Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Esposta al Duomo la reliquia del «giudice ragazzino» beato

La camicia sporca di sangue che Livatino indossava quando fu ucciso rimarrà a Napoli quattro giorni

- Elena Scarici

NAPOLI Arriverà il 1 marzo nella Cattedrale di Napoli la reliquia del beato Rosario Livatino, giudice siciliano assassinat­o dalla mafia a soli 38 anni. Vi rimarrà per quattro giorni scanditi da un lungo programma di incontri e celebrazio­ni proprio secondo il senso della “Peregrinat­io Rosarii Livatini”, cioè il cammino della sua reliquia: la camicia intrisa di sangue che il giudice indossava nel momento dell’assassinio. Livatino fu ucciso il 21 settembre 1990 sulla statale Caltanisse­tta-Agrigento mentre si recava, senza scorta, in tribunale, per mano di quattro sicari assoldati dalla Stidda agrigentin­a, organizzaz­ione mafiosa in contrasto con Cosa Nostra. Era a bordo della sua vettura, quando fu speronato dall’auto dei killer. Tentò di scappare a piedi attraverso i campi ma, già ferito da un colpo ad una spalla, fu raggiunto dopo poche decine di metri e freddato a colpi di pistola. Aveva solo 38 anni.

La sua fama di santità si è subito diffusa in Italia e nel mondo. Proprio per questo si è aperta la causa di beatificaz­ione e canonizzaz­ione che ha seguito l’iter previsto: servo di Dio prima e Venerabile poi.

Il 9 maggio 2021 è stato proclamato beato, primo magistrato ad essere elevato agli onori degli altari. Il giudice ragazzino, come lo chiamavano, è stato un esempio di legalità e di amore per la giustizia. La sua testimonia­nza è monito attuale per la coscienza di tutti. Ad aprire le celebrazio­ni napoletane, il 1 marzo alle 17 in Duomo Via crucis guidata dal cardinal Angelo

Comastri, arciprete emerito della Basilica Vaticana, alla presenza di magistrati e avvocati che porteranno la Croce lungo le 14 stazioni.

«Con l’arrivo della reliquia del beato Livatino, Napoli accoglie l’ennesimo messaggio di speranza e legalità. In una citta` in cui a farsi la guerra sono sempre più giovani contro giovani a mano armata, l’esempio del giudice Rosario - dice don Vittorio Sommella, parroco della Cattedrale - ci sprona a fare di più».

In queste quattro giornate è concessa l’indulgenza plenaria nella forma stabilita dalla Chiesa. Tra gli altri appuntamen­ti in programma, il 2 marzo, l’evento “Nessuno escluso”, con la reliquia nel carcere di Poggioreal­e, alla presenza, tra gli altri, di don Luigi Ciotti, presidente di Libera; a seguire nell’Istituto Minorile di Nisida.

Alle 17, 30, incontro con i familiari delle vittime di reato, con don Tonino Palmese, presidente della Fondazione Polis e il procurator­e nazionale antimafia, Giovanni Melillo. Domenica 3 in Duomo la messa presieduta dall’arcivescov­o Battaglia e poi la sosta nella “Casa di Vetro” a Forcella. Il 4 marzo l’incontro con le scuole e a seguire con gli operatori della legalità, della sicurezza, dell’emergenza e del soccorso. Si chiude alle 19,30 con l’incontro di preghiera.

 ?? ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy