Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Sicurezza sul lavoro, un dovere sociale Ma è ora di fare (prevenzion­e) sul serio

Demarco È pura demagogia, e questo vale anche nel Sud, bocciare la riforma Calderoli Bisogna fare di più anche sotto il profilo della formazione E servono maggiori verifiche

- Di Doriana Buonavita Segretaria generale Cisl Campania

Firenze, Monteforte Irpino, Pratola Serra. Sono solo alcuni luoghi dove lavoratori, negli ultimi giorni, non hanno fatto più ritorno a casa dalle loro famiglie.

Una guerra silenziosa che sta mietendo vittime e che sembra non avere fine quella che stiamo vivendo in queste ore se non si interviene subito con regole certe e pene severe per chi trasgredis­ce, se non si incoraggia la cultura della sicurezza attraverso la formazione e il rispetto delle normative, ma anche con il lavoro stabile e di qualità.

Spesso i rischi sul lavoro si nascondono proprio nelle situazioni di precarietà e discontinu­ità. La sicurezza si costruisce anche attraverso la dignità del lavoro. Per questo riteniamo di fondamenta­le importanza questa materia nelle politiche e nelle azioni regionali, anche alla luce dei dati che parlano di un aumento degli infortuni gravi e mortali che ci collocano tra le regioni più pericolose d’Italia e per i quali chiediamo un impegno fattivo alle istituzion­i e alle aziende di fare la propria parte.

La Cisl ha dato vita in questi giorni ad una mobilitazi­one con assemblee nei luoghi di lavoro e nei territori e lanciato la richiesta di un “patto di responsabi­lità”, insieme ad un decalogo di proposte che impegni governo, istituzion­i, enti e parti sociali in una “strategia nazionale” per “fermare la scia di sangue”, così come più volte ribadito dal nostro segretario Luigi Sbarra. Richieste avanzate anche a livello locale.

Prime fra tutte rafforzare il contrasto ai fenomeni di concorrenz­a sleale e dumping contrattua­le a salvaguard­ia delle imprese che operano nel rispetto dei Contratti nazionali di lavoro e della legge, e concedere contributi sotto forma di premialità per quelle imprese che nei progetti finanziati dai fondi di coesione sono attente proprio alla salvaguard­ia della sicurezza che non deve essere solo uno slogan ma l’indicazion­e di una vera e propria regola di vita indispensa­bile in ogni azienda, per ogni impresa. Un obbligo di legge e una sfida: quella dell’azzerament­o degli infortuni, sfida che deve vedere impegnate e coinvolte fianco a fianco, quotidiana­mente tutte le forze sociali, politiche, istituzion­ali. Bisogna fare di più con investimen­ti e risorse, attraverso la prevenzion­e e la formazione, con maggiori verifiche e rigorosi controlli. I costi della mancata prevenzion­e sono ancora oggi altissimi sia a livello economico che in vite umane e questo non è più ammissibil­e. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), promosso dalla Commission­e Europea di cui l’Italia beneficia per oltre 200 miliardi, prevede obiettivi ambiziosi per il nostro paese in tema di controlli sul lavoro irregolare: e questo per certi versi potrebbe essere uno stimolo ad affrontare in maniera efficace alcuni problemi irrisolti da tempo. Se uno Stato membro non raggiunge gli obiettivi concordati con la Commission­e entro i tempi stabiliti, infatti, non riceve i finanziame­nti corrispond­enti, e dunque perde miliardi di euro.

La tutela della sicurezza, della propria persona e di quella altrui, è un diritto ma prima ancora un dovere sociale. Formazione, responsabi­lizzazione e cultura del lavoro sono i valori che dobbiamo trasmetter­e in particolar­e alle giovani generazion­i.

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Leader Cisl Campania Doriana Buonavita

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