Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Vanvitelli, il mirabile equilibrio tra architettura e paesaggio
Luce, geometria, equilibrio; l’Architetto immagina una lunga linea d’acqua che scaturisce dalla cascata alimentata dall’Acquedotto Carolino: al crepuscolo, mentre il parco va in ombra, questa si illumina riflettendo come uno specchio la luce residua del cielo e conduce idealmente sulla via di ritorno l’ospite che si è attardato tra le magnifiche fontane del parco fino al fulcro del palazzo, collocato al centro del vestibolo inferiore.
Luigi Vanvitelli va oltre il noto espediente del cannocchiale prospettico a lui attribuito, mettendo in atto una vera e propria drammaturgia dello sguardo: le persone che attraversano questi luoghi sono come spettatori che assistono a una messa in scena teatrale da lui definita e organizzata meticolosamente negli effetti chiaroscurali, nella successione degli spazi, nei tempi e nei percorsi di visita, come ben si addice a una corte, luogo di rappresentazione per eccellenza; vano sarebbe tentare di sfuggire a questa organizzazione della visione tentando inquadrature eccentriche e forzatamente originali, o provare a rappresentare gli spazi in sequenze non previste dal suo autore.
L’Architetto definisce con precisione i punti strategici della visione attraverso l’apposizione di riferimenti disegnati sulle volte o sui pavimenti di marmo, motivi geometrici e rose dei venti che indirizzano lo sguardo in direzione dei punti cardinali. Volte e spartiti pavimentali si specchiano l’uno nell’altro, lasciando intendere la reciproca appartenenza delle sequenze spaziali.
A firma e sintesi dello spirito enciclopedico del suo artefice, che dialogherà con Davide Monaco, docente di Ermeneutica filosofica. Sullo sfondo le opere di Luca Vallone del ciclo «Sotto pelle», dove protagonista è l’organo del cuore, quale simbolo dell’intricata trama delle emozioni. Opere che faranno da fil rouge anche il 27 marzo, con la presentazione del libro «L’arte della felicità» (Colonnese), curato da Francesca Mauro e Luciano Stella, che raccolgono le conferenze del filosofo Aldo Masullo. Il 26 aprile, contestualmente all’esposizione delle opere del ciclo «Infinito» di Ciro Palumbo, sarà presentato l’omonimo libro d’artista che Palumbo ha realizzato, ispirandosi alla lirica di Leopardi, con i poeti Davide Rondoni e Marchitelli. Le letture di Ettore Nigro e Pier Giuseppe Francione saranno accompagnate dalla musica di Mario Autore. Il 31 maggio, poi, l’esposizione degli iconici ritratti di Iabo sarà occasione per discutere dell’arte urbana con Luca Borriello, direttore di Inward. La rassegna si chiuderà il 28 giugno con la mostra delle opere di Alessandra Carloni del ciclo «Visionaria. Omaggio a Calvino», la presentazione del libro «Calvino» (Laterza) di Silvio Perrella, che dialogherà con Vincenzo Salerno, docente di Letterature Comparate all’Università di Salerno.
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