Corriere del Mezzogiorno (Campania)
La prof e l’ex cestista divisi dal tifo «Di certo sarà una grande partita»
Emanuela Forgetta e Pedro Llompart tra la Campania e la Catalogna Lei: «Analogie nei dialetti». Lui: «Io, contento se gli azzurri vincessero»
La Champions non è solo una meravigliosa avventura sportiva ma anche una vetrina che cambia la vita a livello finanziario. Lo dimostra la scorsa stagione, la cavalcata fino ai quarti di finale ha generato 77 milioni di euro di introiti nelle casse del Napoli. Il cammino degli azzurri nella scorsa edizione della Champions League ha un peso molto significativo nei numeri che esponeva De Laurentiis nella sua ultima conferenza stampa: 85 milioni di euro di utili e 120 di riserva. Il percorso del Napoli, però, determina ancora qualche rimpianto per il presidente per la sconfitta contro il Milan e il tabellone che faceva sognare la finale di Istanbul in cui l’Inter ha ben figurato contro il Manchester City.
Andare in semifinale nella scorsa stagione forse avrebbe avvicinato in maniera determinante il Napoli al Mondiale per Club in programma a giugno 2025 negli Stati Uniti, una storia che garantirebbe 100 milioni di euro di introiti, trasformando la dimensione del club di De Laurentiis sulla scena internazionale. È un nuovo Eldorado che si apre, per avere la certezza di superare la Juventus nel ranking il Napoli dovrebbe andare in semifinale ma mandare a casa il Barcellona aumenterebbe le speranze azzurre tra passaggio del turno e possibili vittorie sul campo che consegnano punti.
Al di là del Mondiale per Club, la Champions è in ogni
DAurelio De Laurentiis caso foriera di ricchezza. Il passaggio agli ottavi di finale ha già portato nelle casse del Napoli circa 25 milioni di euro, l’eventuale qualificazione ai quarti incrementerebbe il bottino di altri 10,6 milioni di euro soltanto come premio Uefa più i bonus per i risultati sportivi di ogni gara: 2,8 milioni ue cuori e due menti divisi per Napoli- Barcellona. Tra la Catalogna e la Campania. Pedro Llompart e Emanuela Forgetta sono emotivamente coinvolti da una sfida sportiva che va oltre lo “spicciolo” passaggio del turno in Champions. Le due metropoli del Mediterraneo sono due stati d’animo, due modi di vedere il mondo da un osservatorio privilegiato ed estremamente suggestivo. Sono anche due brand con proposte turistiche estremamente variegate e differenti.
Un confronto legittimo che non può esimersi dallo svarione su una gara calcistica così prestigiosa. Llompart e Forgetta non si occupano di football. Hanno occhi al di sopra di ogni sospetto ma fino ad un certo punto. “Pedrito” è balearico e lavora nella dimensione sportiva: è il gm della Gevi Napoli Basket impegnata fino a poche ore fa nella Final 8 di Coppa Italia a Torino; Emanuela insegna proprio il catalano nel celebre istituto “Ramon Llull” che collabora con L’Orientale. Llompart, originario di Palma di Maiorca, è un estimatore del Barcellona - «in Spagna con il Real Madrid sono i migliori di euro per la vittoria, 930 mila euro per il pareggio. Considerando anche gli introiti da botteghino e da altre attività di merchandising e sponsorizzazioni collegate, battere il Barcellona vale tanto oro, almeno 15 milioni di euro ma il bottino può essere molto più ampio. Dipende dal
Mondiale per Club, dall’eventuale avversario che il Napoli affronterebbe ai quarti di finale e dalle opportunità complessive che può generare un’impresa sportiva di questo tipo, soprattutto in una stagione complicata.
De Laurentiis si è aggrappato proprio a questa doppia club», ci ha detto - anche se confessa una predilezione per il Napoli che ha seguito al Maradona in un paio di occasioni. «Sicuramente sarà una grande partita. Sarei contento se gli azzurri vincessero. Lavoro qui, tra Fuorigrotta e Mergellina, e non posso non sostenere i colori di una città che mi sta dando tanto in termini professionali». Forgetta viene da Sessa Aurunca, ha