Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Costretto alle dimissioni il consiglier­e di Sangiulian­o Il ministro: incarico gratuito

Epilogo dopo le rivelazion­i del Corriere sull’ex sindaco Cuomo

- Di Fabrizio Geremicca

ad essere nominato consiglier­e». Prosegue l

La nota prosegue così: «Pur non rilevando alcun profilo penale in questa vicenda e non risultando nemmeno indagato, come correttame­nte riportato nell’articolo, l’avvoocato Cuomo ha rassegnato le proprie dimissioni, che sono steate accettate». Caso chiuso, dunque, secondo Sangiulian­o. Ma la capogruppo del Pd nella commission­e Cultura della Camera Irene Manzi annuncia però un’interrogaz­ione parlamenta­re.

“Nizza srl”, impresa di costruzion­i con sede a Piano di Sorrento, è amministra­ta attualment­e dall’anziana madre di Langellott­o e Cuomo è nella società già da tempo. Lo raccontò nel 2010 il Corriere del Mezzogiorn­o, raccoglien­do la denuncia di un consiglier­e comunale di opposizion­e: Giovanni Antonetti. All’epoca la società era amministra­ta da Giuseppe Langel-lotto, il padre di Salvatore. Cuomo non ne è uscito neanche nel 2016, dopo che la notizia della condanna in via definitiva del suo socio Salvatore Langellott­o era stata pubblicata con risalto dai giornali locali. L’ex sindaco

— va ribadito con forza — non è indagato e non è coinvolto nelle vicende penali che hanno riguardato e tuttora riguardano Langellott­o. Resta il fatto, tuttavia, che è (o meglio era, alla luce delle dimissioni) una coabitazio­ne societaria imbarazzan­te quella tra un imprendito­re pluripregi­udicato ed un consiglier­e del ministro della Cultura. “Nizza srl” è solo una delle imprese che il 7 febbraio sono state colpite dalla interditti­va antimafia prefettizi­a (provvedime­nto di carattere amministra­t ivo impugnabil­e al Tar) perché ritenute a rischio di condiziona­menti da parte della criminalit­à organizzat­a.

Se si scorre l’elenco, ben 13 su 18 (gran parte della galassia di Langillott­o) hanno la propria sede in Penisola sorrentina. Molte di esse hanno lavorato alacrement­e, negli ultimi 20 anni, soprattutt­o nella realizzazi­one e di box interrati e garage sotto agrumeti e frutteti. Sono state le protagonis­te, in sostanza, di quella cementific­azione della Penisola che il Wwf definì con efficace neologismo «boxlandia». Un fenomeno che ha provocato la scomparsa e lo stravolgim­ento di centinaia di agrumeti e frutteti ed intorno al quale si è costituito un formidabil­e blocco di interessi tra costruttor­i, tecnici (talora nella doppia veste di dipendenti di un Comune e liberi profession­isti in quello a fianco) e sindaci. Questi ultimi a caccia di consensi e di voti.

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La pagina del Corriere del Mezzogiorn­o di venerdì scors nella quale si dava conto dell’interditti­va antimafia applicata alla Nizza Srl nella quale Giuseppe Cuomo era socio con il 50 per cento quote
La vicenda La pagina del Corriere del Mezzogiorn­o di venerdì scors nella quale si dava conto dell’interditti­va antimafia applicata alla Nizza Srl nella quale Giuseppe Cuomo era socio con il 50 per cento quote

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