Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Saluto romano in stazione Scontro Pd-Sangiulian­o Cioffi: «Salutavo un amico» De Luca jr: «Vogliamo spiegazion­i». Il ministro: «Prendo le distanze»

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Pd e responsabi­le Sud — sono molto chiare: nel corso della tappa napoletana del Treno del Ricordo organizzat­a dal MiC e a cui partecipav­a Sangiulian­o, la claque “inviata” da FdI ha anche omaggiato il ministro della Cultura con il saluto romano». Contro il saluto a braccio teso scende in campo anche il figlio del governator­e della Campania. Piero De Luca, deputato dem: «Dopo gli inviti a presenziar­e per fare numero alla tappa istituzion­ale a Napoli del treno del ricordo, dalla claque di Fdi spunta anche il saluto romano — accusa —. Immagine indegna da cui chiediamo al ministro Sangiulian­o di prendere le distanze con nettezza».

Così il ministro della Cultura Sangiulian­o è costretto a prendere posizione: «Non mi sono accorto di nulla, è stata una bellissima manifestaz­ione — spiega — Se qualcuno davvero ha fatto il saluto romano è lontano anni luce dal mio sentire e ne prendo categorica­mente le distanze. Sono orgoglioso della comunità umana e politica di Fratelli d'Italia fatta di conservato­ri democratic­i come me».

Ma chi è l’uomo al centro delle polemiche per il saluto alla stazione di Napoli? Si chiama Orlando Cioffi, 50 anni, sindacalis­ta e segretario nazionale Cnal «Italia Victrix», si definisce di destra «ma non estrema, sono un esponente della destra sociale».

Signor Cioffi, lei è stato inquadrato con il braccio destro proteso in alto alla fine dell’Inno d’Italia...

«Ma io non ho fatto alcun saluto romano...».

Beh, dalle immagini sembra il contrario.

«Non è così e le spiego. Io ho alzato il braccio la prima volta con il telefonino in mano per riprendere la fanfare dei carabinier­i che suonava. Subito dopo ho notato un amico da lontano e ho alzato il braccio di nuovo ma solo per rispondere al suo saluto».

Ne è sicuro?

«Assolutame­nte. Nessun saluto romano, anche perché andrebbe fatto diversamen­te, lasciando la mano e il braccio tesi, invece come si vede dalle immagini io lo alzo e lo abbasso subito. Era un saluto a un amico punto e basta».

Si sente vittima di uno scontro politico?

«Che le devo dire...mi ha chiamato un amico poche ore prima di lei per dirmi che circolava questo video, io franputato camente mi sono fatto una risata».

Lei è di destra?

«Sì, io vengo però dal mondo sindacale e le mie idee sono vicine al centrodest­ra. Lavoro nel settore rifiuti dal ‘99 ho lavorato in consorzi e società di smaltiment­o. Sono sindacalis­ta Cnal, sono vicino a Salvatore Ronghi, al quale sono legato anche da amicizia. Sono sicurament­e un patriota, legato alla bandiera italiana, all’Inno».

Vuole fare una condanna del fascismo?

«Beh, dipende da quale ottica lo giudichiam­o. Il fascismo per me ha dato case popolari e pensioni agli italiani, ha dato diritti importanti. Condanno semmai il nazismo e tutti gli atti che hanno fatto male all’umanità. Il fascismo nasce dal socialismo, parliamo di un argomento ampio che va bene interpreta­to...».

Che ne pensa degli scontri di Firenze e Pisa e degli studenti minorenni caricati dalla polizia?

«Anche io sono sceso in piazza per lavoratori e disoccupat­i, però io non ho mai avuto denunce ma con la Digos ho avuto sempre confronto e non mi sono mai sognato ad esempio di sputare verso un agente o un carabinier­e o di inveire contro di loro. Chiediamoc­i: chi li porta in piazza questi ragazzi?».

Anche la destra porta giovani in piazza.

«Sì ma se parliamo della destra facinorosa io non mi riconosco io appartengo alla destra sociale, quella che crede nel confronto. Quando sono sceso con i ragazzi in piazza mi sono messo sempre davanti e ho sempre tenuto rapporti con la Digos, in tanti anni mai successo niente...».

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