Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Undici arresti nel clan che minacciò don Patriciello
NAPOLI La faida tra gruppi criminali nei comuni a nord di Napoli, il racket a commercianti e imprenditori, il traffico di droga e le intimidazioni a chi, come il comandante della polizia locale di Arzano, Biagio Chiariello e il parroco di Caivano don Maurizio Patriciello, si dichiarava pubblicamente nemico del “sistema”, combattendolo con un’azione quotidiana. Emerge tutto questo dall’inchiesta della Dda che ieri ha visto i carabinieri arrestare 11 persone e notificare un divieto di dimora ad altre due. Gli indagati sono tutti ritenuti, a vario titolo, indiziati di associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, estorsioni e tentate estorsioni, detenzione e porto di armi, detenzione a fine di spaccio di droga, delitti aggravati dal metodo mafioso. Dalle indagini è emersa l’operatività di una organizzazio ne malavitosa, operante a nord del capoluogo partenopeo, in particolare sui territori di Frattamaggio re e Frattaminore. Le indagini documentano anche una estorsione da 20mila euro su un appalto da quasi tre milioni di euro (2.849.218 euro) per realizzare un parco urbano artistico nell’ospedale Cardarelli di Napoli. Sull’affare, secondo quanto emerso, convergevano gli interessi di diverse organizzazioni camorristiche: il clan Caiazzo-Cimmino del quartiere Vomero di Napoli e Sautto-Ciccarelli, di CaivanoAnche le intimidazioni a Biagio Chiariello e don Maurizio Patriciello, parroco del Parco Verde di Caivano a cui la notte tra il 12 e il 13 marzo 2022 venne fatta esplodere una bomba davanti al cancello della Chiesa San Paolo Apostolo, si inquadrano nello scontro armato tra la famiglie malavitose.