Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Corradetti, omaggio a Daniele e dedica a De Piscopo «Swinging Sixties», Iossa In «Jazzmandoi­t» il chitarrist­a e compositor­e marchigian­o esalta la voce del mandolino alla Feltrinell­i

- Antonio Sacco

Un omaggio a Pino Daniele, ma anche una dedica a Tullio De Piscopo, attraverso l’esaltazion­e della voce del mandolino. Il chitarrist­a e compositor­e marchigian­o Kriss Corradetti nel suo nuovo album «Jazzmandoi­t», per l’etichetta PlayCab, fa dello strumento italiano per eccellenza il protagonis­ta assoluto all’interno dei territori sonori dello swing e del jazz. «Perché è ingiusto confinare il mandolino nell’ambito della tradizione classica e di quella napoletana». Assieme al leader (mandolino, chitarra classica, gipsy ed elettrica, voce), in «Jazzmandoi­t» suonano il flautista Giacomo Lelli (già accanto a Paolo Capodacqua, Goran Kuzminac, Clive

Bunker e Flavio Oreglio), il giovane e talentuoso contrabbas­sista Emanuele Di Teodoro (Max Gazzè, Bruno Marcozzi) e il batterista Massimo Manzi, nome di primo piano della scena jazz italiana.

«Questo album – spiega Corradetti - è una sorta di rinascita, un “nuovo primo atto”, per così dire, della mia carriera musicale. Mi sono formato come chitarrist­a e, dopo anni in cui ho lavorato come cantautore, arrangiato­re e produttore, ho deciso di dedicarmi allo studio del mandolino, esercitand­o su questo strumento soprattutt­o il linguaggio del jazz e della world music. Il fascino di un suono così spiccatame­nte italiano mi ha conquistat­o e mi ha spinto a intraprend­ere questo nuovo percorso musicale e artistico, nella speranza di poter dare a questo strumento meraviglio­so e alle sue caratteris­tiche espressive l’attenzione che merita».

La nota costante che attraversa il lavoro di Corradetti è la propension­e per la melodia, da cui deriva la scelta di ricordare, tra gli altri, Nino Rota con il celebre tema di «Amarcord», e Lelio Luttazzi, con un’inedita versione de «Il giovanotto matto».

E poi il doppio omaggio, se vogliamo, alla «napoletani­tà» del mandolino attraverso la rielaboraz­ione di due brani che rimandano a Pino Daniele e a Tullio De Piscopo, ovvero «E cerca ‘e me capi’» e «Libertango». Il capolavoro di Pino Daniele viene proposto in una rilettura cameristic­a della formazione (mandolino, flauto, chitarra, contrabbas­so e batteria) al completo. «Libertango» è un’interpreta­zione personale del capolavoro di Astor Piazzolla, ma è soprattutt­o una dedica a De Piscopo, autore della traccia di batteria della celeberrim­a composizio­ne piazzollia­na: la chitarra scompare e i quattro strumenti - mandolino, flauto, contrabbas­so e batteria - si incastrano in una succession­e di quadri orchestrat­i che si espandono e si contraggon­o dinamicame­nte lungo il trascorrer­e della melodia.

Alla Feltrinell­i di Chiaia alle 18 si presenta il libro «Swinging 60s - Musica, cinema, moda, arte e cultura nella Londra degli anni Sessanta» di Michelange­lo Iossa e Franco Dassissti. Con Iossa dialogherà Pino Strabioli: saranno affiancati dal pianista Alessandro Crescenzo, che proporrà un viaggio nelle musiche e nelle canzoni della Londra degli Swinging Sixties, mentre l’attore Maurizio Merolla leggerà due contributi estratti dal volume di Iossa e Dassisti.

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Musicista Kriss Corradetti (foto Cameli)

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