Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«Adesso, ammazziamoci di note con la musica e non con le armi»
nascere, anche quella degli adulti che devono operare scelte per il bene collettivo, degli anziani che devono conservare la memoria e raccontare favole di vita vissuta. La mia idea di amore universale prescinde da etnie, religioni, ideologie e anche dalle generazioni».
È forse utopia che un concerto possa cambiare le sorti di un conflitto, fare tacere le armi, liberare i popoli dalle dittature o arrestare genocidi: «Io sento che la musica possa, forse per qualche minuto, ora, liberarci dalla perversione dell’inseguimento del profitto, del potere, della sopraffazione. Che i sentimenti, i propositi di pace possano poi persistere nell’animo degli ascoltatori è un accorato auspicio che con Danilo Rea condivido».
Nel merito del concerto, che propone un programma che annovera pagine di Bach, Mozart e Beethoven, la «Ninna Nanna op.49 » di Brahms, «Sogno» da «Scene infantili» di Schumann, «Consolazione n. 3» di Liszt, «Notturno in mi bemolle maggiore» di Chopin, la «Pavane op. 50» di Fauré, «Clair de lune» di Debussy, «Gymnopédie 1 e 2 » di Satie e «Vocalise» di Rachmaninov, il pianista afferma: «Non voglio “spoilerare”, ma annunciare che qualche sorpresa ci sarà per chi vorrà dedicare la sua attenzione al nostro concerto, invece che a eventi di rap commerciale su musica registrata come, ad esempio, quelli di Kayne West, operazioni che alimentano quelle stesse speculazioni di mercato che generano perversioni di violenza dell’uomo su un altro uomo. Napoli, tra Oriente e Occidente è baricentrica per ospitare la musica del dialogo, del confronto, del mutuo arricchimento di emozioni e di contaminazione di linguaggi; per questo sono sempre entusiasta di suonare qui e “Maggio della Musica” mi ha offerto una preziosa opportunità, per di più, condivisa con un grande amico come Danilo Rea».