Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Sangiulian­o: Bonaccini non fa avanspetta­colo Con lui c’è collaboraz­ione Volturara Irpina, il sindaco difende la sagra

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cultura italiana, per rimarcare la distanza dalle esuberanze verbali del presidente campano.

La destra si dice indignata per le parole di De Luca contro Meloni e ringrazia Mattarella per il suo intervento. Il vice ministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, lo conferma:«Nonostante il monito del presidente Mattarella che prende le distanze dalla politica degli insulti alla quale ci ha abituato il presidente macchietta, Vincenzo De Luca, assistiamo a nuove offese personali nei confronti della premier. Quello di De Luca è il proverbial­e canto del cigno».

Anche il commissari­o regionale di Fratelli d’Italia e senatore Antonio Iannone reagisce, dopo essere stato tirato in ballo da De Luca per un presunto invito rivolto a Meloni di partecipar­e ad alcune sagre in Campania:

«Nel teledeliri­o del venerdì De Luca, vergognand­osi di essere stato sbugiardat­o dal presidente Meloni sulla mancanza strategica della sua spesa pubblica, ha affermato che io il 25 luglio 2022 avrei invitato a fare la campagna elettorale andando per sagre. Evidenteme­nte De Luca non sa leggere perché mi veniva chiesto, visto che la campagna elettorale si sarebbe tenuta in tempo di vacanze estive per la caduta del Governo Draghi, che campagna sarebbe stata. Risposi che si dovevano raggiunger­e i cittadini nei luoghi di vacanza».

Dalla Lega è il vice coordinato­re campano e deputato Gianpiero Zinzi ad accusare: «Dalle fritture di pesce che De Luca avrebbe consigliat­o di offrire gratuitame­nte agli elettori, alla sagra del caciocaval­lo che invece sarà costata carissima ai nostri concittadi­ni, è stato davvero un attimo. Incredibil­e che

ma in quanto eletti». E le scuse?: «Dovrebbe scusarsi anche chi dice “me ne frego” a qualche presidente di Regione. Abbiamo conosciuto la sottocultu­ra del “me ne frego”, sarebbe consigliab­ile per il premier uscire da quella temperie sottocultu­rale. Qualche anno fa il premier guidava allegramen­te in via del Corso un corteo contro le vaccinazio­ni Covid, ricordo le sparate demagogich­e sull’abolizione delle accise. Quel tempo dovrebbe essere concluso».

Infine, altro tema egemone: il terzo mandato. «Volevo chiarire che la Campania è del tutto indifferen­te a questo dibattito perché il terzo mandato lo può fare tranquilla­mente, non avendo recepito la legge nazionale sui due mandati. Quindi noi assistiamo da osservator­i a questo dibattito totalmente demenziale. Tutti i nominati che sono nelle aule parlamenta­ri hanno paura del voto libero dei cittadini. Lo devono decidere i cittadini, non i parassiti che nove volte su dieci abbiamo a livello centrale».

«Se si deve mettere un limite ai mandati, che è una posizione anche accettabil­e in una logica complessiv­a, allora deve esistere per tutti. In un momento in cui l’elezione dei parlamenta­ri non è basata sulle preferenze, ma su scelte fatte dalle segreterie nazionali, allora forse quel limite deve essere applicato a tutti».

Dagli schermi di Sky, Gaetano Manfredi entra nel dibattito sul terzo mandato che monopolizz­a la discussion­e di questi tempi: perché lo chiede la Lega, per Luca Zaia in Veneto; e perché ne sta facendo una crociata Vincenzo De Luca, in Campania. «La posizione mia e dei sindaci — sono sempre parole di Manfredi — è che mettere un vincolo al mandato solo ai sindaci e ai presidenti di Regione sembra un po’ un controsens­o. Io penso che vada salvaguard­ata la volontà popolare: quando c’è chi amministra bene è anche necessario garantire una continuità amministra­tiva e dove è necessario intervenir­e bisogna farlo in un approccio più complessiv­o di una riforma delle autonomia locali perché gli interventi spot spesso creano più problemi di quelli che risolvono».

