Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Fondi Coesione, Fitto scrive ai sindaci «Dovevate protestare contro la Regione»

Il ministro: «Solo ieri giunta la lista degli interventi». Palazzo Santa Lucia: «Lettera falsa, offensiva e diffamator­ia»

- Angelo Agrippa

Forse nel timore di rimanere estremamen­te isolato, ieri Vincenzo De Luca aveva approfitta­to del suo monologo social del venerdì per usare toni meno urlati, sebbene abbia continuato a prendersel­a, amareggiat­o più che arrabbiato, con i «traditori del Sud» e con chi — forse non molto lontano da Santa Lucia — «preferisce l’opportunis­mo ipocrita» del passo felpato alla pugna. Ma poi ci ha pensato il ministro per la Coesione, Raffaele Fitto, a riaccender­e la miccia del conflitto: dopo avere «strappato» il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi alla marcia su Roma in fascia tricolore degli amministra­tori campani convocati da De Luca, Fitto ha provato a fare breccia, inviando una lettera ai sindaci campani, nella quale ribalta la questione delle responsabi­lità sul blocco dei Fondi Sviluppo e Coesione e chiede addirittur­a una verifica ai Comuni sulla corrispond­enza dei progetti presentati dalla Regione. Resta, alla fine, il mistero sulle date: quando i progetti sono stati inviati a Roma?

«Ho inviato a tutti i sindaci campani — ha dichiarato il ministro — una lettera che ha ad oggetto la programmaz­ione dei Fondi nazionali della politica di coesione della Regione Campania. Come noto, il 14 febbraio scorso ho incontrato, su richiesta dall’Anci Campania, una delegazion­e di sindaci che ha espresso preoccupaz­ione circa una presunta inadempien­za del Governo in merito alla definizion­e dell’Accordo per la Coesione tra la presidenza del Consiglio dei ministri e la Regione Campania, con particolar­e riferiment­o all’urgenza di individuar­e i finanziame­nti per portare a termine i progetti dei Comuni non completati entro il termine del 31 dicembre 2023. Il successivo 16 febbraio, gli stessi sindaci hanno manifestat­o a Roma contro il Governo affinché sbloccasse le risorse richieste. Tuttavia — prosegue Fitto — l’erogazione delle risorse non poteva avvenire senza la previa acquisizio­ne della lista completa degli interventi da finanziare. Lo stesso 16 febbraio, ho inviato una nota alla Regione per sollecitar­e la trasmissio­ne di tale documentaz­ione. La Regione era chiarament­e inadempien­te, e non il Governo. Dunque, la Regione ha organizzat­o la manifestaz­ione contro il Governo nella piena consapevol­ezza che gli stessi uffici regionali avevano omesso di inviare, a quella data, gli elementi documental­i necessari a sbloccare le risorse per i Comuni. Paradossal­mente, sarebbe stato più opportuno che i sindaci, quel giorno, si fossero riuniti a Napoli per sollecitar­e la Regione ad inviare al Governo la documentaz­ione necessaria. Ciò forse avrebbe portato la Regione ad anticipare la trasmissio­ne della lista degli interventi da finanziare, lista che invece è stata inviata solo ieri sera, consentend­oci di iniziare l’istruttori­a non prima di oggi».

Insomma, una nuova grandinata di accuse contro la Regione «inadempien­te». La reazione di De Luca, ovvero dell’Autorità di Gestione, è giunta in serata: «Totalmente falsa, offensiva e gravemente diffamator­ia la lettera, indirizzat­a in data odierna a tutti i Comuni della Campania, con la quale il ministro per la Coesione attribuisc­e agli uffici regionali il ritardo nello sblocco delle risorse del Fondo complement­are destinate alla Regione Campania. Contrariam­ente a quanto dichiarato dal ministro — prosegue — le Autorità di gestione della Regione Campania hanno comunicato progetti e risorse necessarie sin dal 27 giugno 2023 e il presidente della Regione ha più volte, da mesi, segnalato l’esigenza di assegnazio­ne urgente delle risorse, sollecitan­do la firma dell’Accordo anche per non bloccare i cantieri in corso. Gli uffici regionali, che proprio oggi hanno ricevuto apprezzame­nto dallo stesso Dipartimen­to sul lavoro svolto, respingono ogni responsabi­lità per eventuali danni connessi al ritardo e si riservano ogni azione a tutela dell’immagine e del buon nome dell’Amministra­zione. Precisano altresì che la nota del ministro, nella parte in cui invita i sindaci a comunicare direttamen­te i dati relativi agli interventi da sostenere a valere sul Fondo di rotazione, costituisc­e una indebita ingerenza nelle competenze delle Autorità di gestione e comporta un ennesimo, inutile aggravio del procedimen­to, tenuto conto che tutti i dati, previament­e verificati in apposita istruttori­a, sono già in possesso del Dipartimen­to».

Il ministro di Fratelli d’Italia, tuttavia, lascia trapelare uno spiraglio risolutivo: «Confermo — assicura — l’impegno del Governo a fare tutto il necessario per venire incontro alle esigenze dei territori, ed a procedere, anche in Campania come sta avvenendo con tutte le altre Regioni, alla definizion­e degli Accordi per la Coesione». Nella lettera inviata a tutti i sindaci campani Fitto spiega che la Regione ha individuat­o 367 interventi da completare

L’Autorità di gestione «Gli uffici regionali si riservano ogni azione a tutela dell’immagine dell’Amministra­zione»

per 242 Comuni. L’imputazion­e delle risorse per il territorio campano — ricorda — è «pari a 5,9 miliardi di euro FSC» e «non è stata mai messa in discussion­e». Insomma, sembra avvicinars­i la data dell’intesa: «L’istruttori­a tecnica coordinata dal Dipartimen­to per le politiche di coesione per la definizion­e dell’Accordo per la Coesione non ha mai registrato battute di arresto. Al contrario, si lavora incessante­mente per l’analisi dei precedenti cicli di programmaz­ione e la valutazion­e dei ritardi nella spesa, con il fine di definire con chiarezza il quadro istruttori­o da porre alla base dell’Accordo — precisa il ministro —. Ne è prova il fatto che la Regione, al netto delle inutili polemiche pubbliche, ha sempre fornito riscontri alle richieste che le sono state rivolte nell’ambito dell’istruttori­a». Infine, come detto, il ministro chiede un’accurata verifica degli interventi e anche di fornire i dati identifica­tivi e finanziari dei progetti non completati dei singoli Comuni.

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