Corriere del Mezzogiorno (Campania)
La politica, il vino e il senso dell’attesa
Giovanni Sullutrone e Marina Guerritore si conoscono per caso nell’agosto 1985. Sono entrambi in barca con amici, nel Golfo di Salerno, e si ritrovano a passare la giornata di mare insieme. Hanno 37 e 30 anni e otto mesi dopo, nell’aprile 1986, si sposano. Entrambi hanno la sensazione immediata di aver trovato la persona giusta, l’altra metà di sé, e non esitano ad andare l’uno verso l’altro con decisione. Senza alcun tentennamento. Le nozze vengono celebrate nella cripta del Duomo di Salerno. Lui ha provato a resistere al progetto di una cerimonia religiosa, ma poi si è arreso alle insistenze della famiglia — molto tradizionale — di Marina che procede verso l’altare in un classico abito bianco. La festa che segue il sì viene organizzata alla casina sociale del teatro Verdi. Lei vive a Roma, dove lavora nel settore della cultura e della comunicazione, lui fa base a Salerno e ha una intensa attività politica: nel Psi è una figura di rilievo e scalerà posizioni fino a diventare presidente del Consiglio regionale. Su queste basi inizia una vita a due frenetica, intensissima. Ma quando nel 1991 il partito socialista si scioglie, coinvolto dal terremoto che travolge la Prima Repubblica, Giovanni decide di non fare scelte «alternative» e si allontana definitivamente dalla politica. Inizia così per loro una seconda vita: Marina ha vissuto i primi anni di matrimonio quasi da sola, perché lui è stato costantemente sopraffatto dagli impegni, deciso a essere su tutto ma consapevole che il tempo non è mai sufficiente per affrontare ogni emergenza degli impegni politici, per gestire gli appuntamenti istituzionali e quelli professionali. E si ritrova, invece, all’improvviso con un marito a tempo pieno. Lei insegnante e lui architetto, affrontano una dimensione di coppia inedita dove scoprono tempo e respiro per progettare una vita insieme dove condividono lo slancio per avviare progetti entusiasmanti. Fra cui quello di mettere su una azienda agricola e di dare vita ad una produzione di vini — Fiano, Aglianico e Merlot — in una proprietà di famiglia a Baronissi. La loro cantina nasce per passione, una impresa nella quale profondono impegno e sapienza e nella quale coinvolgono l’enologo Riccardo Cotarella. Hanno il senso dell’attesa, entrambi sanno che i successi più belli e i sorrisi più grandi arrivano a chi sa aspettare. Del resto è quello che accade con Svieta, figlia desideratissima che con i genitori condivide la passione e il lavoro nell’azienda di Baronissi. Marina e Giovanni diventano genitori attraverso un percorso lungo. Incontrano Svieta la prima volta quando ha 6 anni e la accolgono definitivamente in famiglia quando ne ha 13. Una gestazione lunga sette anni, ricorda Marina, che amplifica l’amore e il senso di una famiglia dove è arrivata di recente anche Bianca. Inaspettata gattina in una comunità di affetti, passioni e bellezza.
"Il matrimonio Il sì dopo otto mesi dal loro incontro Passioni e progetti di 39 anni in coppia