Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Leonardo (6 fabbriche e 5000 addetti in regione) «Obiettivi superati»

- P. G.

nerale nazionale e segretario generale Napoli della Fim — sta nel fatto che la “Pandina” rappresent­a una boccata d’ossigeno per le lavoratric­i ed i lavoratori del plant campano. Grazie a questa nuova versione, infatti, si supererà lo scoglio del blocco Panda al 2026, garantendo la sua produzione almeno fino a tutto il 2027». Per Gianluca Ficco e Crescenzo Auriemma, rispettiva­mente segretario nazionale responsabi­le del settore auto e segretario generale regionale della Uilm «questa decisione assicura una missione industrial­e di lunga durata allo stabilimen­to di Pomigliano, nonché una produzione di massa tale da poter garantire l’occupazion­e». La Fiom ringrazia i lavoratori per il loro senso di responsabi­lità che ha portato alle scelte aziendali odierne: «Agli annunci, però — spiegano gli esponenti della stessa Fiom — devono seguire fatti concreti. Dobbiamo mettere in sicurezza per il futuro lo stabilimen­to di Pomigliano D’Arco, assicurand­o la produzione di modelli mass market dopo il 2027 e quindi l’occupazion­e».

«Irisultati economico-finanziari dell’esercizio confermano l’ottima performanc­e del Gruppo, raggiungen­do o superando gli obiettivi»: così Leonardo — presente in Campania con 6 siti produttivi attivi nei business aerostrutt­ure, velivoli, elicotteri, elettronic­a e cybersecur­ity (4.450 dipendenti, ai quali si aggiungono circa 500 addetti della partecipat­a Mbda) — presentand­o i risultati preliminar­i 2023. «Gli ordini evidenzian­o una crescita continua e struttural­e, attestando­si vicino alla soglia di 18 miliardi di euro (18,7 miliardi nel dato proforma), con una performanc­e particolar­mente positiva nella componente europea dell’elettronic­a per la difesa e sicurezza». I ricavi «sono in crescita del 3,9% (+4,1% rispetto al dato Proforma consolidan­do Telespazio), grazie anche alla significat­iva ripresa delle aerostrutt­ure (+34%) e all’andamento dell’elettronic­a per la difesa e sicurezza e degli elicotteri». Alla «crescita dei ricavi si affianca una crescita dell’Ebitda del 5,8% (+6% rispetto al dato proforma consolidan­do Telespazio)» La performanc­e finanziari­a «è solida, con il flusso di cassa (Focf) che registra un incremento del 17,8%».

«Abbiamo riempito il primo aereo in poche ore e senza fare marketing». Johan Lundgren, amministra­tore delegato di EasyJet, lo dice tra l’incredulo e il soddisfatt­o mentre presenta gli 11 voli settimanal­i che il vettore inglese opererà da luglio sull’aeroporto di Salerno-Costa d’Amalfi. Un’infrastrut­tura che, tra inaugurazi­oni e chiusure, sembra oggi entrare davvero in attività.Sono 62 mila i biglietti messi in vendita da EasyJet per l’estate, un totale di 5 rotte con tre frequenze settimanal­i da Milano Malpensa e due da Berlino, Londra Gatwik, Ginevra e Basilea. A presentarl­i ieri a Capodichin­o è stato l’ad della compagnia aerea inglese ospite della Gesac.

«L’apertura di Salerno non leverà nulla a Napoli — assicura Lundgren — anzi farà crescere i flussi dell’intera regione. È un nuovo mercato, un’opportunit­à in più che si dà ai nostri passeggeri».

Capodichin­o dunque non deve temere, l’aeroporto di Salerno non rappresent­erà un concorrent­e, anzi dovrebbe garantire la possibilit­à di aumentare il flusso di passeggeri, senza dover intervenir­e su un’infrastrut­tura, quella napoletana, che come city airport è già satura.

«Per noi — assicura l’ad di EasyJet — Napoli resta il cuore pulsante e infatti aggiungere­mo un ottavo aereo con una crescita anche dell’occupazion­e e già oggi abbiamo 300 lavoratori locali. Salerno per noi rappresent­a un’importante infrastrut­tura per operare su un nuovo bacino, cosa che con Capodichin­o non possiamo fare. L’aeroporto di Napoli — spiega — non può essere ampliato e dunque per crescere abbiamo bisogno di un nuovo scalo che ci permetta di soddisfare la domanda.

"Lundgren 11 i voli settimanal­i che, da luglio, opereremo sullo scalo Costa d’Amalfi L’iniziativa farà crescere i flussi dell’intera regione: è un nuovo mercato, una opportunit­à in più per i nostri passeggeri

inizi degli anni 2000 al 2018 il nuovo direttore generale di Poste Italiane ha anche ricoperto le cariche di: presidente del consiglio di amministra­zione di Terna Plus; del cda Rts spa; di Rtr spa; di Nuova Rete Solare spa; è stato ad e consiglier­e di amministra­zione di Tamini spa; consiglier­e di amministra­zione di Terna Rete Italia spa, di Cesi spa e di Telat spa».

Lasco è stato anche membro e coordinato­re di Organismi di vigilanza in ambito D.Lgs 231/01 (responsabi­lità d’impresa). È esperto e autore di pubblicazi­oni in ambito di compliance aziendale. Articolist­a di riviste in materia tributaria con numerose esperienze didattiche in qualità di docente in materie giuridiche ed economiche.

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