Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Mazzarri: «Il gioco c’è ma ci gira tutto male» La squadra: noi siamo con lui

Di Lorenzo: «Non raccogliam­o quello che produciamo»

- Di Donato Martucci

A chi lo allena non c’è niente da dire: il Napoli era disorganiz­zato e grigio, ma prima di lui era al quarto posto. Adesso è decimo, gioca in modo ridicolo e il suo allenatore ha riscoperto tutti i suoi vizi antichi, compresa la retorica degli episodi e il picchietta­re sull’orologio.

Caro vecchio Mazzarri, amico di famiglia, come lo chiama il presidente, ma del tutto inadatto al compito di rianimare questa squadra. Sì, il Napoli è un po’ meno disorganiz­zato di quanto fosse a novembre, ma continua a giocare come se ballasse il cha cha cha (giovani lettori, si pronuncia cià cià cià, si ballava dimenandos­i con educata grazia a metà del secolo scorso). Roba incompatib­ile con il calcio contempora­neo, che forse Mazzarri non ha studiato fino in fondo o forse non ha capito. La classifica piange sempre più, siamo decimi, non noni come si dice, perché il Torino ha vinto lo scontro diretto. Mercoledì arriva il Barcellona. Ci vorrebbe il Napoli degli ultimi quindici minuti, con un po’ di tenuta difensiva, ma bisogna smetterla con le illusioni.

Il Napoli non è quello che ha pareggiato all’85’ con Ngonge. La «ripresa» del Napoli, la remuntada verso la zona Champions, le prospettiv­e internazio­nali sono tutte chiacchier­e da giornalism­o tifoso che il pubblico non accetta più. Piantiamol­a qui, la stagione è abortita, speriamo di non fare altre figure di palta anche in Champions.

Ciò che si è visto per un’ora e ciò che normalment­e il Napoli fa vedere è calcio di una mediocrità senza riscatto. Calcio orizzontal­e, ricamato, lento, dove non si trova chi imbrocchi un tiro e se lo indovinano ci pensano i portieri perché il tiro era banale. Qualsiasi allenatore avversario sa leggere le trame degli azzurri e le contrasta chiudendo gli spazi e ripartendo sui buchi che, nonostante il difensivis­mo nel sangue, si aprono di continuo.

È una tragedia umana e tecnica, sono appassite anche le

Un tunnel senza fine. Il Napoli non riesce a battere il Genoa, va sotto, pareggia ma alla fine non arriva la vittoria e la zona Champions si allontana ulteriorme­nte. Walter Mazzarri, sempre più in bilico, non sa a che santo votarsi ma non pensa alle dimissioni: «Conoscevo le difficoltà, erano oggettive e Garcia non era l’ultimo arrivato, non è che ho la bacchetta magica e metto la palla all’incrocio. Se avessi la sensazione che i ragazzi non mi seguissero allora potrei pensare alle dimissioni, ma ho sentito anche le parole di Di Lorenzo. Mi hanno fatto piacere le dichiarazi­oni di Zerbin, non cambia la sensazione che ho».

I tifosi vedono tanta confusione e alla fine sono arrivati i fischi: «Confusione nei moduli non sono d’accordo, sui risultati sono più incavolato di loro. I giocatori fanno quello che possono e penso si sia visto. Ci gira tutto male e ci dinome spiace per questo pubblico meraviglio­so. Questi tifosi meriterebb­ero continue vittorie. Anche oggi ci hanno sostenuto e dispiace non farli felici. Quest’anno va così e bisogna prenderne atto. Bisogna stare zitti e pedalare. La squadra fa più o meno le cose dell’anno scorso, ma non riesce a fare gol perché gli altri si chiudono bene e non siamo lucidi. Se ci fosse un ragazzo che si tira indietro direi al presidente di metterlo fuori rosa, ma non è così».

Il capitano Di Lorenzo ci mette la faccia: «Ci manca la continuità e non bisogna aspettare un momento di difficoltà per reagire. Oggi siamo partiti abbastanza bene, siamo venuti fuori con qualità. Dopo il gol abbiamo provato a riprenderl­a, ma il Genoa si è difeso bene. Siamo riusciti fortunatam­ente a trovare questo pareggio che comunque non ci lascia contenti perché volevamo vincere per inseguire il sogno Champions». Il rendimento al Maradona è pessimo: «In casa – ha aggiunto - non stiamo raccoglien­do quello che produciamo».

Di positivo c’è ancora una volta l’ingresso di Cyril Ngonge, che ha firmato il suo primo gol in maglia azzurra: «Non posso essere contento del gol perché il risultato non è stato positivo. Davanti al nostro pubblico abbiamo l’obbligo di vincere perché ci sostengono sempre». Cosa manca a questa squadra per la continuità? «Lavoriamo tanto in settimana, dopo uno scudetto non è facile ripetersi. Sono sicuro che i punti arriverann­o. In Champions avremo l’occasione per riscattarc­i, il focus è già a mercoledì». La corsa al posto Champions si complica ma siete ancora con Mazzarri? «Tutta la squadra lavora con e per lui, non voglio sentire queste cose. Lavoriamo tutti insieme».

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