Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Manifesti, il ministro: De Luca smetta di fare cabaret
Schillaci apre un nuovo fronte polemico. La replica del governatore: «Abbia rispetto per i campani»
NAPOLI I manifesti della discordia trovano un nuovo terreno di scontro. Questa volta è il ministro della Salute che si scaglia contro De Luca. E lui, il governatore, fa spallucce, anzi replica ancora una volta a modo suo. «I manifesti della Regione Campania sulla chiusura dei Pronto soccorso sono falsa propaganda, tra l’altro fatta con i soldi pubblici. Ricordo al governatore De Luca che è compito della Regione, che lui ha scambiato per un megafono personale, garantire ai cittadini servizi e prestazioni di qualità ed efficienti», ha tuonato Orazio Schillaci, sui 6x3 fatti affiggere in polemica sui fondi di coesione.
«Ora il governatore — afferma — abbandoni il cabaret e dimostri di saper spendere bene le risorse. Abbia rispetto dei cittadini: se la sanità campana non funziona, se ne assuma la responsabilità». Schillaci ricorda inoltre, in una nota, che «questo Governo pochi giorni fa ha trasferito un miliardo di euro alla Campania per la costruzione di un nuovo ospedale e l’adeguamento di molte strutture sanitarie». I manifesti di varie dimensioni fatti affiggere dalla Regione nelle principali città della Campania seguono la polemica sui fondi di coesione tra il governatore campano De Luca e il governo Meloni. Vari i temi in evidenza sui manifesti, su cui si staglia il logo della Regione Campania: in alcuni sono elencate una serie di richieste che non sarebbero state accolte dal Governo. Altri manifesti riportano la scritta«Il governo Meloni chiude i pronto soccorso» e «Il governo Meloni tradisce il Sud». A stretto giro di posta arriva la replica di De Luca. «Il ministro Schillaci abbia rispetto per la Campania. La falsa propaganda è fatta da chi nei territori fa sciacallaggio quando manca il personale per tenere aperti i Pronto soccorsi, nonostante i ripetuti concorsi espletati e andati deserti. Schillaci abbandoni toni ed espressioni intollerabili in chi ha responsabilità istituzionali e di governo, e a lui sicuramente estranei. «Il miliardo attribuito alla Campania per l’edilizia ospedaliera — rincara il governatore — non è l’eredità di famiglia di qualcuno, ma è il frutto del nostro lavoro di lungo periodo dopo il superamento del commissariamento».
Poi chiede a Schillaci di assumere una serie di impegni. «Si impegni il ministro — è la prima richiesta — ad attribuire alla Regione Campania le centinaia di milioni a noi sottratte ogni anno nel riparto del Fondo
sanitario nazionale». E si impegni «a portare almeno a livello della media nazionale il numero di posti letto e di addetti del nostro sistema sanitario. La sanità campana può vantare risultati di eccellenza nella gestione del bilancio sanitario e in tanti altri campi che avrò piacere di illustrargli. Invito anche il ministro a un dibattito pubblico, dove e come vorrà». «Si impegni il ministro a garantire in tempi immediati la fuoriuscita della Campania dal piano di rientro (oggi del tutto immotivato) che blocca la possibilità di erogare prestazioni extra-Lea».