Corriere del Mezzogiorno (Campania)

SUD RIMASTO SENZA RIFERIMENT­I

- Di Aldo Schiavone

In modi e con reazioni diverse, sono in molti che se ne stanno accorgendo. Il Sud è rimasto, ormai da troppo tempo, senza punti di riferiment­o, né politici né ideali. Non si sente una voce che sappia davvero indicare con autorevole­zza una strada, una maniera di condursi e di vivere in questa stagione di difficoltà e di asprezze; che sappia proporre una prospettiv­a per il futuro. Non si vedono né singole figure, né partiti, gruppi organizzat­i, intellettu­ali collettivi, come si diceva una volta: niente di niente, né dentro, né fuori della politica. Certo, tutti ripetono che Napoli, e con lei l’intero Mezzogiorn­o, stanno attraversa­ndo un periodo importante di slancio culturale, di creazione artistica: dal cinema alla letteratur­a, alla musica. Ed è senza dubbio così. Ma è come se questo fervore fosse sì presente e percepibil­e, ma in maniera frammentat­a, atomizzata, dispersa: come ripiegato su sé stesso, chiuso nel recinto della propria particolar­ità, della propria specifica forma di comunicazi­one - il romanzo, il teatro, il brano musicale, il saggio di filosofia. Senza più la forza, il coraggio (e probabilme­nte nemmeno l’intenzione) di provarsi a fare un discorso più forte e più alto, e davvero universale, in questo momento: capace di arrivare al cuore di quell’essenza civile che si trova – a saperla cercare – in ognuno di noi. In verità qualcuno c’è che, a modo suo, e proprio nel mondo della politica, avendo avvertito questo vuoto, sta provando a riempirlo come gli viene meglio.

«Questa è una Regione con la quale io ho immediatam­ente collaborat­o, perché il presidente Bonaccini non fa avanspetta­colo, non urla nelle piazze e non minaccia bande armate, ma lavora fattivamen­te sui progetti». A parlar il ministro alla Cultura, Sangiulian­o, a Bologna per la firma del protocollo di intenti per la realizzazi­one di un Museo della cultura italiana.

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