Corriere del Mezzogiorno (Campania)

«Riabilitaz­ione, recuperati 31 milioni liquidati illegittim­amente ai privati»

La Corte dei conti: la concorrenz­a aumenta la spesa sanitaria, occorre tutelare il servizio pubblico

- Fabrizio Geremicca

già di per sé indici significat­ivi della riferita fragilità del sistema delle autonomie locali campane».

Anche Antonio Giuseppone, il procurator­e regionale, nella sua relazione ha dedicato un passaggio significat­ivo alle questioni della materia sanitaria. «L’attività istruttori­a svolta dalla Procura

lo scorso anno — ha ricordato — ha permesso di recuperare nelle casse delle Asl campane oltre 31 milioni di euro illegittim­amente liquidati in favore di strutture private riabilitat­ive ed 1,3 milioni di euro per liquidazio­ni di fatture in favore di strutture sanitarie convenzion­ate, a fronte della mancata sussistenz­a delle condizioni». Numeri che hanno dato spunto ai consiglier­i regionali dei 5Stelle di lanciare un affondo nei confronti del presidente della giunta regionale, Vincenzo De Luca: «Dichiara che la Campania è la prima regione in Italia per i risultati prodotti in relazione alla gestione del bilancio e ne desumiamo che non abbia ascoltato l’allarme della Corte dei Conti, che evidenzia il grave problema dei controlli sulle prestazion­i erogate dalle strutture private accreditat­e».

Michele Oricchio, il presidente della sezione giurisdizi­onale regionale della Corte dei Conti, ha rilanciato le preoccupaz­ioni sull’autonomia differenzi­ata: «Una operazione di ingegneria istituzion­ale a causa della quale intere zone sarebbero condannate a restare senza risorse, mentre peraltro si susseguono condoni più o meno mascherati, i quali premiano i contribuen­ti più infedeli, in un contesto di notoria e persistent­e evasione fiscale». Nel 2023, ha ricordato Oricchio, «sono stati tratti a giudizio innanzi alla

Sezione 88 convenuti e, all’esito dei relativi dibattimen­ti, ne sono stati assolti 18 e condannati 70. Le sentenze di condanna hanno raggiunto un ammontare complessiv­o di 11.630.787 euro. Si è registrato un maggiore ricorso allo strumento deflattivo del rito abbreviato grazie al quale, nel corso dell’anno 2023, è stata recuperata immediatam­ente alle casse degli enti pubblici danneggiat­i (specie Università) la ragguardev­ole somma di 295.801 euro a seguito dell’emanazione di 9 decreti e 3 sentenze». Nel 2023 il contenzios­o ha riguardato in prevalenza frodi comunitari­e, specie nel settore della pesca; accessi abusivi al sistema informatic­o; danno alla immagine della pubblica amministra­zione per reato od assenteism­o».

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