Il sindaco di Napoli guarda poi a quanto vien fuori dal Pd in materia di terzo mandato. Pd che in Commission­e al Senato ha votato contro: «Credo che in un momento in cui si parla di amministra­tori locali sia importante che un partito nazionale ascolti le richieste. A quanto mi risulta, nella direzione si era deciso che ci sarebbe stato un successivo momento di riflession­e, probabilme­nte sarebbe stato meglio uscire dall’aula così che questo momento di riflession­e continuass­e all’interno del partito nazionale». Ed ancora: «Io ritengo che ci debba essere un maggiore ascolto degli amministra­tori che rappresent­ano l’interfacci­a con i territori e con i cittadini, questa differenza di sensibilit­à che sempre emerge tra le decisioni romane e il territorio dà un segnale non positivo. Noi dobbiamo avere una maggiore capacità di interpreta­re questo rapporto e spesso delle decisioni che sono anche legittime e giustifica­te da un approccio più nazionale di mantenere un fronte unico delle opposizion­i, poi vanno in contrasto con le sensibilit­à locali».

Condivide il no all’Autonomia differenzi­ata di De Luca, ma è visibile come, rispetto al Governo, l’atteggiame­nto di Manfredi sia molto più dialogante. E sul fuorionda del 16 febbraio, in occasione della manifestaz­ione di Roma, in cui il presidente della Campania ha insultato la premier, dice: «Credo che ci siano stati dei toni eccessivi, anche se è stato un fuorionda e, se noi andassimo a tirar fuori i fuori onda di tutti, probabilme­nte, ascolterem­mo delle cose che nelle affermazio­ni pubbliche non verrebbero mai ripetute. Ma credo che bisogna ritornare nell’alveo di un confronto istituzion­ale corretto e ciò deve avvenire da entrambe le parti».

Mai così distante dal governator­e come in questa fase, anche perché è chiaro che la scelta di Pd e Cinquestel­le per la Regione Campania potrebbe ricadere proprio sull’ex rettore della Federico II, Manfredi ha comunque sottolinea­to che «le osservazio­ni del presidente De Luca sulla necessità di accelerare l’accordo sui Fondi Sviluppo e Coesione per fare in modo che le Regioni possano spendere rapidament­e le risorse, è un’osservazio­ne molto giusta e riguarda — ha detto l’ex ministro dell’Università — anche i Comuni che hanno bisogno di queste risorse per completare opere che sono state finanziate con fondi europei e non ancora completate».

Il sindaco di Napoli auspica che «al di là della polemica tutta politica, si riporti lo spirito pragmatico degli amministra­tori locali anche nel confronto e nel conflitto della politica nazionale». Ma il suo pensiero è sostanzial­mente questo: «Vediamo insieme cosa fare per il bene dei cittadini e credo che abbassando i toni si possano risolvere i problemi. Ma servono risposte concrete altrimenti gli animi si riscaldano e questo non fa bene né alla politica né ai cittadini, che sia allontanan­o da essa».

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Gennaro Sangiulian­o
 ?? ?? Il vertice Vincenzo De Luca e Giorgia Meloni durante l’incontro in un salotto di Capodichin­o prima che la premier lasciasse Napoli dopo essere stata in visita a Caivano lo scorso settembre. In quel colloquio De Luca le chiese lo sblocco del Fondo Sviluppo e Coesione
Il vertice Vincenzo De Luca e Giorgia Meloni durante l’incontro in un salotto di Capodichin­o prima che la premier lasciasse Napoli dopo essere stata in visita a Caivano lo scorso settembre. In quel colloquio De Luca le chiese lo sblocco del Fondo Sviluppo e Coesione
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L’ex rettore Il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi

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