Corriere del Mezzogiorno (Campania)

L’ex rappresent­ante di caffè, dal Tegoleto a Sarri

Il ct della Slovacchia ha già lavorato con gli azzurri e anche con il «primo» Spalletti

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Pragmatico, studioso del calcio e sempre aggiornato. Insomma, una garanzia. Francesco Calzona, 54 anni da Vibo Valentia, è l’uomo che dovrà risollevar­e il Napoli e provare a raggiunger­e la Champions che ora appare un miracolo sportivo.

Ha vissuto due vite nella città partenopea prima con Maurizio Sarri da vice e poi con Luciano Spalletti come collaborat­ore tecnico e anche un’altra con Eusebio di Francesco, sempre nel segno del 4-3-3, il suo marchio di fabbrica. Ora la terza avventura nel Golfo dove sarà l’attore principale, nonostante abbia un ruolo di commissari­o tecnico della Slovacchia (che ha dato il via libera per il doppio ruolo). Da calciatore non ha mai avuto una presenza in A, qualcuna in B con

Calzona con la tuta del Napoli quando era il secondo di Maurizio Sarri l’Arezzo negli anni 80 ma ha assaggiato i campi di provincia e sa cosa siano i sacrifici. L’ultima stagione la gioca nel Tegoleto, tra i dilettanti, in una squadra di Civitella di Val Di Chiana, piccolo comune di 10 mila abitanti vicino ad Arezzo. Il suo allenatore è Maurizio Sarri e il binomio durerà tredici anni. Calzona inizia la sua carriera di allenatore alla Castiglion­ese ma la svolta arriva nel 2007 quando Sarri lo chiama a collaborar­e in panchina con l’Avellino. L’avventura con gli irpini non dura molto per incomprens­ioni con la proprietà. Il tecnico di Figline Valdarno, intanto, ha lasciato il posto in banca, mentre Calzona continua a fare il rappresent­ante di caffé. In seguito, sempre in coppia con Sarri allena Verona, Perugia, Grosseto, Alessandri­a, Sorrento, Empoli e proprio Napoli. Sfiorano lo scudetto con 91 punti, un vero e proprio rimpianto per una squadra che giocava un calcio spettacola­re.

Nel 2018 Sarri lascia va in Inghilterr­a per firmare col Chelsea, Ciccio però resta in Italia come vice di Eusebio Di Francesco a Cagliari. Chi lo conosce bene sa che lui è stato sempre vicino ai calciatori, ha studiato, memorizzat­o e imparato dai suoi maestri schemi e concetti di gioco e ora ha un suo modo di fare calcio: aggressivo, intenso e verticale ma sempre con la cura maniacale della fase difensiva. Si deve anche a lui l’esplosione e la crescita di Koulibaly. Ma c’è sempre Napoli nel suo destino. Marek Hamsik, che lo conosceva bene, indica il suo nome alla federazion­e

"Il sodalizio con Hamsik e l’impresa: riesce a portare la nazionale slovacca di cui è ct a Euro 2024 alle spalle del Portogallo

slovacca. E così «Ciccio», come è conosciuto nell’ambiente, diventa il primo Ct non slovacco o della Repubblica Ceca a guidare la nazionale. L’ex capitano del Napoli lavora fianco a fianco del Ct e inizia la grande avventura con lieto fine. L’avvio di Calzona non è dei più semplici: non arrivano vittorie, ma alla fine riesce a portare la nazionale a Euro 2024 (la terza consecutiv­a) chiudendo il girone di qualificaz­ione alle spalle del Portogallo.

In Slovacchia, Calzona ha trovato una nazionale ricca di talenti ma con una rosa ristretta. Si è affidato ai leader che lo hanno aiutato: Hamsik, ma anche Skriniar, Kucka e un grande Lobotka che ritroverà a Napoli e gli affiderà le chiavi del gioco. Ma ha lanciato an

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