Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Caivano, la violenza sulle due cuginette Giudizio immediato per i nove indagati
La prima udienza per i sette minorenni fissata il 28 marzo; per i due maggiorenni il 2 aprile
NAPOLI Tutti e nove gli indagati per gli stupri avvenuti la scorsa estate a Caivano sulle due cuginette di 10 e 12 anni saranno processati con il giudizio immediato. Lo hanno deciso il gip minorile Umberto Lucarelli e quello ordinario Fabrizio Forte accogliendo le richieste dei pm. Data l’evidenza della prova, il codice consente di «saltare» la fase dell’udienza preliminare per arrivare più velocemente alla sentenza.
Ieri mattina è arrivata la decisione del gip minorile che ha accolto la richiesta del pm Claudia De Luca: ai sette indagati minorenni (due sono in comunità, gli altri in carcere) vengono contestati gli abusi in forma aggravata e, per alcuni, anche in concorso con uno dei due maggiorenni coinvolti negli stessi fatti, di avere prodotto dei video pedopornografici degli abusi. La prima udienza è stata fissata per il prossimo 28 marzo. Entro 15 giorni i legali degli imputati possono chiedere che il giudizio si svolga con il rito abbreviato, un’istanza che comunque deve passare al vaglio del giudice. La decisione giunge dopo gli incidenti probatori sulle due piccole vittime che si sono svolti, in un ambiente protetto, circa un mese fa, il 19 e 22 gennaio scorsi.
Giudizio immediato anche per i due maggiorenni coinvolti negli stupri: lo ha deciso alcune ore più tardi il giudice per le indagini preliminari di Napoli
Nord Fabrizio Forte che ha accolto l’istanza presentata dal sostituto procuratore Maria Carmen Quaranta.
La decisione riguarda il diciannovenne Pasquale Mosca e il suo coetaneo Giuseppe, entrambi attualmente agli arresti domiciliari nel nord Italia. La prima udienza è fissata per il prossimo 2 aprile. Ai maggiorenni la Procura contesta, a vario titolo, le violenze, in forma aggravata e la produzione di un video pedopornografico poi usato per minacciare le vittime.
La vicenda, che suscitò grande clamore, è inserita in un contesto di grave degrado. Come spiegava nell’ordinanza cautelare il gip Forte, le bambine «non conoscevano altri posti dove andare per trascorrere le giornate: a casa loro “non c’era un buon clima”, motivo per cui preferivano uscire». Punto di imporprecedenza, tanza fondamentale, questo. Perché se è vero che le indagini sono state avviate dopo una denuncia sporta dai genitori delle due cuginette, alle quali era giunta notizia dei video espliciti che circolavano nel quartiere, è anche vero che quei genitori, in erano stati troppo spesso assenti: «La bambina è sola, non ha alternative alla realtà vissuta e raccontata, non ha amici diversi da quelli di cui ha parlato, una famiglia o una coppia genitoriale in grado di sostenerla e accompagnarla nella crescita», scriveva a proposito di una delle due il gip Lucarelli. E così, mentre nessuno a casa se ne accorgeva, sui cellulari delle due cuginette arrivavano (e venivano archiviate) decine di immagini di sesso esplicito, organi genitali in primo piano, scene crude che forse dovevano servire a spiegare, a preparare, ad abituare.
Dopo la vicenda degli stupri e il clamore mediatico che ne è conseguito, il Governo ha avviato la riqualificazione del Parco Verde, teatro della vicenda, zona particolarmente degradata. Il centro sportivo abbandonato dove si pensava che fossero avvenuti alcuni episodi di violenza è in corso di restauro e numerose altre iniziative sono state avviate, dall’assunzione di dipendenti al Comune al contrasto dell’evasione scolastica al censimento degli alloggi occupati abusivamente; frequenti i controlli delle forze di polizia.
Queste attività sono giudicate molto positivamente da don Maurizio Patriciello, il sacerdote che da anni si batte contro l’illegalità e per questo è sotto scorta.