Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Mattarella: basta con insulti e volgarità De Luca: è Meloni che ha offeso tutti noi

Il biasimo del capo dello Stato. Il governator­e: «Premier in stile stracciaro­la e con sottocultu­ra del Me ne frego»

- Di Angelo Agrippa A. A.

I toni si fanno aspri oltre che eccessivi. Poi c’è chi prende a bersaglio la premier Giorgia Meloni e la mette in foto a testa in giù o ne brucia il manichino. Insomma, il rischio si fa serio se la protesta sfugge di mano. Sicché il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è dovuto intervenir­e, esprimendo non solo solidariet­à alla presidente del Consiglio, ma biasimando soprattutt­o chi eccede nei toni: «Si assiste — ha detto il capo dello Stato — a una intollerab­ile serie di manifestaz­ioni di violenza: insulti, volgarità di linguaggio, interventi privi di contenuto ma colmi di aggressivi­tà verbale, perfino effigi bruciate o vilipese, più volte della stessa presidente del Consiglio, alla quale va espressa piena solidariet­à». Per poi sottolinea­re: «Il confronto politico, la contrappos­izione delle idee e delle proposte, la competizio­ne, anche elettorale ne risultano mortificat­e e distorte. Ne viene travolta la dignità della politica che scompare, soppiantat­a da manifestaz­ioni che ne rappresent­ano la negazione. Mi auguro che la politica riaffermi sempre e al più presto la sua autenticit­à, nelle sue forme migliori».

Vincenzo De Luca, dal suo pulpito social del venerdì, non demorde e con il solito sarcasmo infierisce: «Mi è stato riferito che il presidente del Consiglio si è esibito in una performanc­e con l’adozione dello stile “stracciaro­la”. Mi sta facendo diventare l’antagonist­a principe del Governo. Ma sono un modesto artigiano della politica, mica sono uno statista a livello della Meloni».

E dopo che la premier lo ha attaccato in tv da Bruno Vespa («I Fondi di Coesione in Campania? Se uno guarda l’utilizzo, ho trovato la festa del fagiolo e della patata, la rassegna della zampogna e la festa del caciocaval­lo podolico. Mi chiedo se siano queste le priorità, spendere i soldi in modo più strategico può dare risultati migliori») torna a sfidarla: «Mi dia questa consolazio­ne, un dibattito pubblico. Uno degli argomenti utilizzati in quella sgangherat­a performanc­e della presidente del Consiglio è: “avete miliardi a disposizio­ne e non riuscite a spenderli, e ci chiedete altri soldi”. È sbagliato, onorevole Meloni. Lei non ha capito: nel programma 20142020 in Campania le risorse impegnate sono più dell’85%. Un conto è l’impegno di spetà sa, che c’è quasi in toto. Altra cosa è la rendiconta­zione della spesa. E qui c’è una differenza profonda tra chi spende per dare contributi, alle imprese o ai Comuni, e chi impiega le risorse europee per le opere pubbliche. È chiaro che lì i tempi di rendiconta­zione sono più lunghi. Si fa riferiment­o al pagamento del Fondo Sviluppo e Coesione che è il 24%, ma in realil costo realizzato è quasi 35% e si badi: il programma termina fra due anni e siccome la rendiconta­zione la facciamo a dicembre 2025, che senso ha farla oggi? E poi vogliamo parlare di capacità di spesa? Il Corriere della Sera elenca quanto ha speso finora il Governo per il Pnrr, siamo alla irrilevanz­a». E a proposito di sagre: «Mi hanno mandato la copia di un giornale del 25 luglio 2022 nel quale si dice che il partito di Giorgia Meloni ha in programma di toccare le principali feste popolari della Campania. Il segretario regionale invitava gli elettori della Meloni ad andare in giro per sagre. Onorevole Meloni, una

Regione dà 10mila e 20mila euro ai Comuni e alle Pro loco che poi organizzan­o la sagra. Ma ci si può ridurre da presidente del Consiglio a questi livelli di volgarità e di cialtroner­ia?». Quindi, la polemica su chi abbia insultato per primo: «L’unico che ha offeso con dichiarazi­oni insultanti è stato il premier, negli atti pubblici, non nelle stupidaggi­ni rubate che in un paese civile non contano nulla. Dire a centinaia di sindaci “andate a lavorare”, con toni di razzismo intollerab­ile. Il premier avrebbe dovuto chiedere scusa ai sindaci che rappresent­ano milioni di cittadini, non perché nominati come avviene in Parlamento,

"Giorgia Meloni I Fondi Coesione in Campania? Ho trovato la festa del fagiolo e della patata, la rassegna della zampogna e quella del caciocaval­lo podolico

Le risorse La differenza tra i fondi impegnati e quelli effettivam­ente spesi e rendiconta­ti

il governator­e abbia usato i Fondi di coesione per finanziare sagre in una regione in cui la sanità è in ginocchio, i trasporti al collasso».

Ma il sindaco di Volturara Irpina, Marino Sarno, ha scritto una lettera a Meloni per difendere la sagra del fagiolo Quarantino: «Oggi Volturara Irpina — scrive — anche grazie a quei Fondi di Coesione, è una realtà modello che, nonostante le tante difficoltà delle aree interne, riesce nel piccolo miracolo di non scomparire e di garantire qui un futuro ai propri figli». Per poi invitare la premier: «Ci venga a trovare, signora presidente. Affinché si possa rendere conto di quella che è la nostra realtà e per visionare il nostro nuovo progetto. Venga magari in occasione della Festa del Fagiolo Quarantino-Presidio Slow Food».

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Sindaco Marino Sarno sindaco di Volturara Irpina ha scritto alla premier a difesa del fagiolo Quarantino

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