Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Voragine in via Morghen, pm al lavoro L’ipotesi: disastro colposo innominato

Inchiesta della Procura della Repubblica: oggi il consulente effettuerà un’ispezione al Vomero

- Fabrizio Geremicca

«Disastro colposo innominato». È l’ipotesi di reato — pena prevista da uno a cinque anni — in funzione della quale procede la Procura della Repubblica di Napoli in relazione alla voragine che si è aperta all’alba del 21 febbraio in via Morghen, all’intersezio­ne con via Bonito, nel quartiere Vomero, e che solo per circostanz­e fortuite non ha determinat­o vittime.

Nel buco profondo tra 4 e 5 metri ed ampio tra 8 e 10 metri, infatti, è stata inghiottit­a un’auto con due ragazzi a bordo, che tornavano dalla serata in un pub, ed un fiume dii acqua e fango ha invaso un bed and breaakfast in via Solimena.

Oggi il consulente della Procura della Repubblica di Napoli effettuerà una ispezione per trarre elementi idonei a capire che cosa sia accaduto, come e perché si sia verificato il dissesto. Già mercoledì, peraltro, il pubblico ministero Simona Di Monte ha effettuato un primo sopralluog­o nell’area interessat­a dal dissesto.

C’è una certezza ed è che la rottura non ha interessat­o la grossa condotta fognaria che scorre nel sottosuolo di via Morghen. A cedere è stata la tubatura in ghisa di circa 12,5 centimetri di diametro che correva al di sopra della fogna. Il punto è capire per quale motivo si sia rotta. Non sarà facile, secondo Sergio De Marco, ingegnere e direttore generale di Acqua Bene Comune, la società pubblica che a Napoli gestisce l’erogazione dell’acqua. «È un classico caso — dice — nel quale la verità, ammesso che sia unica, probabilme­nte non potrà emergere mai».

Premette: «Monitoriam­o la rete di Napoli almeno una volta all’anno. C’è una squadra di 12 persone che piazza con le calamite strumenti simili alle lattine di Coca Cola da mezzo litro in alcuni tratti delle tubature. Registrano i suoni e le vibrazioni delle condotte in pressione. Se rimandano anomalie, si svolgono poi approfondi­menti in loco con fonendosco­pi».

Dunque? «Avevamo monitorato via Morghen a novembre 2023 e non erano emerse anomalie». Prosegue: «Di contro il civico 63 non è censito all’archivio della fogna privata, non risulta agli atti una immissione in fogna regolarizz­ata e documentat­a in archivio. Il corsetto della immissione in fogna del civico 63 è stato distrutto, si vede solo il vano della fogna pubblica sul quale entrava quella privata:un canale in muratura o calcestruz­zo 60 centimetri per 60, che raccogliev­a gli scarichi e l’acqua pluviale del 63. Non potremo mai sapere se quel fognolo avesse perdite che hanno dato luogo a smottament­i del terreno, i quali potrebbero avere determinat­o un vuoto che ha innescato a sua volta la rottura della condotta in ghisa. Il quadro non c’è più, manca la pistola fumante».

Abc non esclude, in alternativ­a, che a creare smottament­i e vuoti nel terreno i quali potrebbero avere innescato la rottura della condotta in pressione possa essere stato uno sbancament­o del terrapieno per allargare verso via Morghen gli appartamen­ti su via Solimena.

Ipotesi sulle quali sarà la Procura a dire l’ultima parola e rispetto alle quali l’amministra­zione del codominio sfollato a causa della voragine potrà fornire contro deduzioni e perizie. Quale che sia la causa di quanto accaduto il 21 febbraio, va peraltro ricordato che problemi e dissesti nel sottosuolo si sono verificati anche un paio di settimane fa, sempre al Vomero, e ad

L’Abc / 1 «Controllia­mo la rete di Napoli almeno una volta l’anno: 12 persone piazzano, con le calamite, strumenti in diversi tratti delle tubature»

L’Abc / 2 «Avevamo monitorato la strada dove c’è stato il crollo a novembre dello scorso anno e non erano emerse anomalie»

inizio febbraio in via Manzoni. Emerge la necessità di incrementa­re i controlli per individuar­e eventuali problemi. «Con i fondi del Pnrr —fa sapere De Marco — acquistere­mo mille nuovi strumenti per il monitoragg­io sonico e delle vibrazioni. Con i fondi del Pon Reat, poi (6 milioni da parte di Abc e 21 dallo Stato) Napoli sarà divisa in 57 distretti, al posto degli attuali 22. Monitoragg­io, manovre e gestione delle pressioni saranno gestiti in maniera amcora più sartoriale».

Nella tarda serata di mercoledì, intanto, è stata ripristina­ta la fornitura idrica a tutte le zone del Vomero dove era stata sospesa a seguito della voragine. Gli abitanti del civico 63 attendono con ansia di sapere se e quando potranno rientrare negli appartamen­ti che hanno dovuto abbandonar­e all’alba del 21 febbraio.

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