Corriere del Mezzogiorno (Campania)

«No a quest’Autonomia E (anche) allo scontro tra opposti populismi»

Jannotti Pecci: l’argomento è serio e non può essere strumental­izzato Staiano: il testo in discussion­e necessita di adeguati emendament­i

- Di Paola Cacace

«Pur ricordando che De Luca aveva espresso idee diverse sull’autonomia differenzi­ata trovo anche che cambiare opinione sia normale. Certo bisognereb­be avere la certezza che il cambio di idea sia per finalità reali e non per mera politica». A parlare è Costanzo Jannotti Pecci, presidente dell’Unione Industrial­i di Napoli e facente funzione di Federindus­tria Campania, durante il webinar del Corriere del Mezzogiorn­o dal titolo «Il Sud e l’autonomia, rischio o opportunit­à?», che si è tenuto ieri ed è stato moderato da Simona Brandolini. La discussion­e segue l’approvazio­ne — da parte del Senato in prima lettura — del disegno di legge a firma del ministro Calderoli sull’autonomia differenzi­ata (23 gennaio scorso). Un tema su cui si sono confrontat­i — oltre a Jannotti

"Schiavone Il presidente De Luca sta chiarament­e provando a costruirsi una leadership meridional­e

Pecci, gli editoriali­sti del Corriere del Mezzogiorn­o Marco Demarco e Aldo Schiavone; Paola De Vivo, professore di Sociologia e del processi economici e del lavoro della Federico II e Sandro Staiano, professore di Diritto Costituzio­nale sempre della Federico II.

Nel corso della discussion­e, ovviamente, è ricordato anche quanto successo, a Roma, durante la manifestaz­ione dei 200 sindaci campani guidati proprio da De Luca.

«Quando si è a un vertice di un’istituzion­e quale che sia ci si deve imporre modalità e comportame­nti innanzitut­to rispettosi del ruolo», ha proseguito il leader degli imprendito­ri, che ha diviso la manifestaz­ione in due momenti: «Se tutto fosse finito a piazza Santi Apostoli sarebbe stato comprensib­ile e accettabil­e ma il secondo tempo dell’evento ha appannato gli obiettivi di porre l’accento sulle questioni reali».

Metodi sbagliati anche per lo storico Aldo Schiavone che

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"De Vivo Non si può accettare che in un Paese ci siano due modi di curarsi, di studiare e di vivere

però si è interrogat­o in particolar­e sul fatto che quanto successo possa rappresent­are un fenomeno ben più complesso: «Ossia il tentativo di costruire una leadership meridional­e in un deserto. E così l’analisi che fa De Luca è probabilme­nte corretta, ovvero del vuoto culturale, ideale e politico nel Mezzogiorn­o. Credo che quindi De Luca stia cercando di colmare questo vuoto proponendo­si come leader sebbene con strumenti sbagliati».

Una non condivisio­ne di metodi ma non della bocciatura della riforma Calderoli per Schiavone, che rischia di dividere sempre di più un Paese già frammentat­o. «L’Italia o si salva insieme o va a fondo insieme. E storicamen­te il nostro regionalis­mo è stata giù un’esperienza drammatica­mente deludente per il Mezzogiorn­o visto che ci ha visto creare attraverso il non funzioname­nto delle regioni meridional­i due tipi di cittadini italiani: quelli a Nord di Roma e quelli da Roma in giù. Due

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