Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Cuocere la pasta senza sprechi Le tre regole

Come dimezzare i consumi di acqua, gas ed energia seguendo metodi green

- Anna Santini

Cambiament­o climatico e crisi energetica ci rendono più attenti a non sprecare denaro e risorse, ma a volte anche un piccolo, insospetta­bile, gesto quotidiano, come preparare un piatto di pasta, può fare una grande differenza. In occasione della Giornata Nazionale del Risparmio Energetico e degli Stili di Vita Sostenibil­i i pastai di Unione Italiana Food hanno voluto ricordare le tre semplici regole per dimezzare i consumi durante la preparazio­ne della pasta (fino al -47%). Se tutti, anche in Campania, seguissero questi accorgimen­ti ogni volta che, in un anno,si “calano” gli spaghetti, allora il risparmio aumentereb­be esponenzia­lmente: parliamo di almeno 350milioni di chilowatto­ra, sufficient­i a illuminare gli stadi di calcio per tutte le prossime 24 stagioni di Serie A, Premier League, Liga spagnola e Bundesliga!

La pentola va coperta per accelerare il bollore dell’acqua. Quando si butta la pasta, il coperchio andrebbe sempre tolto, perché la pasta si cuoce scoperta, a meno che non la stiamo facendo in pentola a pressione o con cottura passiva. Usando il coperchio si risparmia fino al 6% di energia ed emissioni di CO2 equivalent­e (CO2e). E ci si mette pure meno tempo.

La giusta quantità di acqua consente alla pasta di cuocere in modo omogeneo senza attaccarsi e con un perfetto grado di salatura. La regola della nonna è che per ogni etto di pasta serve un litro d’acqua. Oggi la qualità della pasta è più alta di 40 o 50 anni fa e rilascia meno amido in cottura e possiamo anche cuocere il nostro etto di pasta in 0,7 litri di acqua. Cuocere la pasta in meno acqua concentrer­à l’amido e renderà più facile legare con il condimento. Usando meno acqua si tagliano del 13% i consumi di energia e le emissioni di CO2e. La pasta resta buona, e si risparmia pure il 30% di acqua.

Altro metodo green, che permette di risparmiar­e gas e energia. Con la cottura passiva la pasta cuoce a fuoco acceso solo per 2-4 minuti da quando l’acqua riprende il bollore. Poi si spegne il fornello e si copre la casseruola con il coperchio per limitare la dispersion­e del calore, lasciando la pasta in infusione nell’acqua per il restante tempo indicato sulla confezione. In questo modo l’acqua sarà stata assorbita. Un cambiament­o troppo radicale? In realtà, la usavano anche le nonne per cuocere la pastina per la minestra. E oggi è consigliat­a per finire la cottura dei formati più grossi, come conchiglio­ni, fusilloni e paccheri per evitare che si rompano o perdano la forma. In questo caso, basta spegnere il fuoco qualche minuto prima del tempo di cottura consigliat­o e concludere la cottura a fuoco spento e pentola coperta. Con la cottura passiva il risparmio di energia e emissioni di CO2e arriva fino al 47%!

Ad ogni modo il futuro lascia ben sperare: la ricerca “Gli Italiani e il futuro della pasta”, realizzata da AstraRicer­che (interviste on line su un campione di 1004 italiani tra i 18 e i 50 anni) per indagare come sono cambiati i consumi di pasta, ha evidenziat­o proprio che la pasta sta diventando sempre più sostenibil­e. Anche il suo packaging permette un recupero al 100% dei materiali di imballaggi­o e si va verso nuovi metodi di cottura: il 25% degli intervista­ti, pensando alla pasta del futuro, ha infatti immaginato che cuocerà in 3-5 minuti.

Coprire la pentola

La quantità d’acqua

Il risparmio totale Parliamo di almeno 350milioni di kWh, sufficient­i a illuminare tutti gli stadi di calcio

La cottura passiva

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Nella classifica dei formati di pasta restano saldi spaghetti e penne che mantengono il primato come formati più amati, confermand­o la supremazia anche come preferiti nell’acquisto. Insieme, rappresent­ano il 78% della pasta venduta in tutta Italia. Al Nord (ovest ed est) il terzo
I formati Nella classifica dei formati di pasta restano saldi spaghetti e penne che mantengono il primato come formati più amati, confermand­o la supremazia anche come preferiti nell’acquisto. Insieme, rappresent­ano il 78% della pasta venduta in tutta Italia. Al Nord (ovest ed est) il terzo
 ?? ?? Corti o lunghi I formati di pasta che piacciono di più al consumator­e campano posto è appannaggi­o dei fusilli mentre al Centro sono le paste corte come le mezze maniche a farla da padrone e al Sud la preferenza va alla pasta per brodi e minestre, con la pasta mista ad occupare la maggior parte della sezione
Corti o lunghi I formati di pasta che piacciono di più al consumator­e campano posto è appannaggi­o dei fusilli mentre al Centro sono le paste corte come le mezze maniche a farla da padrone e al Sud la preferenza va alla pasta per brodi e minestre, con la pasta mista ad occupare la maggior parte della sezione

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