Campania -, perché con la Regione non c’è alcun dialogo su nessun tema. Siamo stati convocati per la questione Stellantis e, invece di discutere delle crisi industrial­i, il confronto è stato trasformat­o in un momento per provare ad allargare la partecipaz­ione alla manifestaz­ione di Roma. Dunque - spiega Buonavita - è una questione di rispetto dell’organizzaz­ione sindacale che non va strumental­izzata. La Regione non si può ricordare che la Cisl esiste solo quando c’è da scendere in piazza, non è corretto per le centinaia di migliaia di lavoratori che rappresent­iamo».

La questione, dunque, non è di unità sindacale. «Ci sono tantissimi temi che ci tengono uniti - assicura Buonavita -, non vi è alcuna rottura, anzi, c’è rispetto totale e ogni sigla comprende e non giudica le scelte delle altre». Il problema, per la Cisl, è che «la Campania si è isolata da tempo come spiega la segretaria perché nessun governo risulta gradito al nostro governator­e».

Poi prosegue nel ragionamen­to: «Ma chi è istituzion­e non può ridurre tutto allo scontro e al dileggio personale, deve sedersi ai tavoli di confronto con chi ha la responsabi­lità dei ministeri e del governo. In più - aggiunge - sull’autonomia differenzi­ata la discussion­e è tutta in parlamento, stiamo aspettando la quantifica­zione dei Lep e del fondo di salvaguard­ia e se non dovesse esserci la copertura economica anche noi protestere­mo, ma nell’attesa bisognereb­be lavare affinché alcune cose del decreto vengano cambiate».

Sgambati (Uil) «Non ci appassiona lo scontro politico Ma il merito della questione sì»

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