Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Francois lancia la «Pandina» e annuncia: a Pomigliano la produzione aumenterà

Il manager di Fiat (e Stellantis) conferma la catena di montaggio dell’utilitaria nata nel 1980 almeno fino al 2027

- Di Paolo Picone

Arrivano buone notizie per lo stabilimen­to Stellantis di Pomigliano d’Arco, dove ieri è stata presentata la Pandina, una nuova versione di Panda super tecnologic­a.

Due gli annunci di Olivier Francois, amministra­tore delegato di Fiat e direttore marketing globale di Stellantis: la Panda — la piccola

Fiat che nella sua storia ha superato gli 8 milioni di unità vendute — continuerà a essere prodotta nello stabilimen­to italiano di Pomigliano, almeno fino al 2027. La produzione nella fabbrica aumenterà da metà marzo di circa il 20 per cento per soddisfare la domanda in Italia e in Europa. Notizie che ovviamente fanno diventare solo un brutto ricordo le dichiarazi­oni del numero uno di Stellantis, Tavares, di qualche settimana fa, che aveva prima paventato tagli di personale sia per il sito di Pomigliano che per Mirafiori, lamentando i mancati incentivi da parte del Governo, e che invece dopo qualche giorno aveva fatto un’inversione di marcia repentina, spiegando che il gruppo punta fortemente sulla fabstata brica napoletana. Affermazio­ni confermate ieri, dagli annunci di casa Fiat, che proprio a Pomigliano ha svelato la serie speciale Pandina: una versione cross e dotata di accessori e strumentaz­ioni da auto di segmento superiore della Panda, prodotta in cinque colori per due versioni.

La Pandina sarà messa in produzione da giugno a Pomigliano e arriverà in estate nei principali mercati europei. E c’è un perché se sia lanciata ieri 29 febbraio e cioè per rendere omaggio allo storico lancio della prima Panda del 29 febbraio 1980, al quale partecipò il presidente della Repubblica Sandro Pertini. «Vogliamo rilanciare la Panda anche fuori dall’Italia — sottolinea Olivier Francois — non c’è un prodotto come questo e non ci sono concorrent­i se non asiatici. Mi piace l’idea che Pomigliano sia anche una difesa dell’Europa nel campo delle macchine frugali, ben fatte, ma piccole». Al suo fianco una delegazion­e dei 4.300 lavoratori del Giambattis­ta Vico: «Siamo qui per restarci. La nostra produzione — dicono le tute blu — cresce anno dopo anno. Le vetture prodotte a Pomigliano sono per il 59% vendute in Italia, l’11% nel resto d’Europa». Questa fabbrica, commenta ancora il numero uno di Fiat, «ha un futuro e oggi lo abbiamo ampiamente dimostrato. Investiamo su questo prodotto importanti­ssimo che deve rimanere nella gamma il più a lungo possibile. Fino al 2027 con certezza, spero anche oltre.

Dipenderà anche dalle condizioni normative».

Francois ha anche ringraziat­o il ministero del Made in Italy «perché il nuovo schema di incentivi che entrerà in vigore a breve sarà uno stimolo fondamenta­le per la produzione nei nostri stabilimen­ti italiani». L’obiettivo, conclude l’ad di Fiat, «è di puntare moltissimo sulla Panda che oggi in Italia ha l’8% di quota di mercato. Non ci sono assolutame­nte dubbi sul futuro di Pomigliano. Ci sarà una famiglia di prodotti ispirati alla Panda».

I sindacati, seppur con cautela plaudono agli annunci Fiat. «L’importanza dell’annuncio odierno — commentano Ferdinando Uliano e Biagio Trapani, rispettiva­mente segretario ge

La Fiom «Bene gli annunci, ma poi devono seguire fatti concreti: vanno messi in sicurezza stabilimen­to e occupazion­e anche dopo il 2027»

stro Paese.

Prima di Poste Italiane, tornando alla carriera managerial­e, nel 2006 Lasco approda in Terna spa – Rete Elettrica Nazionale, il più grande operatore indipenden­te di reti per la trasmissio­ne di energia elettrica in Europa (quotata nell’indice

Il curriculum Per l’ex Terna carriera ricca di soddisfazi­oni. È stato insignito anche dell’onorificen­za di commendato­re al merito della Repubblica Italiana

Ftse Mib della Borsa Italiana) prima come responsabi­le dell’intera gestione dei rischi trasversal­i di Gruppo e poi dal 2011 fino al 2017 a capo della divisione corporate affairs della Holding. «Dagli

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