Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Francesca, la prima pizzaiola premiata da Slow Food
Gerbasio: «Con le mie pizze rappresento il Vallo di Diano, dove vivo e lavoro, e le sue tipicità»
Si chiama Francesca Gerbasio e nella vita ha scelto di essere una pizzaiola. La pizzeria La Pietra Azzurra a Sala Consilina (ma anche la storica sede a Caselle in Pittari) ha da poche settimane conquistato l’ambita chiocciola Slow Food nella guida Osterie d’Italia 2024.
Sono solo 9 le pizzerie premiate in Italia. Unica pizzeria gestita da una donna. Da quando Francesca ha iniziato a mettere le mani in pasta nel lontano 2011, è stato un susseguirsi di riconoscimenti come quello del 2014 di «Pizza chef emergente sud». Un percorso iniziato seguendo gli insegnamenti di Michele Coccia a Caselle in Pittari . Con lei oggi a occuparsi di pizze e ristorazione c’è un team di sole donne. «Mi impegno a fare quello che mi piace, ho avuto un pizzico di fortuna e una famiglia che mi ha sempre sostenuta (i primi fan: il papà e i suoi nonni, ndr)» Francesca che impasta con i ricordi del pane e della pizza di nonna Serafina, Francesca che declina il suo lavoro con il rispetto del territorio e della stagionalità dei prodotti. Una filosofia chiara. I prodotti slow food quali eccellenze ma anche quali elementi nobili di tradizioni e generazioni. Il dialogo con il territorio insomma passa attraverso il gusto. Sulle sue pizze si trovano le alici di menaica di Pisciotta, salsiccia e soppressata del Vallo di Diano, il carciofo bianco di Pertosa, il cacioricotta del Cilento e poi ancora l’antico pomodoro di Napoli.
Ma anche la triglia rossa di Licosa. Da sempre Francesca (nella foto di Marianna Savarise), si è specializzata nella pizza senza glutine «perché non mi piace che qualcuno debba rinunciare a qualcosa» e poi la pizza in pala e quella in teglia “20 pollici”. Grani? Grano italiano da colline umbre a km zero e poi i grani antichi di Monte Frumentario di Caselle in Pittari. Impasto? Da un minimo di 24 ore ad un massimo di 48. «Gli impasti sono qualcosa di “vivo”. Al di là degli ingredienti, è la persona a fare la differenza».
Francesca che per due anni consecutivi ha riempito il piccolo schermo partecipando su Mediaset alla trasmissione Pizzagirls non nasconde di avere ancora progetti per il futuro. Lei che da semplice allieva è diventata riconosciuta maestra. E lo è stata soprattutto nel periodo del Covid e del lockdown. «Mi chiamavano le persone che volevano fare la pizza in casa, ore al telefono a spiegare come fare l’impasto. Mi sono sentita utile». Sono ancora poche le pizzaiole. « Lo so, è un percorso a rilento ma andrà meglio».