Corriere del Mezzogiorno (Campania)
A Salerno sanitari dotati di bodycam Napoli le boccia, l’Asl: sono pericolose
Il sito «Nessuno tocchi Ippocrate» plaude all’iniziativa. Ruggiero (118): qui è sfumato tutto
anche per sostenere e difendere i professionisti aziendali e gli assistiti dal rischio di aggressione».
L’iniziativa dell’Asl di Salerno piace a “Nessuno tocchi Ippocrate”, l’associazione di medici e infermieri che da alcuni anni denuncia ed enumera gli episodi di aggressione fisica e verbale, le minacce e le intimidazioni ai danni dei sanitari. «Hanno dato corso — dice Manuel Ruggiero — medico del 118 in servizio all’Asl Napoli 2 e fondatore di
“Nessuno tocchi Ippocrate”, ad una proposta che avanzammo tempo fa. Sono stati gli unici, peraltro, perché le bodycam non sono state adottate nè dall’Asl Napoli 1 nè dall’Asl Napoli 2». Eppure, ricorda il medico, «il direttore del 118 dell’Asl Napoli 1, Giuseppe Galano, a metà gennaio 2020 aveva annunciato alla stampa e alle televisioni che in ogni squadra di intervento sulle ambulanze una persona sarebbe stata dotata di telecamera portatile. Non se ne è saputo più nulla». Non è la prima volta che l’associazione lamenta la mancata attivazione delle bodycam da parte dell’Asl Napoli 1.
Galano ha replicato nelle precedenti occasioni che le telecamerine non sono state acquistate e fornite in dotazione al personale impegnato nell’emergenza per una scelta precisa, maturata dopo l’annuncio di quattro anni fa. C’è stato un ripensamento, in sostanza. Ha detto che si era valutato che le bodycam avrebbero aumentato il rischio di aggressioni ai danni di medici ed infermieri finalizzate a rubarle od a distruggerle per eliminare, così, la prova di eventuali minacce e intimidazioni. Ha rilevato, peraltro, che sono state fornite in dotazione alle ambulanze le telecamere che erano state annunciate quattro anni fa. «E’ vero, quelle ci sono — conferma Ruggiero — ma va pur detto che noi lavoriamo spesso lontano dal mezzo di soccorso, a casa del paziente o lontano dal raggio di azione delle telecamere montate sulle ambulanza».
Ciro Verdoliva, dg dell’Asl Napoli 1, aveva a sua volta motivato la rinuncia alle bodycam con la circostanza che esse avrebbero intralciato i movimenti dei sanitari ed avrebbero fornito immagini piuttosto confuse e poco utili, oltre che con le considerazioni avanzate anche da Galano.