Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Il miracolo Gevi senza soldi e strutture Manfredi: avrete il vostro palasport Il sindaco alla squadra: in un mese decideremo dove
Vito Grassi Occorre gente che abbia voglia di investire Questa vittoria ci aiuterà
Napoli sopra la soglia. E sopra anche le major della palla a spicchi dai palasport leggendari e dagli organigrammi nutriti. Una favola autentica per l’unica squadra meridionale di queste Final 8 giocatesi nel magnifico impianto di Torino, l’Inalpi Arena. Il confronto in finale contro la Milano di Giorgio Armani ha retto dal punto di vista tecnico ma è distante anni luce per l’aspetto finanziario e amministrativo. La scala è da 1 a 10.
Il monte ingaggi delle mitiche scarpette rosse si aggira sui 27 milioni di euro per un budget totale di 40; gli stipendi di Napoli sono sul milione e 200mila con 4 milioni totali di investimento sul club. Il divario è infinito eppure Napoli l’ha spuntata col cuore, il coraggio, l’ambizione dei suoi cestisti e di un popolo appassionato che ha seguito la squadra a Torino gremendo con 4mila persone una curva della struttura.
Questa terza Coppa Italia è un successo quasi illogico e costruito senza un quartier generale stabile. Il PalaBarbuto è un container. Concepito 20 anni fa come struttura provvisoria da trasferire in periferia e diventato invece un «appartamento» stabile per troppi anni: sostenibile l’accostamento amaro ma realistico con i prefabbricati per i terremotati dell’Irpinia di quasi 45 anni fa. Le famiglie Grassi, Tavassi e Amoroso hanno messo in piedi invece un piccolo, grande miracolo affidandosi alla competenza di un professionista della pallacanestro come il reggiano Alessandro Dalla Salda che ha individuato nel balearico Pedro Llompart e nel vomerese Peppe Liguori i due manager a cui affidare il mercato e a costruire ex novo un roster rivelatosi vincente. L’mvp delle Final 8 è stato il polacco Sokolowski. L’ultimo colpo Markel Brown, ex esterno dei Brooklyn Nets, il miglior difensore della rassegna ha fatto lo scugnizzo nell’ultimo time out di Ettore Messina, il pluridecorato tecnico italiano, infilandosi alle spalle di Napier per ascoltare le indicazioni tecniche e riportarle al suo allenatore Milicic. E poi c’è il mago dell’Illinois Jacob Pullen che ha risposto nei secondi finali al campione Shields regalando l’oro a Napoli. Le proiezioni del club oggi sono luminose. C’è una sede magnifica in viale Gramsci.
Ieri la squadra è arrivata nel pomeriggio alla Stazione Garibaldi per un primo bagno di
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folla con 500 tifosi ad aspettarla. Poi un passaggio al PalaBarbuto prima del ricevimento a Palazzo San Giacomo dal sindaco Manfredi e dall’assessore allo sport Ferrante. «Ho seguito con grande attenzione tutte e 3 le partite di Napoli - ha spiegato il sindaco Manfredi alla squadra -. Poi voi avete vinto la Coppa e noi faremo il palasport. Ci stiamo lavorando. Nel giro di un mese localizzeremo l’area deputata per l’edificazione».
"Milicic Abbiamo fatto qualcosa che Napoli ricorderà per sempre Successo anche dei nostri tifosi
Il ballottaggio è sulle periferie. Bagnoli ad ovest contro l’area orientale. La prima sembra favorita per il retaggio sportivo dell’area viste le collocazioni delle precedenti strutture nate su viale Giochi del Mediterraneo. Il budget all inclusive necessario secondo la Ferrante si aggirerebbe intorno agli 80 milioni di euro: «Occorre gente che dia una mano, che abbia voglia di investire - ha spiegato Vito Grassi, vicepresidente di Confindustria e fratello del patron Federico -. Questa vittoria ci aiuterà certamente nel coinvolgimento di altri soggetti».