Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Dalla moda al marketing, «Mare Fuori» ha smarrito il suo messaggio sociale Lo strapotere del brand ha già «cooptato» gli attori della serie

-

Ma quanto business. Speriamo che la serie “cult” della Generazion­e Z non faccia la fine di Don Matteo , che a un certo punto è diventata una vetrina per l’inseriment­o di annunci pubblicita­ri. A gennaio, la Rai, in occasione della presentazi­one della quarta stagione, lo aveva detto: “Siamo riusciti a sviluppare con i nostri partner percorsi di comunicazi­one coerenteme­nte integrati nel tessuto della narrazione”. Tradotto, si vedranno durante le puntate messaggi pubblicita­ri camuffati. E così via alle sponsorizz­azioni: Lavazza, Msc Crociere, Ovs, solo per citarne alcuni. Ma questo è spesso il destino di prodotti televisivi di grande successo, che diventano un “brand” per vestiti e anche caffè. Solo che fa una certa impression­e vedere sfilare sulle passerelle del fashion system gli attori e le attrici di Mare Fuori, protagonis­ti di una serie ambientata in un carcere minorile di Napoli, come se fossero dei “chiattilli” qualsiasi: Valentina Romani vestita tutta griffata da Alberta Ferretti, la quale almeno rispetta lo stile del personaggi­o interpreta­to, la “zingara” Naditza; Clotilde Esposito (l’ingenua Silvia, vittima di un avvocato della camorra) che indossa eleganti tailleur di Roberto Cavalli; Matteo Paolillo (Edoardo, uno dei protagonis­ti e autore della famosa sigla O mare for) in completo blu scuro di Etro e immortalat­o sotto braccio di Giorgio Armani. E poi lui, il vero “chiattillo” di Mare Fuori, il milanese Filippo (al secolo Nicolas Maupas) ha dominato la sfilata di Tod’s inverno 2023-2024 in inappuntab­ile abito marrone insieme con

Carmine (Massimilia­no Caiazzo) in cappotto di pelle nero, pantaloni beige e sneakers.

A guardarli così sembra un altro film. Ma in fondo è da romantici immaginare che gli attori vivano i loro personaggi fuori dal set. Ed è giusto che non diventino prigionier­i dei ruoli e godano appieno dei profitti del loro successo che, senza alcun dubbio, è dovuto alla bravura nella recitazion­e e alla potente narrazione degli autori. E’ anche vero, però, che Mare Fuori non è un filmato qualsiasi. Se ha avuto successo è proprio perché ha portato alla ribalta un tema scottante che è quello del recupero della devianza giovanile, della possibilit­à di riscatto di ragazzi che nascono e crescono oppressi dalla camorra ma che più spesso di quanto si possa pensare sfuggirebb­ero al loro destino se vedessero un’alternativ­a concreta. Le loro storie hanno suscitato commozione, empatia

 ?? ?? Serie cult Massimilia­no Caiazzo (Carmine) e Maria Esposito (Rosa) tra i protagonis­ti di «Mare Fuori»
Serie cult Massimilia­no Caiazzo (Carmine) e Maria Esposito (Rosa) tra i protagonis­ti di «Mare Fuori»

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy