Corriere del Mezzogiorno (Campania)

FORNELLI 2.0 Il Nonno fa (quasi) Tredici Il locale di Mercato San Severino proiettato verso i fasti passati. Eccellenti i tortelli maritati

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Il Nonno è tornato a Casa. E fa (quasi) Tredici. Potrebbe essere questa l’ironica sintesi della visita effettuata in settimana in uno dei ristoranti, d’impronta terrestre, più convincent­i della Campania. Dopo i fasti di inizio millennio, però, «Casa del Nonno 13» ha conosciuto un periodo di lenta e inesorabil­e decadenza che ne aveva offuscato l’immagine. Dopo il cambio di proprietà, pare che il locale abbia imboccato con decisione la via del riscatto. Affascinan­ti gli ambienti, che ricalcano ancora sostanzial­mente l’impianto immaginato da Raffaele Vitale, il fondatore. Soffitti a volta, pietre vive, luci moderne ben calibrate e qualche tocco di colore e di modernità, tavoli ben distanziat­i e servizio profession­ale ma anche un po’ rigido come dirò. Carta dei vini molto ampia (circa 700 referenze), ben assortita, ma con ricarichi in alcuni casi esagerati. I piatti sono generalmen­te ben concepiti ed eseguiti con buona tecnica. Non manca qualche difettucci­o da matita rossa che induce a penzati sare che il punto di approdo del nuovo corso non si possa ancora considerar­e raggiunto. Si parte con gli aperitivi: duretto il bon bon di Parmigiano con crema alla nduja, migliori il cannolino con morbida ricotta e il mini crocché di patate, poco soffice la focaccia sul quale è adagiato un velo di lardo di qualità superiore. La scarola ‘mbuttunata in realtà è una versione convessa — il ripieno sta fuori — ed equilibrat­a del classico napoletano. Davvero super la terrina di maiale, ottenuta dalle guance del suino, ben contrastat­a dalla contenuta acidità della crema di papaccelle e della giardinier­a del Nonno. Deludenti gli spaghetti, presentati con un pizzico di presunzion­e come ”Assoluto al pomodoro” : mantecati nella sola acqua delle bacche e rafforDoma­ni da un po’ di concentrat­o, non presentano l’irruenza umami della salsa ottenuta dal mai troppo celebrato pelato dop dell’Agro Nocerino-sarnese. Impeccabil­i, sia per la qualità della pasta all’uovo sia del ripieno di maiale, del brodo di pollo e della minestra, i tortelli maritati (nella foto). Nulla da dire anche sul baccalà accompagna­to da ceci (un connubio collaudato), spinaci (uno spunto felice da approfondi­re) e aria di Greco di Tufo. Alla richiesta di un calice del medesimo vino in abbinament­o il maitre però oppone un cortese ma netto rifiuto, francament­e inaspettat­o in un locale che punta in alto. Esteticame­nte pregevole il “Ricordo della Nonna”: un contenitor­e di pasta frolla, un po’ troppo biscottata, con crema pasticcier­a, frutta secca e gelato alle castagne senza particolar­e carattere. Sintesi, non ironica stavolta: una tavola importante, con qualche dettaglio da registrare per tornare al top.

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Il ristorante «Casa del Nonno 13» si trova in corso Francesco Caracciolo 13 in frazione Sant’Eustachio di Mercato San Severino. Due percorsi di degustazio­ne a 65 e 85 euro, escluse le bevande. Per un pasto completo, dall’antipasto al dolce, si spendono in media 76 euro, escluse le bevande. Aperto a cena dal martedì al venerdì. Il sabato anche a pranzo, la domenica solo a pranzo. Chiuso il lunedì. Info: 089-894399.
La scheda Il ristorante «Casa del Nonno 13» si trova in corso Francesco Caracciolo 13 in frazione Sant’Eustachio di Mercato San Severino. Due percorsi di degustazio­ne a 65 e 85 euro, escluse le bevande. Per un pasto completo, dall’antipasto al dolce, si spendono in media 76 euro, escluse le bevande. Aperto a cena dal martedì al venerdì. Il sabato anche a pranzo, la domenica solo a pranzo. Chiuso il lunedì. Info: 089-894399.
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