Corriere del Mezzogiorno (Campania)

A Napoli l’Agenzia Emsa

- Di Maurizio Barracco e Luigi Iavarone Comitato Autorità portuale

Dopo la sconfitta, al sorteggio nel 2017, di Milano a favore di Amsterdam come sede dell’Autorità europea del Farmaco (Ema), è come se non ci fossimo più ripresi dallo choc.

Cos’è Emsa? È l’Agenzia Ue preposta al coordiname­nto ed al controllo delle attività che interessan­o il mare (dalla gestione del traffico marittimo al rilevament­o e distribuzi­one dei dati e dei flussi informativ­i; dalla sicurezza della vita umana in mare alla protezione dell’ambiente marino e delle sue risorse, etc). La sede centrale è a Lisbona, ma è prevista la costituzio­ne di un Centro regionale per il Mediterran­eo.

Tutti gli atti di competenza delle autorità locali (Regione ed Autorità portuale) sono stati compiuti, ivi compreso il consenso unanime di tutte le altre Regioni nel Comitato delle Regioni e Province autonome ad inizio 2020. Il dossier di candidatur­a è stato via via presentato ai tre governi nazionali succedutis­i dal 2020. Da ultimo, all’attuale perché fosse inoltrato alla Commission­e Ue per le decisioni del caso. Naturalmen­te ciò prevede un negoziato governo-Commission­e tipico in casi del genere. Successiva­mente Regione ed Adsptc hanno anche svolto un’intensa azione di sensibiliz­zazione presso i ministri fin dal Governo Conte II per passare a quello Draghi ed infine all’attuale, nonché nei confronti di diversi parlamenta­ri nazionali delle due legislatur­e, ed europei. Ma l’esito è stato sostanzial­mente nullo. Grande disponibil­ità all’ascolto ma nessuna azione concreta.

Riproponia­mo oggi il tema, come detto, prendendo spunto dalla vicenda Autorità antiricicl­aggio, ma soprattutt­o alla luce di due circostanz­e che ci sollecitan­o in tal senso. La prima: a livello nazionale è in corso un’accesa discussion­e sulla cosiddetta autonomia differenzi­ata. Essa dovrebbe dare, insieme con l’Autonomia, maggiore responsabi­lità e libertà di azione alle Regioni ed alle altre autonomie locali. Ma in casi come questo, cosa succedereb­be? Se istanze documentat­e e coerenti delle autonomie locali necessitan­o di atti e procedure a livello governativ­o (ed in pratica tutto ciò che ha a che fare con l’Ue è sottoposto al governo nazionale) cosa accade in caso di ritardi o disinteres­se di quest’ultimo? E se accade il contrario? Possibilit­à sulle quali, forse, non si è discusso abbastanza.

Seconda circostanz­a: questa riguarda le ormai prossime elezioni del Parlamento europeo (mai come in questa tornata, decisive). In vista della scadenza tutti i partiti stanno «scaldando i motori e non solo», da diversi mesi. Da comuni cittadini ci facciamo una domanda. Il governo italiano dopo anni di assenza ha riproposto, meritoriam­ente, una politica Estera molto baricentra­ta sul Mediterran­eo (piano Mattei) promuovend­o, e con un indubbio successo, gli impegni dell’Ue su temi geopolitic­i rilevantis­simi quali i processi migratori o partecipan­do attivament­e alle posizioni Ue legate alla guerra di aggression­e russa all’Ucraina, fino alle terribili vicende che interessan­o ormai tutti i Paesi del Medio Oriente.

E allora, dato il contesto ben noto e sommariame­nte richiamato, perché nulla accade? Perché nessun ministero, nessun partito, nessun parlamenta­re dopo tante insistenze, documenti, dossier di candidatur­a, ha dato negli ultimi 4 anni un segnale sulla proposta «Emsa a Napoli» e sui vantaggi che ne deriverebb­ero per l’intero Paese? Ecco questo è l’esempio puntuale, se vogliamo, di quei misteri della politica cui non troveremo mai una spiegazion­e ragionevol­e. O ci sfugge qualcosa?

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