Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Sostegno, il concorso-beffa Oltre 23 mila candidati si contendono 632 posti

Solo nella primaria 3.484 domande per 60 cattedre disponibil­i

- Francesco Parrella

perché sappiamo benissimo come è andata con gli ultimi concorsi del 2018 e 2020, che ancora devono terminare perché il Ministero che tanto parla di merito ha sbagliato le domande, e tanti vincitori aspettano ancora una cattedra. Noi da anni chiediamo l’assunzione diretta dalle graduatori­e provincial­i di supplenza sia per i posti comuni che di sostegno, dando la possibilit­à alle persone di essere assunte lì dove ce n’è bisogno».

La pensa così anche Alessandra Boccanfuso, presidente Anief Napoli, che sui concorsi nella scuola afferma: «Aumentano la precarietà, perché i posti messi a bando sono comunque inferiori a quelli che di fatto sarebbero necessari, e si va avanti con le supplenze».

La pensa diversamen­te il ministro Valditara per il quale questo nuovo concorso «è un passo avanti contro il precariato».

Ma la replica di Vannini è netta: «Assolutame­nte no, tant’è che se nel 2015 avevamo un tasso di precariato tra i docenti del 12%, nel 2023 è raddoppiat­o. E anche per il personale Ata siamo passati dal 12,75% nel 2015 al 21,64% 2023, quindi un lavoratore Ata su 5 è precario». Il fatto, poi, che tanti aspiranti docenti del Sud abbiano preferito candidarsi nella propria regione, anziché in quelle del Nord dove i posti disponibil­i superano le candidatur­e, in parte è dovuto al carovita, ma anche «ai vincoli sulla mobilità - sostiene Boccanfuso -. Abbiamo un sacco di docenti da anni fuori regione che non riesce a tornare nella propria terra d’origine, e questo fa si che le persone siano spaventate nel fare domanda al Nord».

E poi c’è il tema dei salari bassi. «Sappiamo per certo – dice la sindacalis­ta della Uil che

Il sindacato Vannini (Uil): «L’Italia è divisa a metà, nel Nord l’87% degli incarichi rimarrà vacante»

alcuni collaborat­ori scolastici che sono stati a Milano, alla fine del mese sono stati costretti a dormire in auto pur di fare punteggio».

In queste ore, intanto, l’Ufficio scolastico regionale sta individuan­do le sedi all’interno delle scuole campane, dove si terranno le prove del concorso.

Si comincia l’11 e il 12 marzo con la scuola dell’infanzia e la scuola primaria, mentre dal 13 al 19 marzo toccherà ai candidati per la scuola secondaria.

Il fuoco che ti porti dentro (Marsilio) di Antonio Franchini è un romanzonon romanzo. Del resto lo scrittore napoletano ha praticato la via dell’autofictio­n, per dirla con una parola in voga, fin dai tempi del raffinatis­simo Quando vi ucciderete maestro?

Stavolta però siamo oltre. Non è solo questione di mescolare realtà e finzione o di far sconfinare tratti di autobiogra­fismo in un discorso più generale. La materia personale diventa oggetto esclusivo e spudorato del testo. Il nuovo libro è una lunga, appassiona­ta, viscerale, dolorosa invettiva dell’autore contro la propria madre. Che, dichiara Franchini fin dalla prima pagina, è una donna destinata a suscitare reazioni forti, fastidio, insofferen­za. «Benché da molti sia considerat­a una bella donna, mia madre puzza»: così si apre il primo capitolo. E non è che l’inizio.

In effetti che si tratti di un non-romanzo è evidente anche perché il personaggi­o principale, quello di Angela, la madre, non evolve, non cambia, non lascia mai intraveder­e uno squarcio nella sua granitica oppositivi­tà al figlio e al mondo intero. Al tempo stesso esprime un’ incoerenza che proviene «dalla volontà di porsi sempre in maniera contraria a quella di qualsiasi interlocut­ore reale o immaginari­o, e se proprio non c’è nessuno che si oppone è lei a contraddir­si da sola, per non essere d’accordo neanche con se stessa».

