Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Sei storie musicali per sei personaggi
Ogni scarrafone è bell’ ‘a mamma soja, ma per me che lo vedo in libreria e sulle piattaforme di vendita «Sei storie musicali», edito da Langella nel suo piccolo ed elegante formato (120x9 mm), 6 euro, è addirittura bellissimo. Perché è il primo volume che porta inciso sulla copertina il mio nome e potrete ben immaginare l’emozione per chi nella vita ha sempre scritto e firmato articoli su un giornale e aveva solo sognato di poter un giorno dare alle stampe un proprio libro. Che poi nasce proprio in quanto raccolta di storie scritte in questi anni «Corriere del Mezzogiorno», rivedute e aggiornate secondo canoni meno da quotidiano e più da opera senza tempo.
L’occasione di pubblicare «Sei storie musicali» mi è stata data da Pasquale Langella, libraio a Port’Alba che dal gennaio 2020 esercita la non facile arte dell’editore dedicando i propri sforzi a una produzione legata essenzialmente ad autori e a testi legati al territorio, nel solco dell’antica e nobile tradizione dei librai editori.
«‘O scarrafone» è il nome che ha dato all’ultima collana nata nelle edizioni Langella con il chiaro intento di richiamarsi al capolavoro di Pino Daniele e al piccolo formato dei volumi. L’ispirazione è nata dalla volontà di omaggiare l’editore e critico d’arte Vanni Scheiwiller e in particolar modo la sua collana che conteneva l’«Elogio del piccolo formato» di Enrico Falqui.
«La festa di Piedigrotta» di Francesco Mastriani è stato il primo volume a essere pubblicato, seguito da «Il napoletano che fondò Odessa» di Pietro Treccagnoli e «La bella Mbriana» di Claudio Pennino, venduto anche nella versione da collezione con una statuina. E poi, ecco «Sei storie musicali», la cui nascita è dovuta essenzialmente a una chiacchierata con Pietro Treccagnoli in una pausa di «Casa Corriere» a Palazzo Reale, che si è poi allargata fino al primo contatto con Langella. Del quale conoscevo la libreria, per aver acquistato in passato alcuni libri ed essermi perso, come spesso mi capita, nella bancarella esterna al locale. Il feeling con Pasquale è stato immediato e così è partita la ricerca delle storie da inserire nel libro, grazie alla collaborazione di Sergio Travi, editor delle Edizioni.
La scelta è ricaduta su sei personaggi legati alla storia della canzone napoletana di cui avevo appunto scritto sul «Corriere del Mezzogiorno». E così ecco i profili biografici e professionali di Raffaele Sacco, Luigi Denza, Nicola Maldacea, Gigi Pisano, Dino Verde e Giulietta Sacco. Credetemi, il fatto che ci siano le storie di due Sacco è soltanto un caso. Nessuna discendenza o parentela, né con l’ottico e inventore, autore di «Te voglio bene assaje», né con la grande cantante di Maddaloni scomparsa l’11 aprile 2022. Fatto sta che sono proprio le storie di Raffaele Sacco e di Giulietta Sacco ad aprire e a chiudere il libro. Dove si racconta della nascita della prima hit della canzone napoletana, che sarebbe stata musicata addirittura da Gaetano Donizetti. E della straordinaria voce di una cantante così brava da essere ammirata dalla divina Mina, che le diceva «tu non hai due corde vocali, ma due collier di diamanti».
Di Luigi Denza si racconta soprattutto la capacità di creare una delle più celebri canzoni napoletane di tutti i tempi, «Funiculì funiculà», con la collaborazione del giornalista napoletano Giuseppe Turco, ma anche la vita da professore di canto alla London Academy of Music a Londra e un incontro con James Joyce. La storia di Nicola Maldacea, invece, ci porta nel mondo della macchietta, di cui l’attore e comico fu uno dei pionieri assoluti tra la fine dell’Ottocento e i primi anni del Novecento esibendosi sul palcoscenico del Salone Margherita. Macchiette che portavano la firma di autori illustri come Salvatore Di Giacomo, Trilussa, Rocco Galdieri. E poi ecco Gigi Pisano, paroliere che in coppia con Giuseppe Cioffi, ha formato una delle più celebri «ditte» della canzone e del teatro leggero italiani, paragonabile, se mi è permesso, soltanto al duo più famoso della musica leggera nazionale, ovvero Mogol e Battisti.
Signore del varietà, autore radiofonico e poi televisivo è stato invece Dino Verde,
«Io e i protagonisti della canzone napoletana Vi racconto la genesi e l’emozione del primo libro»
molto attivo anche nel teatro di rivista con spettacoli per Nino Taranto, Erminio Macario, Wanda Osiris, Mario Riva e Riccardo Billi. Lui nelle storie musicali entra a pieno diritto perché paroliere di canzoni famosissime come «Piove», meglio nota come «Ciao, ciao bambina» con musica di Domenico Modugno, e «Romantica», con musica di Renato Rascel, vincitrici di due Festival di Sanremo consecutivi nel 1959 e nel 1960, oppure di «Una zebra a pois» di Mina, con musica di Lelio Luttazzi. Insomma, sei storie che ci raccontano artisti che con le loro melodie, i loro versi o la loro voce continuano a sedurre gli ascoltatori.