Angela, in gioventù, è una bella ragazza procace che viene da Benevento ed è dotata di una «risibile albagia paesana» che la porterà a isolarsi da amicizie e parentele varie. Suo marito è invece autorevole e taciturno, ma viene investito dalla furia della moglie come da una tempesta. È un uomo forte, ma sta «a suo agio nella solitudine, nel silenzio, in attività ripetitive che riparano le voragini che ha dentro».

Essere bambini e poi adolescent­i in una situazione come questa non è facile, come si può immaginare. E Antonio cerca la via della fuga fin dai suoi 19 anni. Lo stesso non riesce alle sorelle, in particolar­e a una delle due, più mite e sottomessa, praticamen­te devastata dal carattere materno. Ma alla fine lo stesso Franchini ricade nella vertigine del rapporto malato con la madre, che in vecchiaia, vedova, si trasferisc­e a Milano, in un piccolo appartamen­to adiacente al suo. Al Nord ci sono nuovi motivi di scontento e antiche meschine abitudini. Ma da dove viene tutta questa malmostosi­tà? «Quale vuoto deve riempire con i suoi vaniloqui?» si chiede lo scrittore. «Quale voce che le urla dentro deve tacitare? Chi le ha attaccato questo male? Suo padre morendo troppo presto? Sua madre vivendo troppo a lungo? Che male attaccherà a noi?».

A proposito della nonna, ecco rispuntare una vecchia conoscenza di chi ha letto e amato L’abusivo, il romanzo di Franchini dedicato a Giancarlo Siani. Anche lì la nonna è chiamata il Locusto, presenza famelica e nefasta da rabbonire con continue offerte di cibo. E il cibo resta tema centrale anche nel nuovo libro. È in fondo l’unico elemento di gioia, di benessere che Angela ha conosciuto nella sua vita, avara com’è di gentilezza e comprensio­ne. Ma invecchian­do anche questo territorio diventa incerto, «si disintegra la sua unica fede», e il prodotto sono «polpette solitarie in un sugo casuale, frittate sfilacciat­e, grumi di verdure indistinte, come spiccioli di rame ormai inutili, la rendita restituita in centesimi arrugginit­i dell’unico capitale sul quale abbia investito nella vita».

La storia di Angela è una tragedia raccontata nei toni della commedia e con le armi affilate dell’ironia. Eppure, al di sotto della sua acrimonia che rasenta il disprezzo, il pur (ostentatam­ente) cinico Franchini deve a un certo punto arrendersi all’evidenza. Anche la madre più complicata ci dà l’imprinting del nostro stare al mondo, è l’oggetto del desiderio al quale non possiamo sottrarci. E la sua morte non può non suscitare lacrime. Perché al figlio appare finalmente chiaro che la sua era una forma d’amore sbagliata, «ma in fondo tutti gli amori sono in qualche modo sbagliati»: è questa la struggente condanna della fragile condizione umana.

Il nuovo libro dello scrittore napoletano è un feroce memoir dedicato ad Angela, genitrice imperfetta in guerra con il mondo

«Parlesia», la lingua dei musicisti dalle origini alle canzoni di oggi

 ?? ?? Gli aspiranti professori durante le prove scritte
Gli aspiranti professori durante le prove scritte
 ?? ?? La scheda
S’intitola «Il fuoco che ti porti dentro» il nuovo libro di Antonio Franchini, in uscita, per le edizioni Marsilio, martedì 27.
La scheda S’intitola «Il fuoco che ti porti dentro» il nuovo libro di Antonio Franchini, in uscita, per le edizioni Marsilio, martedì 27.
 ?? ?? Sferzante Lo scrittore ed editore napoletano Antonio Franchini
Sferzante Lo scrittore ed editore napoletano Antonio Franchini

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy